Guerra austro-napoletana: differenze tra le versioni

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[[Gioacchino Murat]] dichiarò guerra all'[[impero austriaco|Austria]] il 15 marzo 1815, cinque giorni prima che [[Napoleone Bonaparte]] entrasse a [[Parigi]] all'inizio dei suoi [[Cento Giorni]]. Gli austriaci erano pronti alla guerra, in quanto la richiesta avanzata qualche settimana prima da Murat, di permettere il passaggio nei territori austriaci alle truppe napoletane dirette contro la [[Francia]], li aveva insospettiti: gli austriaci avevano quindi rinforzato le proprie truppe in [[Lombardia]], poste sotto il comando di [[Heinrich Johann Bellegarde]], poco prima dell'inizio della guerra.
 
All'inizio della guerra, Murat affermò di aver raccolto un esercito forte di 82.000 uomini, inclusi 7.000 cavalieri e 90 cannoni, allo scopo di incoraggiare gli Italiani ad unirsi alla sua causa; in realtà aveva circa 45.000 uomini in totale. Lasciato in patria un contingente, che avrebbe dovuto provvedere alla difesa del regno in caso di attacco dalla [[Sicilia]] (la 4ª Divisione, in fase di costruzione circa 6.500 soldati più 7.000 guardie provinciali), Murat inviò le sue due divisioni della Guardia (circa 5.500 soldati in totale e 20 cannoni) nello [[Stato Pontificio]], costringendo [[papa Pio VII]] a rifugiarsi a [[Genova]]; con il resto dell'esercito (3 divisioni, la 1ª, la 2ª e la 3ª, circa 26.500 soldati e 36 cannoni), il re pose il proprio quartier generale ad [[Ancona]] (circa 2.200 soldati della riserva e 10 cannoni) e avanzò verso [[Bologna]]. Il 30 marzo, giunto a [[Rimini]], emise il [[Proclama di Rimini]], col quale incitava gli Italiani a sollevarsi al suo fianco contro gli stranieri.<ref>Il testo del proclama è attribuito dalla maggioranza degli studiosi risorgimentali a [[Pellegrino Rossi]] (Carlo Alberto Biggini, ''Il pensiero politico di Pellegrino Rossi di fronte ai problemi del Risorgimento italiano'', Vittoriano, 1937), [http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/immagine/00402.htm copia del proclama] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080126164906/http://www.regione.piemonte.it/cultura/risorgimento/immagine/00402.htm |data=26 gennaio 2008 }}.</ref>
 
La popolazione italiana aveva timore dell'Austria asburgica, in quanto temeva l'aumento dell'influenza austriaca in Italia: dopo diciannove anni di occupazione francese, gli austriaci si stavano, infatti, reinsediando in [[Lombardia]], mentre dei principi vicini alla casa d'Austria erano installati nel [[Granducato di Toscana]] e nel [[Ducato di Modena]]. Per questo motivo Murat contava di coagulare una rivolta contro gli austriaci sotto la propria bandiera: in realtà molti Italiani ritennero che Murat stesse difendendo la propria corona, mentre gli austriaci ebbero vita facile a reprimere i pochi focolai di rivolta.