Giuseppe Parini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
migliorie
Riga 24:
 
=== Le origini e la formazione ===
Ultimogenito di Francesco Maria, un modesto mercante di stoffe, e di Angiola Maria Caspani<ref>{{Cita|Nicoletti, DBI}}</ref>, Giuseppe Parino si formò, inizialmente, presso i sacerdoti del suo paese natio per poi studiare presso le scuole di S. Alessandro (o ''Arcimbolde''), tenute dai [[barnabiti]]., Neldove [[1752]],fu grazieospite alladella modestaprozia sicurezzaAnna economicaMaria dovutaParini allavedova renditaLatuada dellache proziasi Annamariaaddossò Lattuadale (chespese avevaper ottenutol'educazione neldel [[1751]]pronipote insolo seguitose adquesti unaavesse causadeciso condi l'esecutoreprendere gli ordini sacerdotali<ref>{{Cita|Nicoletti|p. 26}}</ref>. Nel testamentario1753, Antoniodopo Rigola)la pubblicazione della raccolta ''Alcune poesie di Ripano Eupilino'', il giovane poeta poté essere accolto nell'[[chiericoAccademia dei Trasformati]] pubblicòche unasi primaradunava raccoltain dicasa del conte [[rima|rimeGiuseppe Maria Imbonati]], ed ''Alcuneera poesieformata didal Ripanomeglio Eupilino''dei (Ripanorappresentanti èdella l'anagramma[[cultura]] di Parinomilanese, ildove verotroverà cognomeamici chee poiprotettori<ref>{{Cita|Nicoletti|p. preferì28}}</ref>. cambiareLa piùMilano avanti,in mentrecui Eupiliil giovane chierico si sta affacciando è ilpervasa nomeda latinoun delrinnovato [[lagosenso didella Pusiano]]:bellezza Parinoe dadel Eupili)dialogo, sottoserena formafinalmente didopo novantaquattrole componimentivarie guerre di caratteresuccessione sacro,l'ultima delle profanoquali, [[PoesiaGuerra liricadi successione austriaca|amorosoquella austriaca]], [[poesiapose bucolica|pastorale]]Milano edefinitivamente nell'orbita dell'[[SatiraMonarchia asburgica|satiricoImpero Asburgico]], chedando risentonoinizio dellaa suaun primaperiodo formazionedi culturaleprosperità e soprattuttodi dello spirito [[Francesco Berni|bernesco]]pace.
Da questi versi semplici e non encomiastici, emerge l'immagine di un giovane ancora [[società (sociologia)|socialmente]] e [[Pensiero|intellettualmente]] isolato, che non conosce i dibattiti dell'ambiente [[Lombardia|lombardo]] ma che è ancora rivolto all'ambito dell'[[Accademia dell'Arcadia]] e del classicismo [[XVI secolo|cinquecentesco]].
 
=== Membro dell'Accademia dei Trasformati eParini precettore di casa Serbelloni ===
 
==== L'ordinazione sacerdotale e il soggiorno presso i Serbelloni ====
Grazie però ad una certa fama acquisita con questa raccolta, Parini venne accolto nel 1753 nell'[[Accademia dei Trasformati]] che si radunava in casa del conte [[Giuseppe Maria Imbonati]] ed era formata dal meglio dei rappresentanti della [[cultura]] milanese, dove troverà amici e protettori.
[[File:8354MilanoPalazzoSerbelloni.JPG|sinistra|miniatura|Palazzo Serbelloni, a Milano. Il soggiorno quasi decennale presso questa famiglia dell'aristocrazia permise al Parini di entrare in contatto diretto con le idee dei lumi e di poter osservare da vicino la vita degli aristocratici.]]
Dopo aver compiuto a [[Lodi]] gli studi ecclesiastici, il 14giovane giugno del 1754,Parini fu ordinato [[sacerdote]] il 14 giugno del 1754<ref>{{Cita|Ferroni|p. 77}}</ref>, madecisione presa principalmente per poter entrare in possesso dell'eredità della prozia. Nonostante le risorse economiche ereditate dall'anziana parente, esse risultarono troppo scarse per farlo vivere in modo dignitoso, locostringendo il giovane costrinserochierico a richiedere l'aiuto del [[Giuseppe Candido Agudio|canonico Agudio]] e poi dell'abate Soresi che lo sosterrà nell'entrare al servizio del [[duca]] Gabrio [[Serbelloni (famiglia)|Serbelloni]] come precettore del figlio [[Gian Galeazzo Serbelloni|Gian Galeazzo]]. L'incarico di aio del giovane Serbelloni occuperà Parini fino al 1760, ma questi continuerà a risiedere a [[Palazzo Serbelloni]], senza rivestire un ruolo particolare, soprattutto per il volere dell'autorevole padrona di casa, la duchessa Maria Vittoria Ottoboni Boncompagni<ref>{{Cita|Nicoletti|p. 27}}</ref>.
 
