L'Europeo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ho disambiguato Giorgio Bocca.
Riga 15:
 
==Storia==
Fondato da [[Gianni Mazzocchi]] e [[Arrigo Benedetti]], il primo numero del settimanale esce il 4 novembre [[1945]] con un editoriale di [[Bertrand Russell]] e una presentazione del direttore-fondatore Arrigo Benedetti<ref name="leuropeo.com">{{cita web | url=http://www.leuropeo.com/?page_id=2 | titolo=L'Europeo/Chi siamo | accesso=2 maggio 2010 | editore=leuropeo.com}}</ref>. La foliazione iniziale è di otto pagine in [[lenzuolo (formato)|formato lenzuolo]].
 
La redazione, che aveva sede in via Monte di PietaPietà 15, comprendeva nomi destinati a diventare famosi: [[Tommaso Besozzi]], [[Oriana Fallaci]], [[Vittorio Gorresio]], [[Vittorio Zincone]] e [[Giorgio Bocca]]. La foliazione fu inizialmente di otto pagine. La formula era innovativa: «L'Europeo» era un quotidiano che usciva una volta alla settimana. Il [[broadsheet|formato lenzuolo]] (lo stesso dei quotidiani) consentì innovative soluzioni grafiche e un'impaginazione creativa e mobile. Dopo il successo riscontrato dalle vendite, entro il primo anno la foliazione raggiunse le sedici pagine.
 
Nel luglio [[1950]] Tommaso Besozzi firmò un'[[inchiesta]] sulla morte di [[Salvatore Giuliano]]. Il pezzo, con il famoso titolo "'''Di sicuro c'è solo che è morto"'', lanciò definitivamente il settimanale nel panorama della stampa italiana. Arrigo Benedetti portò nella redazione anche scrittori come [[Manlio Cancogni]], [[Camilla Cederna]] e [[Ugo Stille]] (corrispondente da [[New York]]). Dal 24 giugno [[1951]] il periodico adottò il procedimento di stampa a [[rotocalco (giornalismo)|rotocalco]].
 
Nel 1953 Mazzocchi cedette la testata ad [[Angelo Rizzoli (1889-1970)|Angelo Rizzoli]] e [[Giorgio De Fonseca]]. Dopo appena un anno Arrigo Benedetti si dimise da direttore. Il suo successore fu [[Michele Serra (1905)|Michele Serra]], a cui successe a sua volta [[Giorgio Fattori]]. Quest'ultimo chiamò al giornale alcunealcuni firmegiovani destinate a diventare famosetalenti: [[Tommaso Giglio (giornalista)|Tommaso Giglio]], [[Gianni Roghi]], [[Lietta Tornabuoni]], [[Giorgio Bocca]] e [[Gianluigi Melega]].
 
Un altro periodo d'oro del periodico coincise con la direzione di Tommaso Giglio (1966-76), durante la quale "L'Europeo" toccò anche le 230.000 copie alla settimana. In questo periodo scrissero per l'Europeo i più importanti giornalisti italiani dell'epoca. Nel 1975 fu adottato un formato più ridotto, seguendo una linea adottata dai maggiori settimanali d'attualità. Alla fine degli anni settanta «L'Europeo» conobbe un periodo di calo delle vendite. Per rilanciarlo, nel 1979 si decise di trasferire la redazione a [[Roma]]. Il 21 giugno di quell'anno il giornale uscì con una nuova veste grafica, una nuovo ordinamento delle sezioni e anche una nuova collocazione politica, filosocialista<ref>Andrea Aveto, ''L'Europeo'', in «Giornalismo italiano 1968-2001».</ref>. I risultati non furono soddisfacenti, per cui l'anno successivo il giornale fu riportato a Milano. Fu chiamato alla direzione [[Lamberto Sechi]], che aveva diretto per 14 anni «[[Panorama (rivista)|Panorama]]» (1965-1979), portandolo a grandi livelli di diffusione. Sechi frenò l'emorragia di vendite. Durante la sua direzione la testata fu accorciata in «Europeo», togliendo l'articolo iniziale. Nel 1983 Sechi fu ringraziato e congedato. Dopo di lui, però, il settimanale faticò a mantenere un soddisfacente livello di vendite.