Rivoluzione d'ottobre: differenze tra le versioni

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[[File:Демонстрация работниц Путиловского завода в первый день Февральской революции 1917.jpg|thumb|upright=1.4|left|Manifestazione a Pietrogrado allo scoppio della Rivoluzione di febbraio]]
 
L'insurrezione degli operai e dei soldati che costituì la [[Rivoluzione russa di febbraio|Rivoluzione di febbraio]] e rovesciò la monarchia della [[dinastia Romanov]] portò alla nascita del [[Soviet]] di Pietrogrado, primo di un gran numero di assemblee che sarebbero di lì a poco sorte in tutta la Russia. Posizione predominante nell'organismo ottennero i [[menscevismo|menscevichi]] e i [[socialrivoluzionari]], che consegnarono il potere nelle mani della borghesia e del [[Governo provvisorio russo|Governo provvisorio]] presieduto dal principe [[Georgij Evgen'evič L'vov|L'vov]], costituitosi a marzo.<ref>{{cita|Boffa|pp. 48-52}}.</ref> Anche i [[bolscevismo|bolscevichi]], che riemergevano allora dalla fase di feroce repressione poliziesca subita a causa della loro opposizione alla [[Prima guerra mondiale|guerra]], assunsero all'inizio posizioni collaborative verso le altre forze rivoluzionarie e il Governo.<ref>{{cita|Trockij 1969¹|p. 316}}.</ref> Il loro orientamento mutò però radicalmente dopo il ritorno di [[Lenin]] dall'esilio in [[Svizzera]]. Le sue [[Tesi di aprile]], finalizzate alla trasformazione della rivoluzione borghese in una rivoluzione socialista,<ref>{{cita|Orlov et al.|p. 333}}.</ref> furono accolte inizialmente in modo molto critico anche all'interno del suo stesso partito, ma acquisirono sempre maggiore consenso sia tra le masse che tra i militanti bolscevichi, fino a venire approvate a larga maggioranza dalla [[VII Conferenza del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico)|VII Conferenza del partito]] tenutasi a maggio.<ref>{{cita|Boffa|pp. 54-55}}.</ref> Intanto si era creata forte tensione tra il Governo e il Soviet sul tema della prosecuzione della partecipazione alla guerra, che portò alla formazione di un nuovo gabinetto, un esecutivo di coalizione con la partecipazione, accanto ai ministri borghesi, di menscevichi e socialrivoluzionari.<ref>{{cita|Boffa|p. 56}}.</ref>
 
[[File:19170704 Riot on Nevsky prosp Petrograd.jpg|thumb|upright=1.4|left|L'esercito del Governo provvisorio spara sui manifestanti durante le Giornate di luglio]]
 
Nei mesi successivi i temi di pace, terra e controllo operaio ottennero una crescente diffusione,<ref>{{cita|Boffa|p. 58}}.</ref> si moltiplicarono gli scioperi e i bolscevichi ampliarono il sostegno alle proprie idee,<ref>{{cita|Trockij 1969¹|pp. 454-455}}.</ref><ref>{{cita|Bezborodov, Eliseeva|p. 149}}.</ref> soprattutto all'interno dei comitati di fabbrica. La spinta rivoluzionaria si rafforzò anche nell'esercito, in particolar modo dopo una fallimentare offensiva voluta dal Governo a giugno.<ref>{{cita|Boffa|pp. 58-59}}.</ref> Nel frattempo si insediò il I [[Congresso panrusso dei soviet]], a maggioranza menscevica e socialrivoluzionaria, che elesse il [[Comitato esecutivo centrale panrusso|Comitato esecutivo centrale]]. I suoi leader continuarono a portare avanti posizioni caute, dettate da motivazioni teoriche per i menscevichi, convinti dell'impossibilità del passaggio immediato alla rivoluzione socialista, e da ragioni più pratiche per i socialrivoluzionari, che puntavano ad ottenere in un secondo momento la redistribuzione egualitaria delle terre voluta dal loro elettorato contadino.<ref>{{cita|Boffa|pp. 56-57}}.</ref>