Canto gregoriano: differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
A Gregorio Magno fu attribuita, dal suo biografo [[Giovanni di Montecassino|Giovanni Diacono]] (scomparso nell'anno [[880]]) la prima compilazione di [[Messa (musica)|canti per la Messamessa]]: ''Giovanni, infatti, riferisce che Gregorio "Antiphonariumantiphonarium centonem compilavit"'', cioè raccolse da più parti ed ordinò un Antifonario[[antifonario]] (libro di canti per la Messamessa), che sarebbe poi passato alla tradizione come ''[[Antiphonarius cento]]''. Prima ancora di comprendere come avvenne tale opera di revisione e collazione e quale ruolo effettivo vi ebbe Gregorio, occorre indagare sul materiale preesistente. Tuttavia, se è opinione generale che esistesse all'epoca un insieme di canti per la liturgia, nulla di preciso si conosce al riguardo per quanto attiene agli autori e alle epoche di composizione. Si tenga presente che fino al 700 non vi fu scrittura musicale ma sui testi si apposero dei convenzionali segni mnemonici per aiutare il cantore. Si ipotizza che nei tre secoli anteriori a Gregorio fosse diffusa la figura dell'autore - cantore, che ricorda il [[rapsodo]] dei tempi [[Omero|omerici]]: il canto veniva tramandato ed eseguito con l'aggiunta di varianti o con vere e proprie improvvisazioni.
 
L'ambiente presso il quale si formavano questi ignoti "artisti" è rappresentato dalla [[Schola cantorum]], luogo dove la Chiesa ha preparato i propri cantori fin dai primi tempi (all'epoca di papa [[Papa Damaso I|Damaso]], morto nel [[384]], c'era già una distinta schiera di [[diacono|diaconi]] esclusivamente dedicata a questo scopo). Similmente a quanto avveniva nelle scuole d'arte medievali, si può parlare di un continuo lavoro collettivo, in cui si miscelavano qualità individuali e tradizione, stile personale e caratteristiche comuni al gruppo. La vocazione religiosa che era al fondo di tale attività spiega inoltre perché l'individuo scomparisse nel rendere un servizio alla comunità e a Dio, tanto che l'arte attraverso la spiritualità si trasformava in preghiera: il nome di questi musicisti non è giunto a noi perché essi non pensavano di lavorare per la propria fama ma per la gloria di Dio. Pertanto, rimane un solo nome, quello di papa Gregorio, a designare questi canti, che egli per primo ha fatto raccogliere e conservare, ma non sono suoi, così come non lo saranno quelli che verranno dopo di lui ma che, ugualmente, si chiameranno ''gregoriani''.
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=== La "questione gregoriana" ===
Lo sviluppo del canto gregoriano avvenne in un'epoca posteriore nei confronti del cosiddetto ''canto romano antico'', e mostra una compiuta rielaborazione di vari elementi preesistenti, in modo tale da creare una sintesi artistica di grande valore. Infatti il repertorio "gregoriano" ingloba delle melodie romane anteriori adattate, ma anche caratteristiche melodiche che derivano dalla fusione con repertori liturgici della [[Gallia]]. Tutto questo corpus melodico viene inquadrato nel sistema degli ''otto modi'' ([[Octoechos]]), di derivazione greca e giunto in Europa occidentale attraverso [[Boezio]]. La consapevolezza di questo "incontro" tra due tradizioni, però, non risolve una problematica storica complessa.
 
==== Teoria tradizionale ====
Secondo la teoria tradizionale in ambito cattolico-romano, il canto gregoriano si sarebbe formato a [[Roma]], dopo l'adozione della [[lingua latina]] nella [[liturgia]], in una lenta evoluzione, con diversi apporti di [[papa|papi]]. Il canto gregoriano sarebbe erede della tradizione ebraica sinagogale, e arricchito con influssi derivati dal canto della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] di [[Gerusalemme]]. La messa a punto spetterebbe a Gregorio Magno e alla sua [[schola cantorum]]. Nel [[XIX secolo]] si pensò di avere individuato, nel [[Codice (filologia)|codice]] di [[Abbazia di San Gallo|San Gallo]] 359, una copia autentica dell'[[Antifonario]] di Gregorio: l'iconografia del papa e il prologo ''Gregorius praesul'', presente in vari manoscritti antichi, sembravano dare conferma irrefutabile a questa tradizionale teoria, che conosceva poche voci discordanti. La moderna opera di restaurazione gregoriana si svolse attorno a questa versione melodica, ritenuta come il vero canto della chiesa.