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== Sito Meteo TuglieMeteo ==
La stazione è collocata sul terrazzo di una abitazione poco distante dal centro del paese. Il posizionamento dei sensori rispetta le norme di rilevazione indicate per le stazioni di tipo urbano. Piuttosto esposta alle correnti occidentali in generale e riparata in parte da quelle settentrionali Tuglie può essere considerata come spartiacque tra il clima umido e mite della costa ionica e quello più freddo dell'entroterra. La presenza di ostacoli orografici determina particolarità microclimatiche interessanti sia dal punto di vista termico che da quello pluviometrico. Il rilievo, seppur dolce, che si erge lungo la direttrice se/nw e sul cui versante è insediato il paese provoca turbolenze e diffusioni di vorticità capaci di intensificare le precipitazioni con fronti provenienti dallo ionio. Per questo motivo la piovosità annua risulta leggermente maggiore della vicine Alezio e Sannicola ed è stimabile in circa 610&nbsp;mm. Dal punto di vista termico essendo in pendio la zona non è soggetta a forti inversioni termiche, le escursioni giornaliere ed annue sono così leggermente più contenute della zone pianeggianti vicine. Sono rare le giornate nebbiose. L'altitudine è causa, specie quando il gradiente termico verticale è elevato(in particolar modo durante avvenzioni d'aria fredda), di apprezzabili differenze rispetto al resto della pianura salentina ed è motivo in inverno di coreografiche "spolveratine" (spesso relegate solo al di sopra dei 120–140&nbsp;m [[s.l.m.]]) di neve che nelle zone più basse non riescono ad imbiancare. La temperatura media annua è compresa tra 16° e 16.5°. I venti prevalenti sono settentrionali in inverno, primavera ed estate, meridionali in autunno. Valori estremi: Non abbiamo dati in merito ma i picchi estivi si raggiungono in estate con ventilazione settentrionale che in zona assume leggera componente favonica (probabili valori limite 42-43) e in inverno durante avvenzioni d'aria fredda da est (-2 -3, fino a -5 -6 nella zona bassa del paese maggiormente soggetta alla dispersione elettromagnetica del calore durante nottate serene)<ref>[http://www.tuglie.com/situazione.asp CC-BY-SA da]</ref>
 
== Origini del nome ==
|contenuto = L'origine del toponimo è tradizionalmente ricondotta agli alberi di [[tuie]], un genere di [[conifere]] molto diffuso in Contrada Passaturi, luogo frequentato sin dall'antichità dal popolo dei Tulli<ref>Popolazione stanziata sul posto al tempo dei romani, meno importante e famosa dei Messapi</ref>. Il filologo tedesco [[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]] la fa risalire, invece, ad un etimo prelatino ''Tulliae''. In un antico documento del [[1373]] è riportato: ''Prothopapa et clero Fortuniani Aradei et Tulle''<ref>Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Apulia-Lucania-Calabria</ref>.
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia del Salento|Storia della Puglia}}
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto = L'origine del toponimo è tradizionalmente ricondotta agli alberi di [[tuie]], un genere di [[conifere]] molto diffuso in Contrada Passaturi, luogo frequentato sin dall'antichità dal popolo dei Tulli<ref>Popolazione stanziata sul posto al tempo dei romani, meno importante e famosa dei Messapi</ref>. Il filologo tedesco [[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]] la fa risalire, invece, ad un etimo prelatino ''Tulliae''. In un antico documento del [[1373]] è riportato: ''Prothopapa et clero Fortuniani Aradei et Tulle''<ref>Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Apulia-Lucania-Calabria</ref>.
}}
 
L'esistenza di quattro [[menhir]] (Monte Prino, Nove Croci, Caruggio, Scirocco) e delle "Grotte Passaturi" conferma che il territorio circostante è stato frequentato sin da epoche remote. In particolare, per le grotte, chiamate anche "case vecchie", si ipotizza siano state usate come dimora dall'antico popolo dei Tulli, una popolazione stanziata sul posto al tempo dei romani, meno importante e famosa dei [[Messapi]]. La loro presenza è documentata dallo storico romano [[Tito Livio]] che considerava i Tulli persone di classe inferiore ([[Gens#Gentes maiores e minores|minores gentes]]). Le prime notizie si fanno risalire a [[Plinio il Vecchio]] in quanto, parlando in un suo scritto di [[Alezio|Aletium]], l'attuale [[Alezio]], accenna ad un altro centro abitato situato a nord-ovest e identificabile con la posizione di Tuglie<ref>Fiore Gnoni, Tuglie, dalle origini ai nostri giorni, 1971</ref>.<br />Un primo nucleo abitativo propriamente detto sorse nel [[XIII secolo]] con il nome di ''Casale Tulli'' e, intorno al [[1270]], apparteneva ad Almerico di Montedragone, un ufficiale dell'esercito di [[Carlo d'Angiò]]. Nel [[1280]] Almerico si allontanò dal casale per sedare una rivolta popolare scoppiata a [[Taranto]]; della sua assenza approfittò Gervaso da Matino che occupò il casale e gli attribuì il nuovo nome di ''Castri Tulli''. Dopo la [[Battaglia di Otranto|devastazione di Otranto]] del [[1480]] da parte dei [[Turchi ottomani]], i paesi dell'entroterra subirono la stessa sorte e il casale di Tuglie fu completamente distrutto. Per un lungo periodo di tempo, il feudo rimase totalmente disabitato e passò in proprietà di diversi feudatari. Nel [[1681]] venne acquistato dal nobile gallipolino Francesco Antonio Cariddi, al quale gli successe il figlio Pietro. Nel [[1696]] divenne di proprietà della marchesa di [[Arnesano]] Antonia Prato, la quale, insieme con il marito Ferrante Guarino, signore di Poggiardo, si trasferì nella residenza baronale di Tuglie. I Guarino operarono la prima riforma fondiaria e con loro si ebbe una significativa crescita demografica ed economica. Nel [[1715]], alla morte della baronessa Prato, il feudo fu assegnato al primogenito Fabrizio, che morì il 22 settembre [[1717]], lasciando il feudo al fratello Filippo. Nel 1737 Carlo III di Borbone, con proprio decreto, istituì l'Università di Tuglie che immediatamente elesse il suo primo sindaco, un certo Quadrucci. Alla morte di Filippo [[1740]], senza eredi legittimi, il feudo fu lasciato al nipote Giuseppe Ferdinando Venturi, duca di [[Minervino di Lecce|Minervino]]. I discendenti dei Venturi furono gli ultimi feudatari prima dell'[[Eversione della feudalità|abolizione dei privilegi feudali]] ([[1806]])<ref>L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, 1994</ref>.