Bolzaneto: differenze tra le versioni

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}}'''Bolzaneto''' (''Borsanæo'' o ''Bösanæo'' ({{IPA|[bɔːsaˈnɛːu]}} in [[lingua ligure|ligure]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del {{cita libro|professor Gaetano|Frisoni|Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese|1910-2002|Nuova Editrice Genovese|Genova}}</ref>) è un [[quartiere]] [[Genova|genovese]] della [[Val Polcevera]], compreso tra i quartieri di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]] a sud e [[Pontedecimo]] a nord e confinante con i comuni di [[Ceranesi]] a nord-ovest e [[Serra Riccò]] e [[Sant'Olcese]] a nord-est.
Il territorio della ex circoscrizione confina anche, ad ovest, lungo i crinali dei monti, con [[Sestri Ponente]], ma non esistono strade di collegamento dirette con questo quartiere.
 
== Descrizione ==
[[File:Bolzaneto.jpg|thumb|left|Bolzaneto dalla collina di Brasile]]Bolzaneto fa parte insieme ai quartieri di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]] e [[Pontedecimo]] del [[Municipi di Genova|Municipio V Valpolcevera]] e comprende le ''unità urbanistiche'' "Bolzaneto" e "Morego", che insieme hanno una popolazione di 15.334 abitanti (dato aggiornato al 31 dicembre 2010).<ref>[http://www2.comune.genova.it/servlets/resources?contentId=494416&resourceName=allegato2 Notiziario statistico della città di Genova 1/2011].</ref>
 
== Territorio ==
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Nel 1337 il borgo di Bolzaneto fu devastato nel corso delle cruente lotte di fazione fra [[guelfi e ghibellini]]; durante questi combattimenti fu distrutto il fortilizio-[[castello]] fatto costruire dagli [[Adorno (famiglia)|Adorno]] poco più a nord del borgo, poi ricostruito nel 1380 dalla [[Repubblica di Genova]].
 
{{Citazione|… la villa di Bulzaneto con la parrocchia di Brassi<ref>Brasile</ref>, e con la villa di Carmen<ref>Cremeno</ref>, che tutt'insieme contiene settanta case. E tra Bulzaneto e [[Pontedecimo]] era per li passati tempi una fortezza in un luogo, nominato Montebello; e poi la piccola villa nominata Zemignano che fa nove fuochi. ... e la parrocchia di S. Andrea in Morego con una cappella di S. Margherita, con cinquanta case. ... appresso viene la villa di [[Murta|Morta]] con trentasei fuochi. Ed in queste circonstanze, su la ghiara del fiume, è un [[monastero]] di [[frati Minori Conventuali]], nominati [[Complesso di San Francesco alla Chiappetta|S. Francesco della Chiapetta]]. E tutto questo territorio è pertinente alla villa ossia alla pieve di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Riparolo]].|[[Agostino Giustiniani]], ''Annali della Repubblica di Genova'', 1537}}
 
A partire dal [[XV secolo]] ha inizio una massiccia presenza delle famiglie patrizie genovesi, che costruirono nella zona le loro residenze di villeggiatura, alle quali erano spesso associate tenute agricole, che per vari secoli hanno caratterizzato il paesaggio della vallata, legandone strettamente l'economia a quella della vicina città.<ref name="Lamponi"/>
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Nel 1814, a seguito delle decisioni del [[Congresso di Vienna]] la ex [[Repubblica Ligure]] napoleonica passò al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], e quindi anche il comune di Brasile, che nel 1834 il [[Goffredo Casalis|Casalis]] descriveva ancora come un piccolo comune ad economia prevalentemente agricola:
 
