Guerra d'inverno: differenze tra le versioni

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[[File:Red army party convention winter war.png|thumb|upright|Soldati dell'Armata Rossa in una trincea lungo l'istmo di Carelia]]
 
All'inizio della guerra Stalin si aspettava una vittoria nel volgere di poche settimane, mentre il capo di stato maggiore dell'Armata Rossa, [[Boris Michajlovič Šapošnikov]], era molto meno ottimista e aveva anticipato che la resistenza finlandese sarebbe stata ostinata proponendo, quindi, di usare le forze migliori dell'Armata Rossa dopo un'accurata preparazione.<ref>{{cita|Bozek|p. 7}}.</ref> Stalin aveva ridicolizzato le preoccupazioni di Šapošnikov e affidato il compito di condurre l'attacco a truppe territoriali formate in buona parte da riservisti affrettatamente richiamati: le truppe erano poco organizzate e addestrate, sfornite di abbigliamento adatto per le operazioni invernali, con uniformi di cotone e stivali non imbottiti; alcune divisioni avevano in dotazione gli sci, ma nessuno degli uomini era mai stato addestrato a usarli.<ref name="USMA" /> I carri armati utilizzati erano soprattutto carri anfibi [[T-37 (carro armato)|T-37]] e [[T-38 (carro armato)|T-38]], e carri leggeri [[T-26]]: i primi avevano una corazzatura leggera vulnerabile anche al fuoco delle mitragliatrici, per cui risultarono di scarsa utilità se non per il traino delle artiglierie; i carri T-26 risultarono troppo lenti e la loro corazzatura frontale poteva essere facilmente perforata dai cannoni anticarro [[Bofors 37 mm|Bofors da 37&nbsp;mm]] usati dall'Asercitoesercito finlandese. Inoltre risultò che il vano del motore a benzina prendeva facilmente fuoco se centrato dalle bottiglie Molotov. Solo la 20ª Brigata corazzata aveva in dotazione carri medi [[T-28 (carro armato)|T-28]].<ref>{{cita|Irincheev|p. 3}}.</ref>
 
Viceversa, le truppe finlandesi avevano saputo utilizzare al meglio la conoscenza del territorio e il perfetto addestramento nel muoversi sul terreno innevato impiegando gli sci, soprattutto nei difficili terreni della Carelia settentrionale. La tattica utilizzata dai finlandesi nei territori settentrionali si rifaceva a quella della [[guerriglia]]: di fronte a truppe dotate di un armamento superiore, ma lente e mal guidate, i finlandesi svilupparono una tattica che venne denominata ''motti'' (una parola che in finlandese indica la legna accatastata per essere fatta a pezzi): muovendosi agilmente con gli sci lungo i fianchi delle lunghe colonne sovietiche confinate sulle poche strade che attraversavano le fitte foreste innevate, conducevano limitati e continui attacchi di disturbo dileguandosi poi nella foresta; quindi, attaccavano in forze in diversi punti, suddividendo le truppe avversarie in piccoli gruppi (le ''motti'') che, immobilizzati nella neve, venivano poi circondati e annientati.<ref>{{cita|Buell|pp. 88-89}}.</ref>