Cancellieri (famiglia): differenze tra le versioni

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{{quote|Queste due parti, Neri e Bianchi, naquono d'una famiglia che si chiamava Cancellieri, che si divise: per che alcuni congiunti si chiamarono Bianchi, gli altri Neri; e così fu divisa tutta la città|[[Dino Compagni]], ''[[Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi]]''}}
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I '''Cancellieri''' furono una delle più influenti famiglie di [[Pistoia]] durante il medioevo.
{{O|storia medievale|giugno 2007}}
 
{{A|mi sembra un po' poco|nobiltà|maggio 2007|[[Utente:Cochrane|cochrane]]<sup>{[[Discussioni utente:Cochrane|comunicatore]]}</sup>}}
[[Dino Compagni]] e [[Giovanni Villani]] raccontano come nella seconda metà del Duecento all'interno della famiglia fosse nata una lite tra cugini a causa dell'alcol. Non senza sottolineare la proverbiale litigiosità dei Pistoiesi, i due storici fiorentini raccontano come da questione privata si arrivò a una scissione familiare in due rami e due partiti, ai quali si aggregarono gradualmente (tramite il sistema delle [[consorterie]]) altre famiglie fino ad avere la città schierata in due partiti che si facevano una strenue lotta: i [[guelfi bianchi|Bianchi]] e i [[guelfi neri|Neri]].
Intorno al [[1300]] in [[Italia]] due rami della famiglia Cancellieri di [[Pistoia]] si scontrarono in una crudele faida che ebbe origine per questioni pretestuose.
 
Un discendente di uno dei due rami prese il nome di una sua antenata "Bianca" e lo unì al proprio,l'altro ramo per distinguersi immediatamente adottò in aggiunta "Neri".
L'origine etimilogica dei nomi è incerta e si pensa che prenda l'origine da una certa fanciulla chiamata Bianca. Quando le cariche di governo venivano ormai elette a metà tra un partito e l'altro, fu sancita la definitiva esistenza degli schieramenti. La situazione pistoiese era ben nota ai fiorentini, che vi inviavano da tempo un potestà a guidare la città, e che spesso cercavano di avvantaggiarsi da questa situazione di debolezza, intascando denari tramite magistrati poco scrupolosi, che con leggerezza assegnavano multe per le frequenti discordie, sulle cui ammende pecuniarie per legge avevano diritto ad una percentuale.
La disputa fra Bianchi e Neri dilagò in quella parte d'Italia fino a raggiungere [[Firenze]], dove al massimo del suo apice, provocò una guerra civile...anche il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] cita l'episodio nelle sue "Istorie Fiorentine".
 
A capo della fazione dei Neri c'era [[Simone da Pantano]], amico di [[Corso Donati]], mentre a capo dei Bianchi c'era [[Schiatta Amati]], imparentato con i [[Cerchi]] di [[Firenze]]. Entrambi erano esponenti della famiglia Cancellieri.
 
I contendenti o i litigiosi della famiglia che avevano creato disordini in città tra il [[1294]] e il [[1296]] vennero esiliati nella vicina città di Firenze dove gli uni, i bianchi, troveranno l'appoggio della famiglia dei Cerchi e gli altri, i neri, della famiglia dei Donati. Successivamente questa divisone si combinò con i dissapori già esistenti tra le due famiglie fiorentine e diede il nome anche alle analoghe fazioni di Firenze.
 
Politicamente la scissione verteva su chi, pur difendendo il Pontefice, non precludeva il ritorno o la necessità dell'imperatore (cioè i guelfi Bianchi) e chi invece trovava indispensabile che il governo debba essere affidato al Papa perché "misso domenici" (mandato dal signore). Nella pratica poi erano gli ineterssi commerciali e gli odi personali a dettare i veri andamenti di quella che divenne una vera e propria guerra civile.
 
Anche il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] citò l'episodio nelle sue "Istorie Fiorentine".
 
{{Portale|Storia di famiglia}}
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[[Categoria:Pistoia]]