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Dopo aver preso parte ai combattimenti sul [[Pasubio]] e alla [[battaglia di Vittorio Veneto]] dove subì gravi danni alla vista causati dai gas nervini lanciati dall'esercito austriaco<ref name=IM>{{cita news|titolo=Dalle trincee del Pasubio a quelle della Cassa di Risparmio|pubblicazione=L'Indicatore mirandolese|numero=17|mese=settembre|anno=2015|p=27|url=http://www.comune.mirandola.mo.it/servizi-online/lindicatore-mirandolese/periodico-indicatore-mirandolese-2015/lindicatore-mirandolese-n-17-di-settembre-2015}}</ref>, al termine del conflitto guida il IX° Raggruppamento Alpini che dal dicembre 1918 all’aprile 1919 ripristinò gli argini del [[Piave]].
 
Dal 18 dicembre 1919 al 7 agosto 1920 fu inviato nel [[mar Egeo]] quale comandante del [[Corpo di spedizione italiano in Anatolia|Corpo di spedizione italiano nel Mediterraneo Orientale]] e venne nominato ultimo [[Isole italiane dell'Egeo#Governatori|governatore]] militare del [[Dodecaneso]] a [[Rodi]]., Indove seguitoabolì divennela ispettore delle truppe di montagnacensura e comandanteistituì dellela brigatezona Marchemonumentake edella Parmacittà edi delle[[Rodi divisioni Cuneo e Padova(città)|Rodi]].<ref name=IM/>
 
Rientrato in Italia, nel 1920, divenne ispettore delle truppe di montagna e gli venne assegnato il comando della brigata Marche e nel 1922 quello della brigata Parma. Infine nel 1928 divenne Generale di Divisione militare di Cuneo e nel 1931 di Padova.<ref name=IM/>
 
Congedato nel 1932, si trasferì a Verona, ma poco dopo venne chiamato a presiedere nella sua città natale la [[Cassa di Risparmio di Mirandola]] dal 26 luglio 1932 al 13 dicembre 1934, al posto del commissario prefettizio Pietro Gandolfi, per far fronte ad una grave situazione economica dell'istituto bancario causata da mala gestione, a cui si rese necessaria una rigida amministrazione di contenenimento delle spese e delle sofferenze finanziarie.<ref name=IM/>