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Il centro si è comunque sviluppato in epoca [[Medioevo|medievale]], quando si è cominciato a costruire abitazioni attorno alla chiesa madre e, soprattutto, ha aumentato le sue dimensioni e la sua importanza a seguito delle cospicue donazioni da parte dei Conti dei [[Marsi]] a partire dal [[1096]].
 
Per tutto il [[medioevo]] e in [[età moderna]] Trasacco ha seguito di pari passo le vicende storiche della Marsica e in [[Età contemporanea|epoca contemporanea]] è stata al centro di quelle legate al prosciugamento del [[Fucino]] e, tragicamente, di quelle del [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto del 1915]]. Alcuni agricoltori, pochi giorni prima del sisma, denunciarono strani fenomeni che si verificarono nei terreni fucensi alle porte del paese. Riferirono di gas che fuoriuscivano dalla terra e dell'acqua dei pozzi che si era d'improvviso intorbidita. Nell'alba di quel triste giorno perì sotto le macerie circa il 10% della popolazione<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/24751.html|titolo=Informazioni sul terremoto del 1915|editore=INGV|accesso=}}</ref>.
Appena dopo la [[Anniversario della liberazione d'Italia|liberazione]], una giovane ventiduenne, Adalgisa Antonia Carlesimo, nota come Maria e detta anche "Faccetta Nera", innamoratasi e rimasta incinta di un graduato tedesco lo seguì in ritirata. Tornata in paese dopo il parto la giovane madre fu accusata di essere stata la spia che diverse settimane prima fece fucilare cinque abitanti del luogo in località Tre Portoni (nei pressi delle paratoie del Fucino). I nazisti dopo qualche giorno commisero anche un eccidio a [[Collelongo]] fucilando altre tre persone. Il 22 maggio 1945, Faccetta Nera nonostante fosse ospitata in via precauzionale nella caserma dei carabinieri, fu presa con la forza da una folla inferocita. Appesa per i piedi su un albero della piazza di San Cesidio fu barbaramente uccisa a colpi di scure, coltelli e forconi. Nel 1947 i responsabili dell'omicidio furono processati e condannati dalla Corte d'Assise del[[l'Aquila]]. Già durante il processo si sollevarono molti dubbi sulla reale identità della spia che fece fucilare i quattro trasaccani. L'albero, un olmo, fu rimosso nel 1950. Un monumento alla strage dei Tre Portoni è stato eretto in piazza Matteotti<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/marsica/node/291|titolo=L'olocausto di Faccetta Nera|editore=Terre Marsicane (Testimonianza di Eleuterio Di Gianfilippo)|accesso=}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2005/10/28/CP1PO_CP105.html|titolo=Faccetta Nera, linciata per un sospetto|editore=Il Centro|accesso=}}</ref><ref name="Salvi">{{Cita|Salvi||Salvi, 1983}}</ref><ref name="Pansa">{{Cita|Pansa||Pansa, 2005}}</ref>.
 
L'albero, un olmo, fu rimosso nel 1950. Un monumento alla strage dei Tre Portoni è stato eretto in piazza Matteotti<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/marsica/node/291|titolo=L'olocausto di Faccetta Nera|editore=Terre Marsicane (Testimonianza di Eleuterio Di Gianfilippo)|accesso=}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2005/10/28/CP1PO_CP105.html|titolo=Faccetta Nera, linciata per un sospetto|editore=Il Centro|accesso=}}</ref><ref name="Salvi">{{Cita|Salvi||Salvi, 1983}}</ref><ref name="Pansa">{{Cita|Pansa||Pansa, 2005}}</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==