Notte dei fuochi: differenze tra le versioni

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==Risvolti politici==
Sull'importanza degli attentati terroristici rispetto al raggiungimento dell'[[Provincia autonoma di Bolzano#Autonomia|autonomia territoriale]] della [[Provincia autonoma di Bolzano]] - che avverrà solo nel [[1972]] - è, da tempo, in atto una controversia storiografica<ref>Cfr. le rispettive prese di posizione di [[Carlo Romeo]], Rolf Steininger, [[Leopold Steurer]] e [[Hans Karl Peterlini]] in ''Faschismus an den Grenzen - Fascismo di confine'', a cura di Giorgio Mezzalira e [[Hannes Obermair]], Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2012 ([[Geschichte und Region/Storia e regione]], 20, 1). ISBN 978-3-7065-5069-7</ref>. Bisogna sottolineare che gli attentatori erano orientati verso la [[Indipendentismo|secessione]] della Provincia di Bolzano dall'Italia e non miravano a un'autonomia che avrebbe comunque preservato il potere statale italiano sull'area. Inoltre l'opinione pubblica locale non era completamente a favore dell'uso della violenza, considerandola controproducente.
 
Anche la ''[[Südtiroler Volkspartei]]'' (il maggior partito locale), la [[Diocesi di Bolzano-Bressanone|diocesi cattolica locale]] e il più importante organo di stampa di lingua tedesca, il quotidiano locale ''[[Dolomiten]]'', condannarono fin dall'inizio l'uso delle bombe, pur riconoscendo il profondo disagio nel quale le popolazioni austriache e [[Lingua ladina|ladine]] dell'Alto Adige versavano a causa della politica oppressiva delle istanze nazionali anche dopo la fine del [[Ventennio]] fascista.<ref>Leopold Steurer, ''Aspekte des Südtirolproblems 1945-1985'', in "Politische Bildung", 2,8, 1986, pp. 131-139.</ref><ref>Rolf Steininger, ''South Tyrol - a minority conflict of the Twentieth Century'', New Brunswick, NJ, Transaction Publishers, 2003, pp. 87ss. ISBN 0-7658-0800-5</ref>