{{Citazione|'' BRASILE, comune nel [[mandamento (diritto)|mandamento]] di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]] prov. dioc. e div. di Genova. Dipende dal senato, intend. gen. prefett. ipot. e posta di Genova, insin. di Rivarolo.
Trovasi in valle di Polcevera, discosto tre miglia da Genova. È diviso in tre [[parrocchia|parrocchie]], che sono: Brasile capo-luogo, Cremeno e Casanuova.
La strada reale, nella direzione da mezzodì a tramontana, interseca il luogo di Bolzaneto sottoposto alla parrocchia di Brasile. Si fanno assai copiose ricolte di [[cereali]], [[uva|uve]], frutta di varie specie, fra cui la [[Prunus persica|pesca]] vi è di squisito sapore. Il commercio di tali prodotti si fa massimamente con Genova.
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Il nuovo centro gravitava intorno alle piazze oggi denominate Livraghi (prospiciente il convento della Chiappetta, e che un tempo costituiva l'estrema propaggine della collina di Murta), Rissotto (sul sito dell'antico ponte per Murta, dove nei primi anni del Novecento sarebbe sorto il nuovo edificio scolastico) e Rismondo (dove aveva sede il [[Rete tranviaria di Genova|capolinea tranviario della Val Polcevera]] e all'epoca chiamata "piazza delle [[carrozza|Carrozze]]", perché vi facevano capo i mezzi di trasporto diretti verso le zone collinari).<ref name="Lamponi"/>
 
Con il R.D. del 26 settembre 1869 il territorio comunale si ampliò, inglobando (su richiesta degli stessi abitanti) la frazione collinare di [[Murta]], sulla sponda destra del Polcevera, fino ad allora dipendente dal comune di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]].<ref>«Vista la domanda a Noi sporta dalla maggioranza degli elettori della frazione di Murta, per ottenere che la frazione stessa sia staccata dal Comune di Rivarolo Ligure ed unita a quello di Bolzaneto. Abbiamo decretato e decretiamo: è autorizzato il distacco della frazione di Murta dal Comune di Rivarolo Ligure per essere aggregata a quello di Bolzaneto.». [[Vittorio Emanuele II]], Firenze, addì 26 settembre 1869</ref>
 
==== Le industrie ====
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Con il Regio Decreto n. 74 del 14 gennaio 1926, il Comune di Genova si espandeva inglobando 19 comuni della Val Polcevera, della [[Val Bisagno]] e delle due riviere, a Levante e a Ponente<ref>[[s:R.D.L. 14 gennaio 1926, n. 74 - Aggregazione al comune di Genova di 19 Comuni limitrofi|Regio Decreto Legge 14 gennaio 1926, n. 74]]</ref>. Il comune di Bolzaneto entrò così a far parte della cosiddetta [[Grande Genova]].
 
[[File:Bolzaneto mercato ortofrutticolo.JPG|thumb|Il mercato ortofrutticolo]]Dopo la [[seconda guerra mondiale]], la crisi dell'[[industria siderurgica]] portò ad un ridimensionamento delle Ferriere Bruzzo (chiuse definitivamente nel 1957) e su alcune aree di queste fu costruita la fabbrica di refrattari [[SANAC]] (dopo il trasferimento di questa azienda, sulla stessa area è stato costruito il nuovo mercato ortofrutticolo di Genova, qui trasferito nell'ottobre 2009 dalla vecchia sede di corso Sardegna, nel quartiere di [[San Fruttuoso (quartiere di Genova)|San Fruttuoso]]).
 
Nell'immediato [[secondo dopoguerra|dopoguerra]] la scelta politica di assegnare a Genova il ruolo di terminal petrolifero (con la costruzione del porto petroli nel quartiere di [[Multedo]]) favorì l'insediamento di industrie legate a questo settore.<ref name= TCI>Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Liguria, 2009</ref>
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=== Morego e Morigallo ===
[[File:Genova Bolzaneto Morego.jpg|thumb|left| Morego con la sede dell'Istituto Italiano di Tecnologia]]
'''Morego''', in ligure ''Meuregu'' ({{IPA|['møregu]}}; anticamente, e ancora a livello locale, ''Meurgo'' {{IPA|[ˈmøːrgu]}}), insieme a Morigallo, Serro e San Biagio, fino al 1926 faceva parte del soppresso comune di [[San Quirico (quartiere di Genova)|San Quirico]].
 
