Parmigianino: differenze tra le versioni

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La tavola del ''San Francesco'' è ormai perduta, mentre l'altra è stata riconosciuta nella cosiddetta ''[[Pala di Bardi]]'', oggi conservata nella [[Chiesa di Santa Maria Addolorata (Bardi)|chiesa di Santa Maria Addolorata]] di [[Bardi (Italia)|Bardi]].
 
La guerra si concluse alla fine del 1521 e il Vasari scrisse che "finita la guerra e tornato Francesco col cugino a Parma... fece in una tavola a olio la Nostra Donna col Figliuolo in collo, San Ieronimo da un lato e il beato Bernardino da Feltro nell'altro" (questa opera è perduta). La vittoria sui francesi, dei quali venne respinto l'assedio il 21 dicembre [[1521]], fu poco dopo l'occasione per erigere una nuova chiesa in ringraziamento alla Vergine, dove Parmigianino contribuì poi alla decorazione: la [[Madonna della Steccata]]<ref>Viola, cit., p. 16.</ref>.
 
=== Gli affreschi in San Giovanni Evangelista ===
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[[File:Parmigianino, visione di san girolamo 03.jpg|thumb|left|''[[Visione di san Girolamo]]'' (dettaglio), 1526-1527]]
A Roma studiò soprattutto [[Raffaello]], del quale veniva indicato spesso come "novello" successore, come ricorda Vasari: "lo spirito del qual Raffaello si diceva poi esser passato nel corpo di Francesco, per vedersi quel giovane nell'arte raro e ne' costumi gentile e grazioso [... e] s'ingegnava d'immitarloimitarlo in tutte le cose, ma soprattutto nella pittura; il quale studio non fu invano, perché molti quadretti che fece in Roma, la maggior parte de' quali vennero poi in mano del cardinal [[Ippolito de' Medici]], erano veramente maravigliosimeravigliosi". Entrò nei circoli dei discepoli di Raffaello attivi ai [[Palazzi Vaticani]] dopo la morte del maestro, conoscendo [[Perin del Vaga]], [[Baldassarre Peruzzi]], [[Polidoro da Caravaggio]], oltre a [[Sebastiano del Piombo]] e [[Rosso Fiorentino]]. Da quest'ultimo, che lavorava per lo stesso editore di stampe tratte da loro disegni, [[Baverio dei Carocci]], dovette trarre feconde ispirazioni per la sua pittura futura, con l'esasperato allungamento delle figure e la pittura a tocchi rapidi, non fusi, che saranno tenute presenti nelle successive opere del Parmigianino. Degli studi di Raffaello e dell'arte classica restano vari disegni, come una testa del ''[[Gruppo del Laocoonte|Laocoonte]]'' a [[Chatsworth (Derbyshire)|Chatsworth]] o uno schizzo della ''[[Scuola di Atene]], alla [[Royal Library]] del [[Castello di Windsor]]<ref>Viola, cit., p. 42.</ref>.
 
La conta delle opere create nel breve soggiorno romano è un argomento assai controverso nella critica. Molti lavori sono infatti riferiti ora al 1524-1527, ora ala successivo periodo bolognese (fino al 1530). Ad esempio la ''[[Sacra Famiglia con san Giovannino (Parmigianino)|Sacra Famiglia con san Giovannino]]'' del [[Museo di Capodimonte]] è il più raffaellesco e classico dei suoi dipinti, con richiami alla ''[[Madonna del Diadema blu]]'' della bottega di Raffaello, ma oggi si tende in genere ad identificarlo con una delle opere a "guazzo" che Vasari ricordò come eseguite appena arrivato a Bologna.