Reggiane Re.2000: differenze tra le versioni

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* '''Prototipi''': un prototipo costruito e collaudato (MM.408, poi impiegato dal 23º Gruppo con MM.5074) e uno non completato (MM.409), riutilizzato quale prototipo del Re.2002.
 
* '''Re.2000 Serie I''': nota anche come "Intercettore", standard produttivo dei primi esemplari realizzati per la Regia Aeronautica e per le macchine esportate in Ungheria e Svezia. Cinque esemplari costruiti per la Regia Aeronautica (da MM.5068 a MM.5072), settanta per la Magyar Királyi Honvéd Légierő (da V-401 a V-470) e sessanta per la Svenska Flygvapnet (da MM.2301 a MM.2360).
 
* '''Re.2000 Serie II''': nota anche come "Grande Autonomia" (o con l'[[acronimo]] GA). Si caratterizzava per due serbatoi supplementari da 170 L aggiunti dietro il posto di pilotaggio (i cui bocchettoni avevano sostituito i vetri della parte posteriore del tettuccio), l'installazione del motore Piaggio P.XI bis RC.40 e altre lievi modifiche come l'irrobustimento del ruotino di coda<ref name=diterlizzi8>{{Cita|Di Terlizzi|p. 8}}.</ref>. Una delle fonti reperite<ref name=Prato16>{{Cita|Prato, 1971|p. 16|Prato}}</ref> indica che con i serbatoi aggiuntivi integrati nelle ali, che consentivano di trasportare complessivamente 1&nbsp;490 L, l'aereo aveva un'autonomia di 3&nbsp;000&nbsp;km alla velocità di crociera di 460&nbsp;km/h a 5&nbsp;000 m. Altri<ref name=Govi61>{{Cita|Govi, 1983|p. 61|Govi}}</ref> indicano che la proposta di ampliare i serbatoi nelle ali non venne accettata e che l'incremento di autonomia fu ottenuto grazie alla presenza dei due serbatoi aggiuntivi, sistemati dietro al posto di pilotaggio, che garantivano al Re.2000 la possibilità di volare per 1&nbsp;860&nbsp;km alla velocità di crociera di 430&nbsp;km/h. In totale ne furono costruiti 12 esemplari, per la Regia Aeronautica (da MM.8059 a MM.8070)<ref name=Prato16/><ref name=Govi76>{{Cita|Govi, 1983|p. 76|Govi}}</ref>.
 
* '''Re.2000 Serie III''': variante, identificata comunemente come "Catapultabile", destinata all'impiego sulle principali unità della Regia Marina, con decollo mediante catapulta. In genere sulle grandi navi da battaglia venivano impiegati idrovolanti, per poi permetterne il recupero. La Regia Marina, vista comunque la disponibilità di basi nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], giudicava più economico far atterrare gli idrovolanti lanciati nelle basi costiere, da dove sarebbero stati "riconsegnati" durante le operazioni di rifornimento, piuttosto che effettuare la lunga operazione di [[ammaraggio]] e recupero con gru. L'impiego di velivoli dotati di carrello d'atterraggio, per quanto inusuale per il tipo d'impiego previsto, garantiva però l'impiego di velivoli con prestazioni superiori a quelle degli idrovolanti. Otto esemplari costruiti per la Regia Aeronautica (ma impiegati dalla Regia Marina; da MM.8281 a MM.8288). Sebbene vi siano foto che ritraggano l'esemplare MM.8281 con il tettuccio posteriore trasparente (tipico delle versioni iniziali destinate all'esportazione), il ritrovamento di questo aereo al largo di [[Porto Venere]] nel 2012 mostra che in realtà il tettuccio posteriore è coperto, per cui, forse, gli otto apparecchi di questa serie furono uniformati tutti a questo standard. È inoltre molto probabile che l'originale colorazione grigio azzurro scuro (nella versione utilizzata dalla Reggiane in realtà molto chiara tanto da essere assimilata ad un celeste) sia stata sostituita col tempo dal verde oliva scuro<ref name="cita|Marcon"/><ref name=ans/>.
 
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* [[Svezia]]: Un J 20 svedese (MM.2340) è attualmente<ref>Dato aggiornato all'anno 2012.</ref> esposto al [[Flygvapenmuseum]] di [[Linköping]]<ref name=punka21/>.
* [[Italia]]: Negli [[Anni 1970|anni settanta]] uno dei Re.2000 della versione "Catapultabile", precisamente il citato MM.8287 già trasformato in biposto, era in attesa di restauro presso il [[Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni|Museo Caproni]] di [[Trento]]. Questo velivolo era stato utilizzato fino al [[1947]] sull'aeroporto di Palermo-Boccadifalco dal capitano Giulio Reiner. La colorazione originale in verde oliva scuro era stata sostituita nel dopoguerra dal color alluminio. Gli stabilizzatori su questo Re.2000 appartenevano ad un Re.2003, mentre i due piani fissi provenivano da un Re.2001<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Genta Claudio e Gianfranco |titolo=I Reggiane Riscoperti |rivista=Aerei |numero=11 |anno=1975 |editore=Delta Editrice |città=Parma}}</ref>.
 
* Inoltre il relitto di un Re.2000 è stato individuato nell'aprile del [[2012]] da un [[dragamine]] della [[Marina Militare]] al largo di [[Porto Venere]]<ref name=ans>{{Cita|Aerei nella storia|p. 27}}.</ref> in condizioni, considerando la posizione e gli anni in immersione in un ambiente salino, tutto sommato buone, sebbene sia stato "saccheggiato" da alcuni cacciatori di "souvenir".<ref name=ans/> Secondo il ricercatore Gianpiero Vaccaro, e come è stato poi confermato<ref name=ans/>, si tratterebbe dell'esemplare MM.8281 in organico alla 1ª Squadriglia Forze Navali, prototipo della versione "Catapultabile" ed imbarcato sul ''[[Giuseppe Miraglia (nave)|Giuseppe Miraglia]]'' prima e sulla [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|R.N. ''Vittorio Veneto'']] poi, uscito di fabbrica nell'aprile 1942 e perduto per incidente il 16 aprile 1943<ref>{{Cita news|autore=Corrado Ricci|url=http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2012/04/24/702091-della_marina_militare.shtml|titolo=I sub della Marina militare scoprono un relitto aereo|pubblicazione=[[La Nazione]]|data=aprile 2012|accesso=25 agosto 2012}}</ref>. Il relitto è stato infine recuperato nel dicembre 2013, in vista di un futuro restauro per l'esposizione nel [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.corriere.it/foto-gallery/cronache/13_dicembre_05/liguria-recuperato-relitto-caccia-precipitato-43-b8b05bb8-5d9f-11e3-860b-0a0a3904cefc.shtml#1|titolo=Liguria, recuperato il relitto del caccia precipitato nel ’43
|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=5 dicembre 2013|accesso=5 dicembre 2013}}</ref>.
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==