Il paese, in epoca [[Medioevo|medioevale]] chiamato ''Castrum Medolicum'', è situato su un'altura in vista della confluenza tra Secca e Polcevera; anticamente posto di vedetta e luogo di transito sulla via verso l'alta Valpolcevera, è oggi una zona residenziale, .
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=== Architetture religiose ===
Nel quartiere di Bolzaneto si trovano sette [[Chiesa (architettura)|chiese]] [[Cattolicesimo|cattoliche]] [[parrocchia]]li, che fanno parte del [[vicariato]] di Bolzaneto dell'[[arcidiocesi di Genova]].<ref>Il vicariato di Bolzaneto comprende anche altre quattro chiese, situate al di fuori del territorio bolzanetese: [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Genova)|San Quirico e Giulitta]] e [[Chiesa di San Biagio (Genova)|San Biagio]], nel quartiere di [[San Quirico (quartiere di Genova)|San Quirico]], [[Chiesa di San Bartolomeo di Livellato|San Bartolomeo di Livellato]] e [[Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Ceranesi)|SS. Nome di Gesù]] nel comune di [[Ceranesi]].</ref>
 
==== Chiesa di Nostra Signora della Neve ====
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[[File:Genova Murta-chiesa san Martino.jpg|thumb|left|Chiesa di San Martino di Murta]]
{{Vedi anche|Chiesa di San Martino di Murta}}
La chiesa di San Martino di Murta è citata per la prima volta nel 1143 sul "Registro Arcivescovile" delle [[decime]], come cappella soggetta alla pieve di S. Maria di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]]. Fu eretta in parrocchia dal 1202.
 
La Chiesa attuale è il risultato di una ricostruzione avvenuta nei primi anni del [[XVIII secolo|Settecento]].
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==== Chiesa di Santo Stefano in Geminiano ====
{{Vedi anche|Chiesa di Santo Stefano in Geminiano}}
[[File:Genova Bolzaneto chiesa Geminiano 01.jpg|thumb|left|Chiesa di S. Stefano a Geminiano]]Secondo alcuni storici la prima [[chiesa di Santo Stefano in Geminiano|chiesa di Geminiano]] fu costruita prima nell'anno 972 come [[cappella]] sepolcrale della famiglia dei Campofregoso, ma come altre chiese della Valpolcevera è citata per la prima volta nel 1143 sul "Registro Arcivescovile" delle decime, come cappella soggetta alla pieve di S. Maria di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]]. Parrocchia dal [[XVI secolo]], la chiesa fu ricostruita intorno al 1760, ed ampliata tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e il 1904. Al termine di questi lavori fu consacrata il 6 gennaio 1904 dall'arcivescovo [[Edoardo Pulciano]].
L'interno ha tre [[navate]] con [[cupola]] e quattro altari laterali. Nella chiesa si conserva una [[Deposizione di Gesù|Deposizione]] lignea del [[XVIII secolo]], la statua della [[Madonna del Rosario]] di [[Domenico da Bissone]] e due dipinti attribuibili alla scuola di [[Paolo Gerolamo Piola]] ("Cristo appare alla [[Maria Maddalena|Maddalena]]" e "Cristo appare a [[Pietro apostolo|S. Pietro]]").<ref name="TCI"/>
 
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==== Chiesa di Nostra Signora del Buon Consiglio ====
[[File:Genova Bolzaneto chiesa Brasile.jpg|thumb|left|upright=0.8| Chiesa di N.S. del Buon Consiglio a Brasile]]Della chiesa di Brasile (“La prima chiesetta nascosta fra i castagni” citata dal Cipollina), un tempo [[parrocchia]] dedicata a [[Papa Felice I|San Felice Papa]], si hanno le prime notizie documentate nel [[XII secolo]], ma alcuni storici locali la fanno risalire al [[VI secolo]]. Doveva trattarsi a quell'epoca di una modesta cappelletta, successivamente ampliata fino a divenire una vera e propria chiesa. Sul "Registro Arcivescovile" del 1143 è indicata come cappella soggetta alla pieve di S. Maria di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo]].
 
