Terremoto di Catania del 1169: differenze tra le versioni

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|fuso_orario =
|magnitudo_Richter =
|magnitudo_momento = 6.6 (stimata<ref name="stucchi et al"/>)
|profondità =
|posizione_epicentro = [[Mare Ionio]] tra [[Catania]] e [[Siracusa]]
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La scossa raggiunse il X grado della [[Scala Mercalli|scala MCS (Sieberg)]]<ref name="guidoboni"/> e l'[[epicentro]] fu individuato nel [[mare Ionio]] lungo la costa tra Catania e [[Siracusa]].
 
Il numero delle vittime, nel [[Catania|capoluogo etneo]], venne stimato in 15.000 persone (la quasi totalità della popolazione)<ref name="guidoboni"/> e i 20.000<ref name="stucchi et al">{{cita pubblicazione|autore=Stucchi et alias|titolo= DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04|anno=2007||}}</ref>. I paesi principali della provincia e le città del [[Val di Noto]], della [[Piana di Catania]] e della [[Val Demone]] furono falcidiati dal terribile sisma. Le città di Catania, [[Lentini]], [[Modica]] e [[Piazza Armerina]] vennero rase al suolo<ref name=corriere/>. Anche la città di [[Messina]]<ref name=corriere/> subì i danni di un [[maremoto]] provocato dall'evento sismico, che ancora più intensamente colpì le coste ioniche della Sicilia risalendo per circa 6&nbsp;km il corso del fiume [[Simeto]]<ref name=corriere/>. La furia delle acque distrusse il villaggio di Casal Simeto che non venne mai più ricostruito.
 
Un elevato numero di fedeli e del clero catanese, compreso il vescovo [[Giovanni d'Aiello]] dell'[[arcidiocesi di Catania]], morirono sotto il crollo della [[Cattedrale di Sant'Agata]] mentre era in corso una funzione religiosa alla vigilia della [[festa di Sant'Agata]] che ricorre il 5 febbraio.