Valentino Babini: differenze tra le versioni

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Nacque a Novi di Modena il 5 dicembre [[1882]], e si arruolò nel [[Regio Esercito]] entrando nelle [[Accademia Militare di Modena|Regia Accademia Militare]] di [[Modena]] il 3 novembre [[1907]]. Ne uscì due anni dopo con il grado di [[sottotenente]] di [[fanteria]], assegnato al 70º [[Reggimento]]. Nel 1911 passa a domanda presso l'[[84º Reggimento fanteria "Venezia"]], e con tale reparto prende parte alle fasi iniziali della [[guerra italo-turca]]. Si distingue nel mese di ottobre durante il consolidamento della [[Presa di Tripoli|testa di ponte]] di [[Tripoli]], e successivamente a Bu Meliana, e [[Battaglia di Zanzur|Zanzur]] e a Sciara Zauri.<ref>Durante questo combattimento egli ricevette un encomio solenne per il coraggio dimostrato.</ref> Nel corso del 1912 viene promosso al grado di [[tenente]], e nel marzo 1913 è decorato con la [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]]. Rientrato in patria chiede ed ottiene di partecipare ad un corso per piloti di dirigibili, ma l'entrata in [[prima guerra mondiale|guerra]] del Regno d'Italia, il 24 maggio [[1915]], ritorna presso i reparti di fanteria come comandante di compagnia. L'8 agosto 1915 è promosso [[capitano]],<ref>''Decreto Luotenenziale 9 settembre 1915 pubblicato in ''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n.243 del 2 ottobre 1915.</ref> e il 29 ottobre si distingue durante l'occupazione del [[Col di Lana]] meritandosi la [[Medaglia d'argento al valor militare]]. Nel corso del [[1917]] viene promosso al grado di [[maggiore]], e il 3 novembre dello stesso anno, durante le fasi della [[Battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]] si distingue nella difesa del ponte di Pinzano, sul [[Tagliamento]], meritandosi una seconda medaglia d'argento al valor militare.
 
Il 5 dicembre [[1921]] ritornò in [[Cirenaica]] per prendere parte alle operazioni di riconquista della colonia, rientrando in Italia nell'ottobre del [[1925]]. Il 12 dicembre dello stesso anno viene assegnato al Reparto Carri Armati<ref name=W3p32>{{Cita|Walker 2013|p. 32}}</ref> in cui passò i successivi dodici anni, proseguendo la sua carriera militare con le promozioni a [[tenente colonnello]] (1926) e a [[colonnello]] (31 dicembre 1936) comandante il 3º Reggimento fanteria carrista. Il 25 aprile [[1937]] parte [[Guerra civile spagnola|volontario]] per la [[Spagna]]<ref name=W3p40>{{Cita|Walker 2013|p. 40}}</ref> come Comandante del Raggruppamento Carristi e Reparti Specialisti,<ref name=C0p358>{{Cita|Ceva 2010|p. 358}}</ref> distinguendosi durante la battaglia d'[[Aragona]] (14-16-21 marzo 1938). Decorato con una terza Medaglia d'argento al valor militare<ref>Conferitagli il 4 aprile 1938.</ref> il 2 ottobre 1938 assume il comando della Divisione CC.NN. "Frecce Nere", e il 16 febbraio [[1939]] è promosso al grado di [[Generale di brigata]] per meriti di guerra.<ref>Con la seguente motivazione: ''Comandante di una divisione legionaria, ne temprava mirabilmente la preparazione e lo spirito. Capo capace e valoroso guidava i suoi reparti, al vittorioso forzamento di un fiume in piena, potentemente sistemato a difesa. In successive operazioni confermava brillanti qualità di comandante. Battaglia di Catalogna, 23 dicembre 1938 – 4 febbraio 1939.''</ref> Rientrato in Patria nel giugno di quell'anno, nel mese di settembre partì per l'Africa settentrionale italiana, assegnato con il ruolo di vicecomandante, alla [[61ª Divisione fanteria "Sirte"]].
 
Nel giugno del [[1940]], con lo scoppio della guerra con [[Francia]] e [[Gran Bretagna]], assume il comando delle forze corazzate presenti in Libia.<ref name=L3p20>{{Cita|Latimer, Laurier 2013|p. 20}}</ref> Si trattava di sette battaglioni di carri leggeri [[CV35|L3/35]] e due di carri medi [[M11/39]].<ref name=L3p20/> I reparti ai suoi comandi appoggiarono l'[[Invasione italiana dell'Egitto|avanzata]]<ref name=W3p27>{{Cita|Walker 2013|p. 27}}</ref> della [[10ª Armata]] del [[Maresciallo d'Italia]] [[Rodolfo Graziani]] su [[Sidi El Barrani]],<ref name=W3p27/> e subito dopo l'esaurirsi dell'offensiva vennero raggruppati in una [[Brigata corazzata speciale "Babini"|Brigata corazzata speciale]]<ref name=W3p63>{{Cita|Walker 2013|p. 63}}</ref> che prese il nome del suo comandante.<ref name=W3p63/> Nel novembre del 1940 il generale Wavell lanciò la [[Operazione Compass|controffensiva britannica]]<ref name=W3p63/> che condusse alla disordinata ritirata dei reparti italiani, ed egli fu fatto prigioniero ad Agedabia il 7 dicembre [[1941]], non senza prima aver guidato coraggiosamente la sua divisione nel coprire la ritirata all'armata italiana. Rientrato in Italia nel 1946 viene promosso al grado di [[Generale di divisione]] con anzianità dal 1º luglio 1942, e promosso [[Generale di corpo d'armata]] nel [[1947]].<ref>In quello stesso anno fu tra i fondatori dell'Associazione Nazionale Carristi d'Italia, successivamente regolarizzata con atto notarile in Roma il 19 maggio 1952.</ref> Il 7 luglio di quello stesso anno viene collocato a riposo d'autorità per aver partecipato alla guerra civile spagnola nelle file delle truppe legionarie. Riammesso in servizio il 14 ottobre [[1949]] su decisione del [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della Difesa]] [[Randolfo Pacciardi]],<ref>Che combatte nelle file delle forze repubblicane durante il conflitto spagnolo.</ref> assume il comando della [[28ª Divisione fanteria "Aosta"|Divisione fanteria "Aosta"]], e nel [[1950]] l'incarico di Ispettore generale dell'Arma di Fanteria. Nel marzo [[1952]] diviene Vice Presidente della Sezione Esercito del Consiglio Superiore delle Forze Armate, ma muore in un incidente stradale il 29 dicembre dello stesso anno.
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|collegamento_onorificenza=Ordine militare d'Italia
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|luogo=24 novembre 1947<ref name= quirinale > [http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=1164 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.] </ref>
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{{Onorificenze
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==Note==
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==Bibliografia==