Porto di Siracusa: differenze tra le versioni

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Nei secoli successivi si susseguirono altri importanti eventi al porto di Siracusa, che lo caratterizzarono fino all'epoca moderna. Dopo l'[[Unità d'Italia]] si diede l'avvio alla costruzione delle [[Banchina|banchine]] e dei [[Molo|moli]] Zanagora e S. Antonio. Nei primi del [['900]] il porto di Siracusa conobbe un periodo di grande vivacità commerciale e di traffico passeggeri: esso era infatti servito da diverse linee postali: Napoli – Siracusa - Malta- Tripoli; e le minori di Palermo- Siracusa – Malta e Palermo - Siracusa. Venne inoltre attivato il collegamento marittimo diretto con [[Malta]] e fu posizionato il troncone ferroviario per la [[Stazione di Siracusa Marittima|stazione marittima di Siracusa]].
 
Nel [[1925]] il porto raggiunse la sua cifra record di traffico passeggeri con le 65.000 unità l'anno. Anche la movimentazione delle merci andava molto bene, sfiorando le 200.000 tonnellate l'anno. Quando la nave rappresentava il principale mezzo per la movimentazione mercantile Siracusa era tra i porti più rilevanti d'Italia e d'Europa in tal settore: si esportava il [[carbone]] e il [[legname]], gli [[agrumi]] - settore nel quale ancora oggi la città primeggia - venivano spediti nei principali porti della [[Germania]], dell'[[Inghilterra]] e dell'[[America]]. Si esportavano inoltre l'[[asfalto]], proveniente da Ragusa grazie al collegamento ferroviario marittimo, e la [[pece]]. Negli anni della [[prima guerra mondiale]] il porto di Siracusa venne dichiarato scalo principale di tutte le navi merce che andavano e venivano dall'[[Oriente]]. Nel [[ventennio fascista]] il porto aretuseo fu lo scalo dal quale partivano i soldati e gli emigranti italiani diretti in [[Libia]] e in generale nelle [[Colonialismo italiano|colonie italiane d'Africa]].
 
== Amministrazione del porto ==