Caterina Sforza: differenze tra le versioni

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|nome = Caterina Sforza
|immagine = Caterina Sforza.jpg
|legenda = "''La dama dei gelsomini''" di [[Lorenzo di Credi]], presunto ritratto di Caterina Sforza, [[1481]]-[[1483|83]] ([[Pinacoteca Civica di Forlì]])
|stemma = Coat of arms of the House of Sforza.svg
|titolo = [[Reggente]] di [[Imola]] e [[Forlì]]
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|madre = [[Lucrezia Landriani]]
|consorte = [[Girolamo Riario]] <small>(1473-1488)</small><br />[[Giacomo Feo]] <small>(1488-1495)</small><br />[[Giovanni il Popolano|Giovanni de' Medici]] <small>(1496-1498)</small>
|figli = [[Ottaviano Riario]]<br />[[Cesare Riario]]<br />[[Bianca Riario]]<br />Giovanni Livio Riario<br />Galeazzo Maria Riario<br />Francesco "''Sforzino''" Riario<br />Bernardino Carlo Feo<br />[[Giovanni dalle Bande Nere|Ludovico de' Medici]]<ref> Ludovico de' Medici, dopo la morte del padre nel [[1498]], la madre gli cambierà nome dandogli quello del padre, Giovanni, e passerà alla storia come il condottiero e capitano di ventura [[Giovanni dalle Bande Nere]].</ref>
|religione = cristiana cattolica
|motto reale =
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Mentre Girolamo si occupava della politica, Caterina si inserì rapidamente, con il suo atteggiamento disinvolto e amabile<ref name="Graziani, Venturelli, p. 38">Graziani, Venturelli, p. 38</ref>, nella vita dell'[[aristocrazia]] romana fatta di balli, pranzi e battute di caccia, alle quali partecipavano [[Artista|artisti]], [[Filosofia|filosofi]], [[Poeta|poeti]] e [[Musicista|musicisti]] provenienti da tutta Europa. Ella, come è dimostrato dalla corrispondenza di quel periodo, si sentì subito molto importante nel suo nuovo ruolo: era infatti ammirata come donna fra le più belle ed eleganti e lodata affettuosamente dall'intera cerchia sociale, compreso il Papa<ref name="Graziani, Venturelli, p. 38"/>, e ben presto si trasformò da semplice fanciulla adolescente in una ricercata intermediaria fra la corte di Roma e non solo quella di Milano<ref>Dopo l'assassinio di Galeazzo Maria Sforza, avvenuto nel [[1476]], [[Ludovico il Moro|Ludovico Maria Sforza]], fratello di Galeazzo e detto ''il Moro'', complottò per ottenere la reggenza del Ducato di Milano da Bona di Savoia, madre del nuovo duca [[Gian Galeazzo Maria Sforza|Gian Galeazzo]], allora di sette anni. Il ducato era in quegli anni nelle mani di [[Cicco Simonetta]], consigliere di fiducia di Bona. Ludovico e il fratello [[Sforza Maria Sforza|Sforza Maria]] cercarono di conquistarlo con le armi, ma Sforza Maria morì (forse avvelenato) a [[Varese Ligure]], e Ludovico fu costretto all'esilio. L'anno dopo però si riconciliò con Bona e riuscì a far condannare a morte il Simonetta. Nel [[1480]] obbligò Bona a lasciare Milano per il castello di Abbiate (oggi [[Abbiategrasso]]) e assunse la reggenza in nome del nipote.</ref>, ma anche le altre corti italiane.
 
A Girolamo intanto, dopo la morte prematura del fratello, il [[cardinale]] [[Pietro Riario]], Sisto IV riservò<ref>Brogi, p. 33</ref> una posizione di primo piano nella sua politica di espansione ai danni soprattutto della città di Firenze. Egli aumentava di giorno in giorno il suo potere e anche la sua crudeltà nei confronti dei nemici<ref>Numerose sono le cronache giunte fino a noi dove si accusa Girolamo di avere congiurato contro la famiglia [[Medici]] e di avere fatto imprigionare e condannare a morte, senza nessuno scrupolo, membri della famiglia [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]]. (Graziani, Venturelli, p. 44)</ref>. Nel [[1480]] il Papa, per ottenere un forte dominio in terra di [[Romagna]], assegnò al nipote la signoria, rimasta vacante, di [[Forlì]], a scapito della famiglia [[Ordelaffi]]. Il nuovo Signore cercò di guadagnarsi il favore popolare con una politica di costruzione di opere pubbliche e abolendo parecchie [[Tassa|tasse]].
 
La vita dei coniugi Riario cambiò improvvisamente con la morte di Sisto IV, che avvenne il 12 agosto [[1484]].