Assedio di Torino: differenze tra le versioni

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Importante fu il ruolo delle ''gallerie di contromina'', scavate al di sotto degli spalti della cittadella, nelle quali la compagnia minatori del battaglione d'artiglieria, formata da 2 ufficiali, 2 sergenti, 3 caporali e 46 minatori con, in appoggio, 350 manovali (addetti agli scavi) e 6 sorveglianti, garantiva il controllo del sottosuolo e la collocazione delle cariche di esplosivo destinate a rovinare i lavori degli assedianti. La profondità delle gallerie, disposte su due livelli, raggiungeva quasi i quattordici metri, poco al di sopra delle acque di falda<ref>Per maggiori informazioni sulla costruzione delle gallerie sotterranee della Piazzaforte di Torino si può consultare {{cita|Bevilacqua & Zannoni||bevilacqua}}.</ref>.
 
All'interno della cittadella rivestiva particolare importanza il "''[[Cisternone (Torino)|''cisternone'']]"'', un edificio circolare situato al centro della [[piazza d'armi]]. Questo [[pozzo]] assicurò per tutto il periodo una costante riserva d'acqua che prendeva rifornimento dalla [[falda freatica]] sottostante, aspetto di non poco conto in una situazione di assedio<ref>{{cita|Gariglio|p. 176|gariglio}}.</ref>. Il suo diametro misurava ben 20 metri, emergeva di due piani da terra per poi scendere di 22 metri fino alla falda raggiungibile con una ampia rampa elicoidale, la sua concezione non ebbe uguali in nessun'altra [[fortezza]] europea<ref>{{cita|Gariglio|p. 177|gariglio}}.</ref>.
 
==== La vita in città ====
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<small>(Nel file: [[Pietro Micca]])</small>}}</div>
[[File:Torino nel 1673.png|upright=1.4|thumb|La città di Torino dopo il suo secondo ampliamento delle mura (1673). Sulla sinistra si riconosce la Cittadella pentagonale]]
Ebbe inizio il 14 maggio quando le truppe franco-spagnole (composte ora da oltre quarantamila uomini) si appostarono strategicamente di fronte alla fortezza. Due giorni prima, il 12 maggio<ref>{{Cita web|url=http://escarton-oulx.eu/4/4guiffre/4guiffre.html|titolo="Manuscrit de Joseph Guiffre (appartenant à Alexandre Guiffre vers 1860/90)"|cognome=Guiffre|nome=Joseph|sito=escarton-oulx.eu|citazione=Trascrizione C. Rochas, S. Ottonelli: [6] "Et en l'année mille set cent six et le dousiesme de may a neuf heures et demi du matin le soleil eclipsant en sorte que la clarté du iour se perdit tout a fait en maniere que les estoilles paroissant come à la nuict. Mon fraire Jean Pierre et moy travaillant à Bardonesche [sic] à faire une muraille au jardin de Jean Nevache nous a falu quitter le travail ny voyant pas quand le soleil fut perdu il se refroidit beaucoup comensant le jour à revenir comme laurore et le soleil etant trouble en sorte que il faisait tout que faire fendre la teste à le regarder." (Traduzione di S. Ottonelli: "[6] Nell'anno 1706, il 12 maggio, alle nove e mezza del mattino c'è stata un'eclissi di sole. La luce del giorno è svanita e le stelle si vedevano come se fosse notte. Mio fratello Gian Pietro ed io eravamo a [[Bardonecchia]] a costruire il muro di cinta del giardino di Giovanni Nevache e dovemmo interrompere il lavoro perché non ci vedevamo più. Quando il sole si oscurò la temperatura si abbassò molto, poi la luce ritornò come se fosse l'aurora e la luce del sole era così accecante che non lo si poteva guardare senza provare fastidio e dolore.")|accesso=2016-12-12}}</ref> alle ore 10:15, un'eclissi totale di sole aveva oscurato la volta celeste, facendo risaltare la Costellazione del Toro. Il Sole era per antonomasia il simbolo di Luigi XIV e questo avvenimento diede grande slancio agli animi dei torinesi, che si immaginarono una facile vittoria<ref>{{cita|Gariglio|p. 51|gariglio}}.</ref>.
L'avvenimento astronomico è ricordato da alcuni versi del poemetto in [[lingua piemontese]] ''[[L'Arpa Discordata]]''<ref>Renzo Gandolfo (a cura di) ''L'arca discordata'' (1706?), attribuita a don Francesco Antonio tarizzo. Centro Studi piemontesi, Ca de Studi Piemontèis, Torino, 1969.</ref>, scritto negli anni successivi all'assedio:
{{citazione|Una vota un cabalista<br />Me dè costi vers en lista:<br />''Vedrò fastosi a ritornar i giglj<br />E poi partir quai timidi coniglj''.<br />El medem dì de l'eclissi<br />I sentir un schiribissi<br />D'un poeta de buon savor<br />Che parler de cost tenor:<br />''Qual Fenice il Piemonte in cuna<br />Or mai rinasce, e così vuol la Luna<br />Che quel Sol che quì d'intorno splende<br />Compisca un dì le sue fatali emende.|Da L'Arpa Discordata, vv.513-524}}
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{{citazione|Quelli sono già mezzi sconfitti||Ces gents là sont dejà a demi battues|lingua=fr}}
 
