Rivoluzione diplomatica: differenze tra le versioni

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[[Image:Carte Guerre de Sept Ans Europe.PNG|thumb|upright=1.4|Le alleanze formatesi come risultato della Rivoluzione diplomatica.]]
La '''Rivoluzione diplomatica del 1756''' è un termine applicato all'improvviso ribaltamento di [[Alleanza|alleanze]] che precedette la [[guerra dei sette anni]], parte della cosiddetta [[quadriglia degli Stati]] che caratterizzò l'Europa del [[XVIII|Settecento]]. Essa portò a una [[coalizione]] tra [[Francia]] e [[Austria]] in contrapposizione a quella tra [[Alleanza anglo-prussiana (1756)|Gran Bretagna e Prussia]].
 
== Antefatti ==
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Gli avvenimenti diplomatici del 1756 furono originati essenzialmente dalle diverse priorità di Austria e Gran Bretagna successivamente alla [[guerra di successione austriaca]]. [[Maria Teresa d'Austria]] era rimasta molto insoddisfatta dei termini del [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aquisgrana]], che le era costato la perdita della [[Slesia]] e di altri territori a favore della Prussia di [[Federico II di Prussia|Federico II]]. Motore sotterraneo della politica asburgica successiva sarà quindi la volontà di riacquistare la provincia slesiana e ridurre ai minimi termini la potenza prussiana, che aveva oltretutto minato il ruolo di prestigio e guida che l'Austria deteneva in Germania, impersonata dal ministro [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|von Kaunitz]].
 
Si trattava di un piano assolutamente non condiviso dalla Gran Bretagna che, volta allo sviluppo dei commerci marittimi e delle colonie, desiderava unicamente lo ''[[status quo]]'' sul continente, la salvaguardia dei [[Casato di Hannover|possedimenti ereditari]] dell'[[Elettorato di Hannover|Hannover]] e la sicurezza della [[Repubblica delle Sette Province Unite]].
 
== Convenzione di Westminster ==
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A seguito dell'offesa vera e propria costituita dalla stipula della convenzione anglo-prussiana, Luigi XV non intendeva rinnovare l'alleanza con la Prussia che scadeva a giugno, ma intendeva comunque rispettare gli accordi presi sul finire della guerra di successione austriaca che legavano Francia, Prussia e Svezia e scadevano nel 1757. Assicuratasi la neutralità della Francia, l'Austria era disposta ad aspettare, tanto che i preparativi di guerra erano molto più evidenti da parte russa (con cui già dal 1746 vi erano accordi segreti in funzione anti-prussiana). Gli esperti ministri asburgici nutrivano inoltre la segreta speranza che Federico, vistosi praticamente accerchiato, avrebbe reagito in modo aggressivo e attaccato per primo, costringendo la Francia a prendere parte attiva contro l'oramai ex-alleato e permettendo all'Austria di presentarsi come vittima dell'ennesima aggressione.
 
L'[[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]], malgrado il desiderio inglese di evitare l'estendersi del conflitto ormai in essere con la Francia al continente, decise in effetti di colpire per primo invadendo la [[Sassonia]] a fine agosto, dando così inizio alla [[guerra dei sette anni]] (1756–1763) e portando definitivamente la Francia a schierarsi con l'Austria e a prendere parte attiva contro la Prussia. Il [[Trattato di Versailles (1757)|secondo trattato di Versailles]], firmato esattamente un anno dopo il primo, era infatti di natura spiccatamente offensiva. L'Austria prometteva alla Francia il controllo dei [[Paesi Bassi austriaci]], tramite l'instaurazione di un governo fantoccio guidato da [[Filippo I di Parma]]. In cambio Maria Teresa avrebbe ottenuto [[Ducato di Parma e Piacenza|Parma]], un'armata di 129.000 soldati francesi e 12.000.000 di lire francesi all'anno sino al ritorno della [[Slesia]] all'Austria.
 
== Conseguenze ==