Nadir Shah: differenze tra le versioni

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==Nadir ottiene il trono==
[[Image:Nader Shah Afshar.jpg|thumb|left|200px|Nadir Shah in un dipinto d'epoca]]
Alcuni intimi amici di Nadir gli suggerirono, dopo una grande festa di caccia nella [[pianura di Mughan]] (attualmente divisa tra Azerbaijan ed Iran), che egli avrebbe potuto essere proclamato [[scià]] al posto del giovane Abbas III. In questo gruppo si trovavano persone del calibro di [[Tahmasp Khan Jalayer]] e [[Hasan-Ali Beg Bestami]].<ref> Fisher et al. 1991, pp. 34.</ref> Tutti gli amici di Nadir erano concordi ma Hasan-Ali era rimasto per tutto il tempo in silenzio.<ref> Fisher et al. 1991, pp. 34.</ref> Quando Nadir gli chiese come mai era rimasto così silenzioso, Hasan-Ali replied rispose che la miglior cosa che Nadir potesse fare fosse di assemblare tutti gli uomini dello stato e "siglare e sigillare un document odi consenso".<ref> Fisher et al. 1991, pp. 34.</ref> Nadir approvò questa proposta e gli scrittori della sua cancelleria, tra cui lo storico di corte [[Mirza Mehdi Khan Astarabadi]], vennero istruiti nell'inviare questi ordini ai capi miliari e religiosi oltre che ai nobili della nazione affinché fossero convocati a palazzo.<ref> Fisher et al. 1991, pp. 34.</ref> Gli inviti, partiti nel novembre del 1735, fecero si che dal gennaio del 1736 iniziassero ad arrivare i primi convenuti.<ref> Fisher et al. 1991, pp. 36.</ref> Nello stesso mese di gennaio del 1736, Nadir tenne un ''[[Kurultai|qoroltai]]'' (un grande incontro come era nella tradizione di [[Genghis Khan]] e [[Tamerlano]]) nelle pianure di Moghan.<ref> Fisher et al. 1991, pp. 35.</ref> Ciascuno dei presenti fu favorevole alla proposta che Nadir fosse proclamato sovrano e molti, anche se non tutti, ne furono entusiasti, mentre gli altri rimanevano terrorizzati dal fatto che Nadir avrebbe potuto accanirsi su di loro se avessero mostrato supporto ai deposti safavidi. Nadir venne incoronato scià di Persia l'8 marzo 1736, data che i suoi astrologi avevano scelto in quanto particolarmente propizia,<ref name="This section: Axworthy pp.137–174">This section: Axworthy pp.137-174</ref> alla presenza di una "grande assemblea" compsota da militari, religiosi e nobili della nazione, oltre che dall'ambasciatore ottomano in Persia, Ali Pasha.<ref> Fisher et al. 1991, pp. 34-36.</ref>
 
==Politica religiosa==