Denis Mack Smith: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , specializzato nella [[storia italiana]] dal [[Risorgimento]] in poi
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==Biografia==
 
Laureatosi a [[Cambridge University|Cambridge]], membro della [[British Academy]], del [[Wolfson College (Cambridge)|Wolfson College]] ([[Università di Cambridge]]), dell'[[All Souls College]] ([[Università di Oxford]]) e dell'[[American Academy of Arts and Science]], fu collaboratore di [[Benedetto Croce]]. È stato insignito dell'onorificenza di grande ufficiale dell'[[Ordine al merito della Repubblica italiana]]<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.press.umich.edu/titleDetailDesc.do?id=15661 |titolo=Modern Italy - A Political History - A new edition of the classic historical text on Italy |sito=press.umich.edu |accesso=12 marzo 2011}}</ref>.
 
=== Studi e saggi sulla storia d'Italia ===
Nei suoi saggi Mack Smith si è occupato soprattutto di storia italiana contemporanea e dei suoi protagonisti, alcuni dei quali, come [[Garibaldi]], hanno suscitato la sua ammirazione. Nella biografia che scrisse su Garibaldi, pubblicata in Inghilterra con il significativo titolo di ''Garibaldi, A great life in brief'' ('Garibaldi, una grande vita in breve'), lo storico inglese scrisse che «...Con tutti i suoi difetti, Giuseppe Garibaldi ha un suo posto ben fermo fra i grandi uomini del secolo decimonono...» sottolineando che «...combatté per la gente oppressa ovunque ne trovasse...» e che fu il maggiore artefice dell'unione delle due Italie.<ref>{{cita libro |cognome= Mack Smith |nome= Denis |titolo= Garibaldi |editore= Mondadori |anno= 1993 |città= Milano |p= 3 |isbn= 88-04-45797-X }}</ref>
 
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Non meno critico fu lo storico inglese nei confronti di [[casa Savoia]] (''I Savoia Re d'Italia'', 1990) e in particolare verso [[Vittorio Emanuele II]], la cui figura fu oggetto di una biografia (''Vittorio Emanuele II'', 1994). Il sovrano che diede impulso all'Unità, contrariamente allo stereotipo del "re galantuomo" è da lui descritto come un personaggio moralmente discutibile (soprattutto per le numerose avventure extraconiugali) e dilapidatore di denaro pubblico. Secondo Mack Smith Vittorio Emanuele avrebbe anche manifestato a [[Metternich]] ed al [[Papa Pio IX|Papa]] la propria disponibilità ad intervenire contro la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] mazziniana e ristabilire l'[[assolutismo monarchico|assolutismo]]<ref>{{cita libro |cognome= Mack Smith |nome= Denis |capitolo= Documentary falsification and Italian biography |url_capitolo= http://books.google.it/books?id=TGYFPFgFiWAC&pg=PA185 |titolo= History and Biography: Essays in Honour of Derek Beales |edizione= di Timothy C. W. Blanning e David Cannadine |editore= Cambridge University Press |anno= 1996 |lingua= Inglese |p= 185 |isbn= 0-521-47330-6 |cid= Denis Mack Smith (1996)}}</ref>. Anche gli ultimi Borbone furono oggetto di severe critiche da parte di Mack Smith, in quanto responsabili di un «...corrotto dispotismo...»<ref>{{cita |Denis Mack Smith (1997)| p. 135}}</ref> e sostenitori di un [[Feudalesimo|sistema feudale]] nell'intento di costringere il Sud preunitario nell'arretratezza e nell'ignoranza.<ref>{{cita |Denis Mack Smith (1997)|p. 5}} Scrive lo storico inglese: «I Borboni, che avevano governato Napoli e la Sicilia prima del 1860, erano stati tenaci sostenitori di un sistema feudale colorito superficialmente dallo sfarzo di una società cortigiana e corrotta. Avevano terrore della diffusione delle idee ed avevano cercato di mantenere i loro sudditi al di fuori delle rivoluzioni agricola e industriale dell'Europa settentrionale.»</ref>
 
Non viene da più parti condivisa l'immagine che Mack Smith dà sulla [[rivoluzione siciliana del 1848]], un'immagine “di sfasamento tra i suoi elementi sociali e politici” che avrebbe portato “le altre nazioni a non avere una gran voglia di difendere un paese che era così poco disposto a difendersi da sé” sottovalutando l'assenza di aiuto concreto ai siciliani, in particolare di inglesi e francesi che seguivano lo scontro dalle loro navi ancorate nei porti siciliani.<ref>I.Castrogiovanni su "Agorà" n.3, 2000</ref> Il ventennio fascista fu oggetto di particolare attenzione da parte di Mack Smith, cui si deve una biografia di Mussolini (''Mussolini'', [[1981]]) e un saggio sui conflitti bellici cui l'Italia aveva preso parte in quegli anni (''Le Guerre del Duce'', [[1992]]). Fra le sue opere più recenti segnaliamo la ''[[Storia d'Italia dal 1861 al 1997]]'', edita da [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] nel [[1998]], ultimo aggiornamento di un'opera da lui iniziata vari decenni prima.
 
Nel suo saggio ''Documentary falsification and Italian biography'', Mack Smith mise infine in rilievo come la distruzione, la falsificazione e/o l'occultamento di prove documentali causate da interessi di parte sia una pratica cui tutti gli stati corrono il pericolo di cadere, ma che in alcuni momenti della storia italiana questa sia stata quasi una regola generale. Citando esempi specifici riferiti a personaggi di elevata importanza storica (da Vittorio Emanuele II, a [[Mussolini]], [[Alfonso Ferrero La Marmora|Lamarmora]], [[Francesco Crispi|Crispi]]) lo storico fornì altrettanti esempi di manipolazione degli eventi storici ad uso politico<ref>{{cita |Denis Mack Smith (1996) |pp. 173-174}}</ref>. Fra le vittime di tali manipolazioni vi furono anche Mazzini e Garibaldi.<ref>{{cita libro |cognome= Mack Smith|nome= Denis |titolo= La storia manipolata|anno=1998|città= Roma-Bari |editore= Laterza |pp= 75-78|isbn= 88-420-6151-4}}</ref>
 
La sua opera divulgatrice della storia d'Italia è stata criticata da doversi accademici italiani, tra cui [[Rosario Romeo]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/01/11/quando-romeo-stronco-denis-mack-smith.html Repubblica]</ref>.
== Opere ==
* {{Cita libro|titolo=Cavour e Garibaldi nel 1860 (Cavour and Garibaldi, 1860: A Study in Political Conflict, 1954)|trad=Paolo Gori|edizione=Biblioteca di cultura storica n.61|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1958-1968}} - Collezione i grandi gabbiani, Il Saggiatore, 1972; Collana Reprints, Einaudi, 1977; col titolo ''Cavour contro Garibaldi. 1860: la nascita dell'Italia Unita'', [[Collana Storica Rizzoli|Collana Storica]], Rizzoli, Milano, 1999.