Periodo dei Duchi: differenze tra le versioni
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La sconfitta di Baduario fu drammatica per l'Impero e benefica per i Longobardi. Infatti, dopo la battaglia, i Longobardi al servizio dell'Impero sembra si siano rivoltati, fondando i [[ducato di Spoleto|ducati di Spoleto]] e [[ducato di Benevento|Benevento]]. [[Faroaldo I di Spoleto|Faroaldo]], ex foederato bizantino e primo duca di Spoleto, tradito l'Impero, si impadronì con l'inganno di [[Classe (Ravenna)|Classe]], il porto di Ravenna, spogliandola di ogni ricchezza; quando poi [[Droctulfo]], guerriero longobardo passato dalla parte dell'Impero, attaccò Classe, Faroaldo fu costretto ad abbandonarla, riconsegnandola all'Impero e rifugiandosi a Spoleto, sede del suo nuovo ducato.<ref>{{cita libro|Bavant|titolo=Le duché byzantin de Rome. Origine, durée et extension géographique|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5110_1979_num_91_1_2486|p=47.}}</ref> Anche [[Zottone I di Benevento|Zottone]], ex foederato bizantino, si rivoltò all'autorità imperiale, costituendo un ducato con sede [[Benevento]] che cominciò ad espandersi nel Sannio a scapito dell'Impero, fino a conquistare nell'arco di un ventennio quasi tutta l'Italia meridionale, eccettuate le zone costiere. Nel frattempo, altri duchi longobardi si erano stanziati in [[Ducato di Tuscia|Tuscia]], a [[Chiusi]] e a [[Lucca]], e iniziarono ad espandersi nella regione ai danni dell'Impero.
Le fonti dell'epoca descrivono in poche ma laconiche parole la situazione drammatica in cui si trovava l'Impero. Il ''Liber Pontificalis'' narra che in
Poco tempo prima dell'assedio alla Città Eterna, verso la fine del 578, Tiberio ricevette nel palazzo un'ambasceria proveniente da Roma e capeggiata dal senatore romano [[Pamfronio]]: l'ambasceria, oltre a offrirgli in dono 3.000 libbre d'oro per celebrare la sua ascesa al trono (avvenuta da poco tempo), richiese urgentemente all'Imperatore truppe da inviare in Italia, devastata dai Longobardi; l'Imperatore rispose a malincuore che era impegnato nella gravosa guerra contro la Persia e dunque era impossibilitato a inviare nuove truppe, però in compenso restituì le 3.000 libbre a Pamfronio, suggerendogli di utilizzarle per corrompere i duchi longobardi, convincendoli a passare dalla parte dell'Impero in Oriente contro i Persiani, o, in alternativa, per convincere i Franchi ad attaccare i Longobardi.<ref>Menandro Protettore, frammento 49.</ref> L'anno dopo fu inviata dal [[senato romano]] un'altra ambasceria e questa volta l'Imperatore si risolse a mandare un piccolo esercito in Italia.<ref>Menandro Protettore, frammento 62.</ref> Tale esercito risultò però insufficiente a fermare l'avanzata dei Longobardi, che occuparono dagli anni dal 578 al 582 Classe, il porto di Ravenna, e assediarono Napoli. Il pontefice tentò nel 580 a rivolgersi al re dei Franchi, ma invano.
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