Era certamente parrocchiale nel 1400, quando aveva come dipendenza la [[chiesa di San Pietro di Cremeno]], e lo rimase ininterrottamente fino al 1856. Dopo i danni subiti nella guerra del 1747 si trovava in precarie condizioni, come segnalato dal parroco del tempo in una richiesta di contributi per le riparazioni inviata al Senato della Repubblica.
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[[File:Genova Bolzaneto mulattiera Brasile.jpg|thumb|L'antica [[mulattiera]] di Brasile]]Fino da tempi remoti la [[Valpolcevera]] era attraversata dalla [[via Postumia]], che da [[Genova]] portava alla [[Pianura Padana|valle padana]] attraverso il [[passo della Bocchetta]].
 
Di questa strada non esistono più tracce nell'area genovese, e sono state elaborate varie ipotesi sul possibile percorso; una tra queste è che uscisse da [[Genova]] verso [[Granarolo (quartiere di Genova)|Granarolo]] e attraversando [[Rivarolo (quartiere di Genova)#Begato|Begato]], passasse per Campora di Geminiano e Cremeno, scendesse a passare il [[Secca (torrente)|Secca]] al ponte (o [[guado]], prima della sua costruzione) di “Muruallo”, oggi Morigallo, risalendo a Morego e [[San Cipriano (Serra Riccò)|San Cipriano]], per poi scendere a [[Pontedecimo]] e risalire infine al [[Passo della Bocchetta]], da dove sempre per costa di monte raggiungeva [[Libarna]] (presso l'attuale [[Serravalle Scrivia]]). Aggiornando questo antico percorso nel 1585 fu tracciata la nuova strada della Bocchetta, e negli [[anni 1770|anni settanta del Settecento]] fu realizzata la nuova strada sul fondovalle del Polcevera; la sua costruzione fu resa possibile con il personale contributo del [[Doge (Repubblica di Genova)|doge]] [[Giovanni Battista Cambiaso]], in cambio di benefici fiscali (ed anche per rendere più agevole il percorso tra Genova e la sua villa di Cremeno). L'apertura di questa nuova arteria, la prima costruita con moderni criteri e, a differenza degli antichi percorsi collinari,adatta al transito di carri e non solo di animali da soma, diede un primo impulso allo sviluppo dell'economia della zona.
 
La strada (inizialmente chiamata “Camblasia”, e in seguito, con l'annessione della [[Repubblica Ligure]] napoleonica allo stato [[Casa Savoia|sabaudo]] nel 1814, "Strada Reale" e poi "Via Nazionale") fu ammodernata intorno al 1820 ed è ancora oggi il principale asse viario urbano della valle. La strada lasciandosi alle spalle l'abitato di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Teglia]] (frazione del comune di [[Rivarolo (quartiere di Genova)|Rivarolo Ligure]]) entrava nel territorio di Bolzaneto in corrispondenza dell'ansa del torrente [[Polcevera (torrente)|Polcevera]], percorrendone l'argine sinistro, allora costituito dalle attuali vie Giro del Vento e Bolzaneto (che i bolzanetesi più anziani ancora oggi chiamano "Via Nazionale"). Prima dell'attraversamento del vecchio borgo un ponte sul Polcevera (che sorgeva in corrispondenza dell'attuale Piazza Rissotto) portava al convento di San Francesco, da dove iniziava la salita a [[Murta]]. Questa topografia fu completamente sconvolta dai lavori di arginatura del torrente (1849-1853) per la costruzione della linea ferroviaria.<ref name="Lamponi"/>
 
==== Situazione attuale ====