Michele del Portogallo: differenze tra le versioni

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Michele visse il resto della sua vita in esilio<ref>Una parte di questo esilio fu trascorsa ad [[Anzio]], in lunghe battute di caccia ai bordi delle paludi pontine. Lo ricorda [[Ferdinand Gregorovius|Gregorovius]] nei suoi ''Pellegrinaggi in Italia'' (''Idilli delle spiagge romane'', 1854). Un aneddoto drammatico su questo soggiorno si trova nella poesia in dialetto romanesco ''[http://www.braidense.it/scaffale/cinquescudi.html Cinquescudi]'', di Augusto Sindici, in ''14 leggende della campagna romana: poesie in dialetto romanesco'', con prefazione di Gabriele D'Annunzio, Milani[!], Treves, 1902.</ref>, e morì a [[Karlsruhe]], in [[Germania]], il 14 novembre [[1866]].
 
Anche la [[Spagna]], con legge votata dalle [[''Cortes]]'' il 15 gennaio [[1837]] nel mezzo della [[Prima Guerra Carlista]] ([[1833]]-[[1839]]), escluse Michele dalla successione spagnola, essendo egli solidale nella guerra con lo zio [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|Don Carlos]], il primo pretendente [[carlismo|carlista]]. Anche la sorella maggiore di Michele, l'infanta [[Maria Teresa di Braganza]] con suo figlio l'infante [[Sebastiano di Borbone-Spagna]], e i tre figli dell'altra sorella, [[Maria Francesca di Braganza]] furono esclusi dalla successione.
 
== Discendenza ==