Il servizio a casa Serbelloni durò, dunque, dal 1754 fino al 1762 e, pur non dandogli la sicurezza economica tanto desiderata, lo mise a contatto con persone di elevata condizione sociale e di idee aperte, a partire dalla duchessa Vittoria che leggeva [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]], al padre Soresi che sosteneva con ardore le riforme in campo scolastico, al medico di casa, [[Giuseppe Cicognini]] (- in seguito direttore della facoltà di medicina di Milano) - che sosteneva il dovere morale ad allargare le cure anche a coloro che per pregiudizio avevano mali considerati effetto di colpa.
Dopo aver compiuto a [[Lodi]] gli studi ecclesiastici, il 14 giugno del 1754, fu ordinato [[sacerdote]], ma le risorse economiche, troppo scarse per farlo vivere in modo dignitoso, lo costrinsero a richiedere l'aiuto del [[Giuseppe Candido Agudio|canonico Agudio]] e poi dell'abate Soresi che lo sosterrà nell'entrare al servizio del [[duca]] Gabrio [[Serbelloni (famiglia)|Serbelloni]] come precettore del figlio [[Gian Galeazzo Serbelloni|Gian Galeazzo]].
 
Il servizio a casa Serbelloni durò dal 1754 fino al 1762 e, pur non dandogli la sicurezza economica, lo mise a contatto con persone di elevata condizione sociale e di idee aperte, a partire dalla duchessa Vittoria che leggeva [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]], al padre Soresi che sosteneva con ardore le riforme in campo scolastico, al medico di casa, [[Giuseppe Cicognini]] (in seguito direttore della facoltà di medicina di Milano) che sosteneva il dovere morale ad allargare le cure anche a coloro che per pregiudizio avevano mali considerati effetto di colpa.
 
Intanto in casa Serbelloni il Parini osservò la vita della [[nobiltà]] in tutti i suoi aspetti ed ebbe modo di assorbire e rielaborare alcune nuove idee che arrivavano dalla [[Francia]] di [[Voltaire]], [[Montesquieu]], [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], [[Étienne Bonnot de Condillac|Condillac]] e dell'''Encyclopédie'', che influenzarono gli scritti di questo periodo al quale risalgono, tra gli altri, il ''[[Dialogo sopra la nobiltà]]'' (1757), le [[Ode|odi]] ''La vita rustica'' (che sarà pubblicata solamente nel 1790 nelle ''Rime degli arcadi'' con lo [[pseudonimo]] di Darisbo Elidonio), ''La salubrità dell'aria'' (1759), che affronta come la precedente l'opposizione [[città]]-[[campagna]] ma con uno stile completamente nuovo, e ''La impostura'' (1761).
Line 39 ⟶ 38:
Sempre in questo periodo scrisse, per i Trasformati, una polemica letteraria contro i ''Pregiudizi delle umane lettere'' (1756) del padre [[Alessandro Bandiera]] con il titolo ''Due lettere intorno al libro intitolato "I pregiudizi delle umane lettere"'' e nel 1760 una nuova polemica letteraria contro i "Dialoghi della lingua toscana" del padre barnabita [[Onofrio Branda]].
 
Nell'ottobre del 1762, per aver difeso la figlia del compositore e maestro di musica [[Giovanni Battista Sammartini]] che era stata schiaffeggiata dalla duchessa in uno scatto d'ira, fu licenziato<ref>{{Cita|Nicoletti|p. e,31}}</ref>. abbandonataAbbandonata casa Serbelloni, venne presto accolto dagli Imbonati come precettore del giovane Carlo al quale il poeta dedicherà, nel [[1764]], l'ode ''L'educazione''.
 
=== Il poemetto ''Il Giorno'' e la protezione di Firmian ===
Line 121 ⟶ 120:
|accesso = 24 giugno 2014
}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.storiadimilano.it/repertori/parini_reina.pdf|titolo=Francesco Reina - Vita di Giuseppe Parini.}}</ref>
 
== Opere ==
 
=== Gli esordi: ''Alcune rime di Ripano Eupilino'' ===
Nel [[1752]], grazie alla modesta sicurezza economica dovuta alla rendita della prozia Annamaria Lattuada , il giovane [[chierico]] pubblicò una prima raccolta di [[rima|rime]], ''Alcune poesie di Ripano Eupilino''<ref>{{Cita|Nicoletti|p. 26}}. Per quanto riguarda il titolo, è doveroso precisare che Ripano è l'anagramma di Parino, il vero cognome che poi preferì cambiare più avanti, mentre Eupili è il nome latino del [[lago di Pusiano]]: Parino da Eupili.</ref>, sotto forma di novantaquattro componimenti di carattere sacro, profano, [[Poesia lirica|amoroso]], [[poesia bucolica|pastorale]] e [[Satira|satirico]], che risentono della sua prima formazione culturale e soprattutto dello spirito [[Francesco Berni|bernesco]]. Da questi versi semplici e non encomiastici, emerge l'immagine di un giovane ancora [[società (sociologia)|socialmente]] e [[Pensiero|intellettualmente]] isolato, che non conosce i dibattiti dell'ambiente [[Lombardia|lombardo]] ma che è ancora rivolto all'ambito dell'[[Accademia dell'Arcadia]] e del classicismo [[XVI secolo|cinquecentesco]].
 
== Critica ==