Storia dei Maya: differenze tra le versioni

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All'inizio dell'era cristiana [[El Mirador]], come [[Izapa]] e [[Nakbè]], decade rapidamente e progressivamente il centro della produzione artistica ed intellettuale si sposta decisamente nei bassipiani del [[Petén]], dove i Maya furono capaci di dare vita al massimo della loro espressione di cultura e dove sorsero i loro più grandi centri: vaste ed articolate strutture architettoniche, stuccate e colorate, con ardite attuazioni del tipo "a falsa volta", unite fra loro - ed è il fatto più mirabile - da strade lastricate che attraversano la giungla.
==Periodo Classico==
Come state? io bene
 
Nel secondo periodo, quello Classico, i Maya raggiunsero il loro massimo splendore (nell'odierno Guatemala) con la [[architettura|costruzione]] di Stati dominanti. Con il finire del [[IX secolo]], però, queste città furono tutte abbandonate, ma il motivo non è ben chiaro: forse per [[terremoto|terremoti]], modificazioni del [[clima]], [[epidemia|epidemie]], [[guerra civile|guerre civili]]. Dal [[X secolo]] i Maya non costruirono più monumenti; così in questa età ha termine il periodo di massimo splendore.
 
[[File:Copán_Maya_stelae_2.jpg|thumb|Una stele di Copán]]
Una prima fase del Classico ([[250]]-[[600]] d.C.) è caratterizzata da una forte influenza culturale ed economica della metropoli messicana [[Teotihuacan]]. Successivamente, l'intero mondo Maya prende il via verso il suo apogeo culturale. Ciascuna città maya ha caratteristiche specifiche, che la distinguono nettamente dalle altre. È pensabile che i grandi centri costituissero attorno a loro delle piccole regioni culturalmente definite ed ancora oggi chiaramente identificabili. Eppure l'area ha una sua forte unità, perché quasi come obbedendo ad un ordine superiore, ad un piano preordinato ed imposto a tutto il mondo maya, ogni regione sembra specializzarsi, assumendo un ruolo preciso all'interno della intera produzione teorica e materiale: un vero sistema integrato come quello di una nazione unitaria. Così, mentre un centro si specializza nella produzione di steli e nella loro [[incisione]], l'altro si dedica agli [[astronomia|studi astronomici]]; un altro ancora produce milioni di manufatti in pietra.
 
Nell'[[urbanesimo|impianto urbano]] e nelle [[architettura|soluzioni architettoniche]] l'espressione maya mantiene originalità e regionalismi. Ad un primo approccio il progetto urbano di fondo che guida ogni altra città mesoamericana sembra assente in quelle maya: è così a [[Palenque]], obbligata da un diseguale terreno ad impennate di piattaforme e templi; così è a [[Tikal]], costretta invece nei limiti di un terreno carsico solo a tratti edificabile; ma così è anche a [[Copán]], dove la piatta distesa avrebbe permesso il dispiegarsi tranquillo di ogni soluzione urbana tradizionale.
 
Solo un'attenta analisi degli sviluppi urbani permette di riacquisire il discorso unitario del progetto iniziale maya: progetto che si perse nel dispiegarsi degli eventi e nel sovrapporsi di nuovi poteri. La ricchezza architettonica di [[Tikal]] non ci restituirebbe altrimenti l'equilibrio delle masse delle [[acropoli]], disposte invece puntualmente sul solito asse nord-sud; e non sarebbe possibile ricavarne la stessa disposizione nelle complesse strutture di grandi piazze, cortili e piattaforme sovrapposte di [[Palenque]], come di [[Copán]].
 
==Periodo Postclassico==