Regno di Sicilia (1735-1816): differenze tra le versioni

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{{Stato storico
|nomeCorrente = Regno di Sicilia, <br /><small>Regno di Sicilia ulteriore</small>
|nomeUfficiale = ''Regnum Siciliae ultra Pharum''
|nomeCompleto=
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Carlo, senza trovare grosse difficoltà, aveva avuto ragione dell'esercito austriaco, che, invero, non aveva opposto molta resistenza. I siciliani, non si erano ribellati all'[[Austria]], né, tantomeno, avevano richiesto l'intervento spagnolo. Il 2 settembre [[1734]] il generale spagnolo [[José Carrillo de Albornoz]], duca di Montemar, prese possesso dell'ufficio di [[Viceré]] a [[Palermo]], con il mandato di gettare le premesse militari e politiche per la fondazione della nuova monarchia<ref>{{cita| Benito Li Vigni |pp. 9-10}}</ref>.
 
== Il regno di Carlo di Borbone ==
=== L'incoronazione===
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Nel [[1838]], infine, i distretti passarono da 23 a 24, quando [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] elevò la città di [[Acireale]] a capoluogo, istituendo il [[distretto di Acireale]] con lo scorporo di alcuni comuni dal distretto di Catania<ref>{{cita libro |cognome= Buttà|nome= Giuseppe |wkautore= Giuseppe Buttà |titolo= I Borboni di Napoli al cospetto di due secoli, vol. II |url= http://www.archive.org/stream/iborbonidinapol03buttgoog/iborbonidinapol03buttgoog_djvu.txt |anno=1877 |editore= Tipografia del Giornale la discussione|città=Napoli}} {{NoISBN}}</ref>.
==Economia==
 
==Economia==
Dal punto di vista economico in quegli anni il regno di Sicilia non ebbe lo sviluppo che i Borboni diedero alla [[Campania]]. Ferrovie e le maggiori aree industriali, infatti, nacquero solo nel napoletano (inteso come regione continentale del Regno). In Sicilia, comunque, si sviluppò la produzione e il commercio dello [[zolfo]], del [[sale]], dei [[marmo|marmi]], degli [[agrume|agrumi]], del [[Triticum|grano]] (la [[Sicilia]], sin dal tempo degli antichi Romani, era il "granaio d'[[Europa]]"). L'[[emigrazione]] in Sicilia, come del resto anche nel meridione, era ancora un fenomeno pressoché assente<ref>Massimo Viglione, Francesco Mario Agnoli, ''La rivoluzione italiana: storia critica del Risorgimento'', Roma, 2001, p. 98</ref>.
 
== Note ==
{{references|Note strette}}
 
== Bibliografia ==