Il 5 settembre a [[Pianezza]] fu intercettato dalla cavalleria imperiale uno dei convogli diretto al campo francese. Grazie a [[Maria Bricca]], che aveva lavorato al castello, fu possibile introdursi lì dentro da un passaggio segreto. Si trattò di un importantissimo successo strategico da parte del principe [[Eugenio di Savoia]]<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=http://www.corriere.it/cultura/16_ottobre_09/alessandro-barbero-la-storia-passa-da-torino-7ea7d940-8e35-11e6-85bd-f14ac05199eb.shtml|titolo=Tre momenti cruciali per la storia d’Italia. Le lezioni a Torino|pubblicazione=Corriere della Sera|data=|accesso=2016-10-12}}</ref>; i francesi avrebbero combattuto con le munizioni razionate.<ref>Torino 1706: l'alba di un regno. Una mostra evento per ricordare - catalogo della mostra (Torino, Maschio della Cittadella - Museo Civico Pietro Micca, 7 settembre 2006 - 3 giugno 2007), Torino, Editrice Il Punto - Associazione Torino 1706-2006, p. 175.</ref>
 
[[File:BattleofTurin prince Anhalt.JPG|thumb|''La carica del principe d'Anhalt'', copia da affresco (distrutto) di E. Knackfuss, prima conservato allo ''[[Zeughaus Berlin]]''.]]
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=== Atti di convegno ===
* {{cita conferenza|autore=[[Gustavo Mola di Nomaglio]]|coautori=Roberto Sandri Giachino; Giancarlo Melano; Piergiuseppe Menietti|titolo=Torino 1706. Memorie e attualità dell'Assedio di Torino del 1706 tra spirito europeo e identità regionale|conferenza=Atti del Convegno, Torino 29-30 settembre 2006 |editore=Torino, Centro Studi Piemontesi|organizzazione=Associazione Torino 1706-2006|anno=2006 }}
:* {{cita conferenza|autore=Marco Anibaldi Ranco|titolo=Cartografia numerica delle opere di difesa e assedio di Torino del 1706 georeferenziata sella cartografia tecnica regionale al I0.000|conferenza=Torino 1706. Memorie e attualità dell'Assedio di Torino del 1706...|pp=279-284}}
:* {{cita conferenza|autore=Fabrizio Antonielli d’Oulx|coautori=Maria Luisa Reviglio della Veneria|titolo=Cenni sugli ordini reali e militari francesi, sabaudi e imperiali dell’assedio di Torino|conferenza=Torino 1706. Memorie e attualità dell'Assedio di Torino del 1706...|pp=253-272}}
:* {{cita conferenza|autore=Giuseppe Balbiano d’Aramengo|titolo=L’assedio di Torino nei documenti di Giuseppe Maria Solaro della Margarita |conferenza=Torino 1706. Memorie e attualità dell'Assedio di Torino del 1706...|pp=677-678}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{Thesaurus BNCF}}
* {{cita web|http://www.comune.torino.it/musei/civici/pietromicca/Mappa/Bibliografia/bibliografia.html|Scheda bibliografica su comune.torino.it}}
* {{cita web|http://www.comune.torino.it/musei/civici/pietromicca/Mappa/L_assedio_di_Torino/l_assedio_di_torino.html|Approfondimento nel medesimo sito}}
* {{cita web|http://www.torino1706.it/index.html|Associazione Torino 1706}}
* {{cita web|http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/battor.htm|Regione Piemonte}}
 
{{portale|guerra|storia|Torino}}