Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea: differenze tra le versioni
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{{Museo
|Nome=Galleria Nazionale d'Arte<br />Moderna e Contemporanea
|Tipologia= [[Arte moderna]] e [[Arte contemporanea|contemporanea]]▼
|Immagine= IMG 0386 - Galleria nazionale d'arte moderna, front.jpg
|Larghezza =
|Data di apertura= [[1883]]▼
▲|Didascalia= L'ingresso della Galleria nel 2017
|Data di chiusura =▼
|Fondatori = [[Guido Baccelli]]▼
|Località = [[Roma]]
|Indirizzo = viale delle Belle Arti, 131
|Latitudine = 41.917
|Longitudine = 12.4821
▲|Tipologia= [[Arte moderna]] e [[Arte contemporanea|contemporanea]]
▲|Fondatori = [[Guido Baccelli]]
▲|Data di apertura= [[1883]]
▲|Data di chiusura =
|Direttore = [[Cristiana Collu]]
|Visitatori = 138140
|Note visitatori = <ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1452786836128_2015MuseiPerSito.pdf Visitatori e introiti dei musei]</ref>▼
|Anno visitatori = 2015
|Sito= http://lagallerianazionale.com
▲|Note visitatori = <ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1452786836128_2015MuseiPerSito.pdf Visitatori e introiti dei musei]</ref>
}}
La '''Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea''' di Roma (La Galleria Nazionale) è la più grande collezione di [[arte contemporanea]] [[Arte italiana|italiana]]. Situata a [[Roma]], possiede oltre {{formatnum:4400}} opere di pittura e scultura e circa {{formatnum:13000}} disegni e stampe di artisti – prevalentemente italiani – dell'[[Ottocento]] e del [[Novecento]]. Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione, circa {{formatnum:1100}} opere. È l'unico museo nazionale dedicato interamente all'arte moderna: in molte città capoluogo di regione esistono gallerie d'arte moderna, ma sono comunali.
== Storia della galleria ==
La galleria nasce nel 1883, pochi anni dopo la costituzione del giovane stato unitario italiano (Roma era diventata capitale d'Italia nel 1870), poiché si sentiva la necessità di un museo dedicato agli artisti contemporanei viventi o scomparsi da poco. La prima sede della Galleria fu il [[palazzo delle Esposizioni]] di via Nazionale, la sua istituzione si deve all'opera del ministro [[Guido Baccelli]].
[[File:GNAM11.jpg|thumb|left|upright=1.3|Ingresso laterale (1995)]]
Ben presto, però, il palazzo delle Esposizioni si rivelò insufficiente ad accogliere quadri e sculture che nel tempo erano aumentati di numero. Vi era poi un altro inconveniente: ogni volta che si teneva una mostra temporanea, le opere esposte dovevano essere rimosse.
Si colse l'occasione dell'Esposizione internazionale di Roma del 1911 (50° dell'Unità d'Italia) per costruire a Valle Giulia l'edificio attuale come sede stabile della Galleria. Il palazzo delle belle arti venne progettato dall'architetto e ingegnere romano [[Cesare Bazzani]] (lo stesso autore del Ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma e dell'ospedale Fatebenefratelli all'[[Isola Tiberina]]).
Nel 1933 anche questo edificio divenne insufficiente ad accogliere tutte le opere che erano giunte in galleria per acquisto o per donazione. Sempre ad opera di Cesare Bazzani si progettò e si inaugurò in quell'anno un ampliamento che raddoppiò lo spazio espositivo (questo corrisponde alle sale attualmente occupate dal Novecento).
Queste nuove sale non entrarono in possesso della Galleria perché vennero occupate da una "Mostra della rivoluzione fascista", che con tabelle, grafici, foto e opere artistiche voleva "glorificare" le principali conquiste del regime.
Nel 1941 (quindi in piena seconda guerra mondiale) diventa sovrintendente della Galleria [[Palma Bucarelli]] non ancora trentenne, restò in tale incarico per oltre 30 anni fino al 1975. A lei si deve un'importante opera di svecchiamento della cultura italiana e di apertura verso le più moderne sperimentazioni internazionali. Si adoperò per dotare la Galleria di tutte quelle strutture che oggi sono considerate indispensabili ad una struttura museale moderna: servizio didattico, biblioteca, caffetteria, libreria, presentazione di libri, incontri con gli artisti. Non mancarono incontri mondani come le sfilate di moda.In questa opera si avvalse di collaboratori di prim'ordine come [[Nello Ponente]], [[Giovanni Carandente]], [[Corrado Maltese]], [[Maurizio Calvesi (storico dell'arte)|Maurizio Calvesi]], [[Giorgio de Marchis]].
[[File:Roma Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Il mito dell'Italia.jpg|La Galleria nel 2011 in occasione di una mostra di pittori preraffaelliti inglesi|upright=1.4|thumb]]
Ma prima di fare tutto questo bisognava salvare le opere d'arte dai pericoli della guerra, le portò segretamente nel [[Palazzo Farnese (Caprarola)|palazzo Farnese]] di [[Caprarola]] (in [[provincia di Viterbo]], sul [[lago di Vico]]), quindi a [[Castel Sant'Angelo]]<ref>Un vivo ricordo di quegli eventi è rimasto nel libro di Palma Bucarelli "1944, cronaca di sei mesi" ed. De Luca, si tratta del diario personale della sovrintendente</ref>.
Dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944) si poté procedere alla riapertura della Galleria tra mille difficoltà. Seguirono anni di grandi mostre che permisero agli italiani di conoscere artisti che il regime aveva cercato di non far conoscere. Nel 1953 si tenne una grande mostra su [[Pablo Picasso|Picasso]], nel 1956 su [[Piet Mondrian|Mondrian]], nel 1958 su [[Jackson Pollock|Pollock]], nel 1959 si ebbe l'esposizione del grande sacco di Burri che destò scandalo, nel 1971 con la mostra di [[Piero Manzoni]] la sovrintendente Palma Bucarelli rischiò il suo posto. In questa opera di innovazione culturale ebbe al suo fianco i critici e storici dell'arte [[Giulio Carlo Argan]] (Torino 1909 - Roma 1992) e [[Cesare Brandi]] (Siena 1906 - Vignano SI 1988).
Nel 1973 giunsero i finanziamenti statali per un ulteriore ampliamento della galleria su progetto di [[Luigi Cosenza]], l'inaugurazione avvenne nel 1988.
[[File:GNAM12.jpg|thumb|upright=1.3|Lato via Gramsci (1995)]]
Nel 1975 con l'istituzione del Ministero per i Beni Culturali
è insieme centro di studi, produttore di cultura e servizio pubblico. Come centro di studi il museo promuove, oltre alla conoscenza delle collezioni e all'attività delle mostre, anche l'uso delle strutture didattiche, informative e di documentazione (biblioteca, archivio, sala proiezioni, conferenze). In quanto museo di arte moderna è necessariamente un luogo di «sconfinamento» che accoglie e promuove attività culturali di varie discipline dal teatro,
alla musica, al cinema, alla danza. Il programma delle mostre organizzate corrisponde a precise linee di studio
dell'arte italiana e straniera del XIX e XX secolo, coerenti con le collezioni e la storia del museo. Nel momento in cui inizia a manifestarsi il fenomeno del consumo delle mostre di massa, de Marchis pone l'accento sull'attività espositiva museale come produzione culturale. Le numerose esposizioni organizzate in questo periodo riguardano contributi, spesso ancora oggi di notevole vitalità, sulla storia dell'arte del Novecento (''[[De Chirico]]'', ''Arte Astratta'', ''[[Leoncillo Leonardi|Leoncillo]]''), sulla
storia stessa del museo e delle collezioni, indagata nella prospettiva ampia della storia della cultura (''Roma 1911''), sulla situazione contemporanea( ''Arte e critica'', 1980 e 1981), anche relativamente alla recente minimal art attraverso le sculture della collezione Panza di Biumo (1980).
Dagli anni Settanta si datano alcune importanti donazioni che per la loro vastità ebbero sede in edifici staccati dalla Galleria, in modo da formare una serie di musei satelliti. Nel 1979 si ebbe la donazione Manzù di Ardea che aprirà al pubblico nel 1981. Nel 1986 viene donata la collezione dell'anglista [[Mario Praz]] (aprirà nel 1995 nel [[Museo Mario Praz|palazzo Primoli]] in via Zanardelli). Nello stesso 1995 aprirà il museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, la moda e il costume in via Boncompagni (la donazione del 1972 era stata ostacolata dagli eredi).
▲Nel 1975 con l'istituzione del Ministero per i Beni Culturali il museo acquisì il titolo di Soprintendenza Speciale. Sotto la direzione di Italo Faldi, dal 1975 al 1978, la Galleria rafforzò i compiti di conservazione e valorizzazione attraverso un programma articolato di mostre sull'arte italiana dell'Otto e Novecento e sull'arte europea e americana, in un quadro di collaborazione internazionale.
Tra il 1995 e il 1999 tutto l'edificio è sottoposto a grandi lavori di restauro e si procede al riordinamento delle collezioni. Questi lavori utilizzarono i fondi stanziati per il [[Giubileo del 2000]], sotto l'egida della sovrintendente Sandra Pinto.
Nel 1997 la Galleria riceve la donazione Schwarz di arte surrealista e Dada, colmando così una sua importante lacuna.
Nel gennaio del 2000 partono i lavori per la costruzione del [[MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo]] al posto delle caserme di via Guido Reni (quartiere Flaminio) su progetto dell'architetto anglo-irachena [[Zaha Hadid]]. Si tratta della naturale continuazione della Galleria d'arte moderna.
Dal 1º luglio 2004 è Maria Vittoria Marini Clarelli la sovrintendente della Galleria. Nel 2011 è stato realizzato il riallestimento e riordino delle opere della Galleria che hanno conferito una veste, quella attuale, caratterizzata da un forte impatto visivo ed estetico grazie all'originale progetto dell'arch. Federico Lardera.
<gallery caption="Opere di Medardo Rosso. Foto di Paolo Monti.">
Paolo Monti - Servizio fotografico (Roma, 1978) - BEIC 6363757.jpg|''El Locch'', 1881-1882
Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6363764.jpg|''Il garibaldino'' o ''Il bersagliere''
Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1978) - BEIC 6353539.jpg|''Il bambino ebreo'', 1892
</gallery>
== Sale [[XIX secolo]] ==
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