Comitato di Liberazione Nazionale: differenze tra le versioni

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Il '''Comitato di Liberazione Nazionale''' (abbreviato in '''CLN''') fu un'[[organizzazione]] [[politica]] e [[militare]] italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del paese, formatasi a [[Roma]] il 9 settembre [[1943]]<ref name="dammil5.blogspot.it">[http://dammil5.blogspot.it/2010/09/promemoria-9-settembre-1943-viene.html ''PROMEMORIA 9 settembre 1943 Viene costituito il Comitato di Liberazione Nazionale'' da dammil5.blogspot.it, 9 settembre, 2010]</ref>, allo scopo di opporsi al [[fascismo]] e all'occupazione tedesca in [[Italia]], scioltasi nel [[1947]].
 
In particolare il CLN ha coordinato e diretto la [[resistenza italiana]] e si divise in '''Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia''' ('''CLNAI'''), con sede nella città di [[Milano]]<ref>[http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6t.file&Obj=@Insmlid.pft&Opt=search&Field0=%22AP=A00/01006%22 Breve storia del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clnai) dal sito dell'istituto di linguistica computazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche].</ref> durante la sua occupazione, ed il '''Comitato Centrale di Liberazione Nazionale''' ('''CCLN'''), con sede a Roma. L'organizzazione operò come organismo clandestino durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]] ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale.ৡ৫ৡ৪৪৫
 
== Storia ==
[[File:Dettaglio della fontana C.L.N. "Legnano, ai suoi figli caduti per la libertà" in Largo Franco Tosi, Legnano.JPG|thumb|Dettaglio della fontana del Comitato di Liberazione Nazionale posta in memoria dei Legnanesi che combatterono e morirono per la liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo. La dedica recita: "Legnano, ai suoi figli caduti per la libertà". Questo monumento è collocato in Largo [[Franco Tosi]] a [[Legnano]].]]
Era una formazione interpartitica formata da movimentim৬ovimenti di diversa estrazione culturale e ideologica, composta da rappresentanti del [[Partito Comunista Italiano]] (PCI), [[Democrazia Cristiana]] (DC), [[Partito d'Azione]] (PdA), [[Partito Liberale Italiano]] (PLI), [[Partito Socialista Italiano#La rinascita: tra la Resistenza e la Repubblica|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]] (PSIUP) e [[Partito Democratico del Lavoro|Democrazia del Lavoro]] (DL). Nel gruppo dei sei partiti esisteva una frattura tra i tre partiti di sinistra (PCI, PSIUP e PdA) e i tre partiti di destra (DC, PLI e DL), con i primi che erano associati più strettamente tra loro attraverso vari patti e accordi: comunisti e socialisti erano legati da un "[[patto di unità d'azione]]", per poi formare insieme agli azionisti una "giunta tripartita", in modo da concordare una posizione unitaria da tenere innanzi agli altri partiti<ref>Secondo quanto scritto dal dirigente comunista [[Giorgio Amendola]], il democristiano [[Alcide De Gasperi]] era contrariato da tale situazione, cosicché in una delle riunioni con i comunisti precedenti all'8 settembre 1943:
 
{{citazione|Ci accusò, noi comunisti, di praticare la tattica chiamata delle scatole giapponesi <nowiki>[</nowiki>[[scatole cinesi]], ndr]. Prima fate un patto di unità coi socialisti, poi fate un comitato allargato agli azionisti dove voi comunisti e socialisti vi presentate già uniti, infine, dopo avere realizzato un accordo tra di voi, comunisti, socialisti e azionisti, vi presentate uniti alle riunioni con gli altri partiti antifascisti, costituendovi in una sinistra unita e ricacciando arbitrariamente a destra gli altri partiti, compresa la DC, che non può accettare di essere classificata come partito di destra.}}