Raimondo Peralta: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|FineIncipit = primo [[conte]] di Caltabellotta, [[barone]] di Peralta, [[ammiraglio]] dei regni della Corona d'Aragona e [[cancelliere]] delladel [[regno di Sicilia]]<ref name=GEC>{{GREC|0050042|Ramon de Peralta|4 marzo 2017}}</ref>.}}
Fu il capostipite del ramo siciliano di una potente famiglia del [[XIV secolo]] signore incontrastato del [[Val di Mazara]] nel XIV e XV secolo
 
==Biografia==
Raimondo era figlio di figlio di Filippo Saluzzo e di Sibilla Peralta, della quale aveva mantenuto il cognome.<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/conti-di-caltabellotta-peralta_(Dizionario-Biografico)/</ref>
RaimondoSecondo lo Spuches invece è figlio di un intreccio familiare: il padre è Filippo Peralta, (fratello uterino di [[Costanza II di Sicilia|Costanza]] (figlia di [[Manfredi di Sicilia]] e nipote di [[Federico II di Svevia]]), regina di Sicilia dal [[1282]] al [[1285]], poiché moglie di [[Pietro III di Aragona|Pietro III di Sicilia]];), mentre la madre di Raimondo è Aldonza Fernandez, figlia di [[Eufemia d'Aragona|Eufemia di Aragona]], a sua volta primogenita di [[Pietro II di Sicilia]], nonché regina di Sicilia dal [[1355]] al [[1357]]<ref>{{cita libro | nome=Francesco | cognome= San Martino De Spucches | titolo= La Storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai nostri giorni |volume=II| anno=1924 | editore=Scuola tip. Boccone del popolo | città=Palermo|pp=75-76}}</ref>, signora della baronia di Castro e Peralta.
 
Partecipò alla [[Conquista aragonese della Sardegna|conquista della Sardegna]], in particolare all'[[assedio di Castel di Castro]] del 1323,<ref>{{cita libro |cognome=Zurita y Castro |nome=Jerónimo |cid=Jerónimo Zurita y Castro |titolo=Anales de la Corona de Aragón |volume=vol. VI |url=http://books.google.cat/books?id=8gtUAAAAcAAJ&pg=RA2-PA31&lpg=RA2-PA31&dq=guillem+aulomar&source=bl&ots=RghBvri8Um&sig=uWNufTxAb0p1k_gMb_FDCvYqgAU&hl=ca&sa=X&ei=gYoBVLreBMPa0QWD0YHYBw&ved=0CEgQ6AEwBw#v=onepage&q=guillem%20aulomar&f=false |lingua=es |capitolo=cap. XLV |isbn=}}</ref> e alla fine del [[1325]] sostituì [[Francesco Carroz]] al comando delle forze di terra;<ref>{{cita libro |cognome=Gottardi |nome=Mario Enrico |titolo=Governare un territorio nel Regno di Sardegna. Il marchesato di Quirra. Secoli XIV-XIX |url= |editore=Università degli Studi di Cagliari |data= |p=25 |isbn=}}</ref> tuttavia l'ostilità reciproca tra i due costrinse il re a rimuoverli dai loro incarichi. Si mise così al servizio di suo cugino [[Federico III di Sicilia]], impegnato nelle [[Guerre del Vespro]].<ref name=GEC/> Si unì in seconde nozze a Isabella (o Elisabetta), figlia naturale di Federico III e di [[Sibilla Sormella]], prozia della madre Aldonza Fernandez.
 
Si mise nel 1326 al servizio di suo cugino [[Federico III di Sicilia]], impegnato nelle [[Guerre del Vespro]] contro gli angioini.<ref name=GEC/
Tornò in [[Catalogna]] nel [[1335]], dove venne nominato ammiraglio e posto al al comando di una flotta progettata per difendere la Sardegna dai genovesi, impedendo lo sbarco [[angioino]] a [[Palermo]], ma non riuscendo ad impedire la riconquista dell'isola di [[Djerba]] da parte dell'[[hafsidi|hafside]] Abu-Yahya Abu-Bakr II. Nel [[1338]], ottenne l'investitura di conte di [[Caltabellotta]], [[Calatubo]], [[Borgetto]] e [[Castellammare del Golfo]]. Dopo aver invaso il [[regno di Napoli]] negoziò la pace con [[Giovanna I di Napoli]] nel [[1347]].
 
Raimondo, che in prime nozze aveva sposato Aldonza de Castro, nel 1332 si unì in seconde nozze a Isabella (o Elisabetta), figlia naturale di Federico III e di [[Sibilla Sormella]], prozia della madre Aldonza Fernandez. Dopo la morte di Isabella (1341) il conte si sposò in terze nozze con Allegranza Abbate, figlia di Enrico.
 
Tornò in [[Catalogna]] nel [[1335]], dove venne nominato ammiraglio e posto al al comando di una flotta progettata per difendere la Sardegna dai genovesi, impedendo lo sbarco [[angioino]] a [[Palermo]], ma non riuscendo ad impedire la riconquista dell'isola di [[Djerba]] da parte dell'[[hafsidi|hafside]] Abu-Yahya Abu-Bakr II. Nel [[1338]], ottenne l'investitura didella contecontea di [[Caltabellotta]], [[Calatubo]], [[Borgetto]] e [[Castellammare del Golfo]] cui si aggiunse nel 1340 [[Alcamo]] e Bonifato. Dopo aver invaso il [[regno di Napoli]] negoziò la pace con [[Giovanna I di Napoli]] nel [[1347]].
 
Morì nel [[1349]] durante le ostilità tra latini e catalani per il controllo della Sicilia iniziate nell'anno precedente.<ref name=GEC/> Gli succedette il figlio [[Guglielmo Peralta|Guglielmo]].