Giuseppe de Nava: differenze tra le versioni

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Nato da Francesco ed Elisabetta D'Agostino, si laureò in giurisprudenza presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] nel [[1878]], e appena ventenne si dedicò agli studi economici intraprendendo poi la libera professione.
 
Nel [[1893]], dopo aver vinto il concorso, De Nava divenne referendario del Consiglio di Stato e partecipando così a numerose commissioni legislative. Fu infatti nel [[1896]] Capo di Gabinetto del Ministro dei Lavori Pubblici [[Giulio Prinetti]] nel [[Governo Di Rudinì]]. L'anno seguente si candidò per la coalizione liberale nel collegio di [[Bagnara Calabra|Bagnara]] e fu eletto alla [[Camera dei deputati]], l'elezione venne annullata per incompatibilità con le funzioni svolte presso il Consiglio di Stato, ma dimessosi dall'incarico venne ricandidato alle suppletive e fu eletto. Si occupò principalmente della riforma dell'amministrazione statale oltre che dello sviluppo delle vie di comunicazione, tenendo ben presenti i problemi del [[Mezzogiorno (Italia)|mezzogiorno]], e della sua [[provincia di Reggio Calabria|provincia]]. Si dedicò inoltre al problema dell’alfabetizzazione, alla riforma dei catasti e alle bonifiche.
 
Alle successive elezioni De Nava fu nuovamente eletto con una gran numero di voti. Fu un esponente della destra liberale e convinto sostenitore dei [[Governo Zanardelli|Governi Zanardelli]]-[[Governo Giolitti II|Giolitti]], per cui venne nominato sottosegretario di Stato nel [[Governo Sonnino I|Governo Sonnino]]. Importante è il suo disegno di legge presentato per i provvedimenti a favore della [[Calabria]], come il suo particolare impegno nel risolvere i gravi problemi di [[Reggio Calabria]] e [[Messina]] dopo il [[terremoto del 1908]].
 
Dal [[1916]] De Nava fu Ministro dell'Industria, Commercio e Lavoro nel [[Governo Boselli]]. Risale a tale periodo “Lavori e studi da compiersi per la preparazione alla pace e al dopoguerra”<ref>Roma, Arch. centrale dello Stato, ''Carte Boselli'', b. 1, f. 12</ref>, uno schema di pianificazioni a proposito di progetti politici ed economici da attuarsi al termine del conflitto mondiale. Fu in seguito Ministro dei Trasporti nel [[Governo Orlando]], Ministro dei Lavori Pubblici e poi delle Finanze nel [[Governo Nitti I|Governo Nitti]], Ministro del Tesoro durante il [[Governo Bonomi I|Governo Bonomi]]. Tra i politici più preparati e competenti, De Nava partecipò come rappresentante dell'esecutivo ai convegni internazionali e alla Conferenza di Pace di [[Parigi]].
 
Alla vigilia dell'avvento del fascismo, nel [[1922]] fu incaricato dal Re [[Vittorio Emanuele III]] di costituire un governo, ma decise di rinunciare all'incarico visti gli insanabili contrasti che vi erano tra i partiti. Così per la [[XXVII legislatura del Regno d'Italia|XXVII legislatura]] nel [[1924]] accettò di fare parte della [[Lista Nazionale]] (contrassegnata dal fascio littorio).