Storia di Siracusa in epoca greca: differenze tra le versioni

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L'idea, o l'ambizione, di unire tutti i [[greci]] della [[Magna Grecia]] fece di lui un precursore dei tempi, infatti si dirà in seguito che fu lui il personaggio che anticipò le mosse di [[Filippo II di Macedonia]], dando origine a quel piano politico che prevedeva un monarca, una capitale e un vasto territorio da governare che rispondesse ad un unico nome del regno.
 
<br />Ma Dionisio dovette però fare i conti con la fiera resistenza degli italioti, che non ne volevano sapere di rinunciare alla propria indipendenza. Fra tutte si cita [[Reggio Calabria|Reggio]], la città che si dimostrò a lui più ostile e che resistette per unidci mesi all'assedio siracusano, prima di cadere anch'essa sotto il dominio dionigiano.
<br />La Lega Italiota era formata dalle città di [[Kroton]], [[Thurii]], [[Kaulon]], [[Metaponto]], [[Heraclea]] e successivamente da [[Reghion]], [[Medma]] e [[Hipponion]], mentre Dionisio trovò alleanza nei [[Lucani]], in [[Taranto]] e in [[Locri Epizefiri]], cittadina calabra a lui legata. Dopo duri scontri i siracusani con i loro alleati riuscirono ad avere la meglio sulla Lega Italiota, la quale venne in un primo momento sciolta e poi riformata con a capo la città di Taranto, designata come leader dallo stesso Dionisio, dato che i tarantini portavano avanti una politica amica al tiranno aretuseo.<ref>{{Cita|Zecchini|p.110}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.terra.unimore.it/appunti/839.pdf|titolo=La I guerra contro la Lega Italiota|formato=PDF}} pp.11-12</ref>.
<br />Da citare inoltre il passaggio che vide la polis aretusea, con a capo Dionisio I, fondare diverse colonie sulla lunghezza del mar Adriatico. Da [[Andria]], passando per [[Ancona]] e finendo in [[Croazia]], [[Creta]], [[Illiria]] ecc. le postazioni e le sub-colonie di Syrakousai erano notevoli. Dionisio I più passava il tempo e più formava quel sistema politico che potrebbe dirsi benissimo ''imperialista'' e ''statale'', allontanandosi di molto dal più classico, e fino ad allora in uso nel mondo greco, pensiero di politica autonoma, periferica e separatista.
[[immagine:Colonie greche in Adriatico.png|thumb|sinistra|290px|Le colonie greche in Adriatico, con quelle siracusane evidenziate in rosso.]]
Da citare inoltre il passaggio che vide la polis aretusea, con a capo Dionisio I, fondare diverse colonie sulle coste dell'Adriatico. In questo mare fondò una serie di colonie volte al controllo delle rotte navali verso i ricchi mercati granari della Pianura Padana: nella costa veneta ''Adria'' (attuale [[Adria]]), nel [[Monte Conero|promontorio del Conero]] [[Ankòn (colonia greca)|Ankòn]] (attuale [[Ancona]]), nelle [[Dalmazia|coste dalmate]] ''Issa'' (attuale [[Lissa (città)#Storia|Lissa]]), ''Dimos'' (attuale [[Lesina (Croazia)|Lesina]]<ref>Simeone Gliubich, ''Faria Cittavecchia e non Lesina, Pietro Hektorović cittavecchiano e non lesignano'', Zagabria 1873.</ref>) e ''Pharos'' (attuale [[Cittavecchia di Lesina]]); quest'ultima città sorse in collaborazione con gli abitanti dell'isola greca di [[Paro (Grecia)|Paro]]. Issa a sua volta fondò ''Tragyrion'' (attuale [[Traù#Storia|Traù]]). Le colonie e le sub-colonie di Syrakousai erano dunque notevoli. Dionisio I più passava il tempo e più formava quel sistema politico che potrebbe dirsi benissimo ''imperialista'' e ''statale'', allontanandosi di molto dal più classico, e fino ad allora in uso nel mondo greco, pensiero di politica autonoma, periferica e separatista.
<br />Dionisio morì dopo aver combattuto la sua ultima battaglia contro i [[cartaginesi]] nel [[367 a.C.]]<ref>{{Cita|Palmieri|p. Capitolo VI - VII - VIII}}</ref><ref>{{Cita|Rollin|da pag. 3}}</ref>