Restauro della Pietà di Michelangelo: differenze tra le versioni
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Fermato l'autore del folle gesto e allontanata folla, per prima cosa si provvide a recuperare, nella stessa cappella dove è custodita la ''Pietà'' michelangiolesca, tutti i frammenti di marmo sparsi in terra. Alcuni, incautamente prelevati come ''souvenir'' da persona che si trovava all'interno della basilica, tornarono indietro dagli USA, nei mesi successivi, accompagnati da una lettera di scuse.
Seguì una lunga e paziente catalogazione, per dimensione, dalla più grande alla più minuta, di ogni scheggia: in tutto erano una cinquantina.
=== Riportare l'opera alla primitiva purezza? ===
«La scultura sta davanti ai nostri occhi come un gioiello: pura, levigata, lucente - ha scritto [[Antonio Paolucci]] nel 2014.<ref>{{Cita| Devreux|p. 7.}}</ref> Ammiriamo lo splendore degli incarnati, il prodigio dei panneggi trattati con infinita perizia e pensiamo, anche noi come l'autore delle ''Vite''<ref>Giorgio Vasari, ''Le vite dei più eccellenti pittori scultori e architetti''.</ref>, che oltre, nell'arte dello scolpire, è impossibile andare.»
[[File:Pietà vaticana dopo il vandalismo, 1972.jpg|thumb|Vandalismo sulla ''Pietà vaticana'' di Michelangelo nel 1972]]
Riparare le lesioni subite e restituire all'opera il miracolo del primitivo splendore formale era soltanto una delle opzioni. Alcuni avrebbero preferito che la ''Pietà'' non fosse affatto restaurata, bensì lasciata con i segni delle martellate cieche che l'avevano deturpata: in tempi tanto violenti, sarebbe diventata così un simbolo di vittima innocente. Altri avrebbero invece
[[File:Dettagliopietà.JPG|thumb|300 px|Dettaglio ''Pietà'', 2014]]
=== Fasi del restauro ===
==== Elenco dei danni subiti ====
I danni alla scultura furono così catalogatiː 15 fratture, 8 scheggiature, 2 scalfitture, 3 crinature. In particolareː nell'occhio sinistro mancavano parte della sacchetta lacrimare e della palpebra; il naso era rotto in tre frammenti, ma facilmente individuabili; si notavano due scalfitture sul voltoː una sullo zigomo sinistro e un'altra sulla gota sinistra; il panneggio intorno al volto presentava tre fratture e una scheggiatura; due scalfitture erano sulla nuca; una abrasione e una lunga crinatura erano evidenti sull'avambraccio sinistro; fratture rotture e abrasioni varie deturpavano la mano sinistra.
==== La preparazione in laboratorio ====
Le maestranze della Fabbrica di San Pietro costruirono una parete di legno, per separare la cappella dal resto della basilica e tenere lontani i curiosi. Un ponteggio fu creato intorno alla scultura michelangiolesca, poiché si era deciso di non muovere la statua e di effettuare
Ecco come [[Cesare Brandi]] raccontò alcune fasi del restauro: «Quando l'esecrabile sfregio della ''Pietà'' avvenne si sentirono correre voci e affermazioni tutt'altro che rassicuranti, come quella che addirittura prevedeva l'inserzione di un tassello di marmo al posto dell'occhio offeso della Madonna. Per fortuna erano dicerie o vanterie fuori luogo di artisti che si ritenevano capaci di poter mettere le mani addosso alla ''Pietà''. Il genere di restauro che è stato invece attuato, e se ne deve essere grati, è un restauro prudente, rispettoso e removibile. Soprattutto apprezzo il fatto che anche le piccolissime aggiunte che sono state fatte alla palpebra offesa e ai lati del naso, che fu staccato di colpo, sono in un materiale sintetico facilmente asportabile, come del resto anche il mastice con cui è stata attaccata la punta del naso e le parti ricostituite di frammenti del velo.»<ref>{{Cita| Devreux|p. 41.}}</ref>
==== L'occhio sinistro ====
Dal calco in gesso dell'intera scultura fu ricavato il negato dell'occhio sinistro, in gomma al [[silicone]]. Fu poi ricavato il calco in silicone dell'occhio danneggiato. La comparazione
Il martello sacrilego aveva lasciato sull'occhio uno sbaffo di vernice oleosa blu. Cesare Brandi così descrisse il problema e la sua soluzione: «Sotto la palpebra una macchia nera insidiosissima. Questa macchia era una sostanza oleosa, che aderiva al martello sacrilego, appena comprato dal pazzo. Si sarebbe potuto grattarla delicatamente e poi asportare il residuo con un solvente. Ma c'era sempre il pericolo che rimanesse un'ombra e in quel punto, un'ombra quasi circolare, oltre tutto, sarebbe stata come una pupilla d'un occhio bieco. Hanno avuto la felice idea di compiere uno "strappo": ho visto i nastri adesivi, e senza danno alcuno per la patina sottostante, la macchia è stata asportata.»<ref>Cesare Brandi, ''Visita alla <Pietà sotto cura'', in "Corriere della Sera", 7 dicembre 1972.</ref>
==== Naso, velo, avambraccio, dita ====
Il naso era rotto in tre frammenti che furono connessi tra loro e poi applicati. Seguì il montaggio
Prima di riattaccare l'avambraccio - troncato di netto - nella sua giusta posizione,
==== Fasi finali ====
Tutta la statua fu lavata con acqua distillata. Piccole lacune dietro la nuca furono lasciate, a memoria visibile dei danni subiti. Furono tolti due perni che una volta sostenevano un'aureola posticcia, non più esistente. Davanti alla scultura fu messo un vetro protettivo, a prova di proiettile. Il 21 dicembre 1972 il restauro era praticamente conclusa. Tolte le tavole che ostruivano l'ingresso alla Cappella della Pietà, l'opera di Michelangelo, restaurata, fu restituita alle preghiere e all'ammirazione dei fedeli.
[[File:LaPieta-MichelAnge detalle.jpg|thumb|300 px|''La Pietà'', Michelangelo,
== Note ==
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