Villa Le Falle: differenze tra le versioni

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Opera di [[Gherardo Silvani|Silvani]] è anche il parco, con un impianto di viali d'accesso, bordati da due file di [[cipressi]].
 
A mezzogiorno, verso l'Arno, si trova un [[giardino all'italiana]], caratterizzato da aiuole geometriche bordate da siepi di [[bosso comune|bosso]].
 
A settentrione, invece, si estende un bosco, situato sul colle un tempo chiamato “Poggio de'Pazzi” e parte integrante della villa “Le Falle”, localmente conosciuto come “Ragnaia”. Seguendo il progetto dello scenografo Giovanni Gianni, la famiglia Danti, proprietaria della villa nel 1810, a partire dal 1816, con lavori che durarono quasi 50 anni, vi fece realizzare un [[parco all'inglese]], infittendo le piante ([[leccio|lecci]], [[cipressi]] e [[pini]]), creando vialetti tortuosi, e vi fece edificare una serie di strutture architettoniche, talune costruite volutamente diroccate come “l'Usciolo”, che era l'ingresso della Ragnaia, con lo scopo di sembrare più antiche. Tra queste spiccano i ponticelli (il più famoso è chiamato "della Madonna dei fichi secchi"), alcune statue, un piccolo tempio ("l'Ombrellino" o "il Paradisino"), il belvedere ("il Prospetto") e un [[obelisco]] (al termine di una scalinata in asse con cancello d'ingresso a monte del giardino). La costruzione più importante è una misteriosa ed affascinante “Torre tonda”, alta 25 metri, posta al centro della Ragnaia.