Palazzo Ruspoli: differenze tra le versioni

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==Storia==
[[Image:Scalone Ruspoli.jpg|thumb|left|Lo scalone di Palazzo Ruspoli progettato da [[Martino Longhi il Giovane]], una delle [[Le quattro meraviglie di Roma|quattro meraviglie di Roma]].]]
Il palazzo venne originariamente costruito nel [[XVI secolo]] dalla famiglia Jacobilli, la quale però terminò le proprie sostanze prima ancora di averlo terminato e pertanto nel [[1583]] si vide costretta a venderlo alla famiglia toscana dei [[Rucellai]], la quale incaricò [[Bartolomeo Ammannati]] (1511-1592) di completare l’edificio. Il progetto dell'Ammannati si concentrò sostanzialmente nella realizzazione della solenne facciata lungo l'attuale Via del Corso ed il loggiato gittante sul giardino, la cui galleria venne affrescata da [[Jacopo Zucchi]] anni dopo ed arricchita con la collezione di sculture antiche dei principi Ruccellai.
 
Il palazzo nel [[1629]] venne acquistato dalla nobile famiglia romana dei [[Caetani]], i quali a loro volta incaricarono [[Bartolomeo Breccioli]] di modificare la facciata del palazzo sull'attuale Largo Goldoni, aggiungendo delle finestre ed ingrandendo la struttura, privandola di un mai inutile magazzino costruito un secolo prima. Sempre su commissione dei Caetani si compirono gli ultimi lavori al palazzo, nel [[1640]], ad opera di [[Martino Longhi il Giovane]] (1602-1656) il quale realizzò il maestoso scalone di oltre cento gradini che collega ancora oggi il portico del palazzo alla loggia del cortile interno e sino alla torre belvedere che si trova sopra il tetto. Tale scalinata è stata inclusa dalla tradizione tra [[le quattro meraviglie di Roma]] ed ogni suo gradino è realizzato con un blocco unico di marmo.
 
Il palazzo passò nel [[1676]] alla nobile famiglia dei principi [[Ruspoli]] che ancora oggi ne è proprietaria in parte, da cui il nome del palazzo stesso. Sempre nel Settecento, in questo palazzo soggiornò il celebre musicista tedesco [[Georg Friedrich Händel]] che qui compose l'oratorio ''[[La resurrezione (Händel)|La Resurrezione]]'' e che sempre qui fu maestro di cappella per conto dei principi Ruspoli. Durante la prima parte del [[XIX secolo]] e sino al [[1879]], su iniziativa dei Ruspoli stessi, la parte del pianterreno venne adibita per attività commerciali e qui venne aperto il rinomato "[[Caffè Nuovo]]", uno dei locali più eleganti ed esclusivi della città. Tra gli ospiti illustri che vennero in visita al palazzo della famiglia Ruspoli, si ricorda l'imperatore francese [[Napoleone III]] che qui venne a soggiornare ancora ragazzo insieme a sua madre, [[Ortensia di Beauharnais]] dal [[1823]] al [[1835]]; quest'ultima commissionò col permesso dei proprietari alcuni affreschi per la sua permanenza, di squisito gusto francese primo impero. La famiglia [[Bonaparte (famiglia)|Bonaparte]] rimase così impressionata da [[Roma]] e da Palazzo Ruspoli che nel [[1859]] un cugino di Napoleone III, [[Napoleone-Carlo Bonaparte]], sposò qui la principessa Cristina Ruspoli, stabilendo definitivamente un legame stretto tra le famiglie Ruspoli e Bonaparte.
 
Nel giardino di Palazzo Ruspoli, nel [[1870]], si svolse uno degli ultimi combattimenti tra i bersaglieri piemontesi e l'esercito pontificio dopo la [[Breccia di Porta Pia]], scontro nel quale finirono uccisi 19 zuavi del papaPapa. In quest'occasione la principessa Cristina Ruspoli raccolse la bandiera che sventolava sopra il portale di accesso alla città e la conservò poi nel proprio palazzo romano dove è rimasta sino al [[2011]] quando, in occasione delle celebrazioni per il 150º anniversario dell'unità[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]], la bandiera è stata restituita dal principe [[Sforza Ruspoli]] alla [[Città del Vaticano]], con una solenne cerimonia, nelle mani del cardinale [[Tarcisio Bertone]].<ref>[https://www.google.it/search?q=bandiera+del+papa+torna+in+vaticano&rlz=1C1KMZB_itIT677IT677&oq=bandiera+del+papa+torna+in+vaticano&aqs=chrome..69i57.4899j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8 La bandiera del papa torna in Vaticano]</ref>
 
==Descrizione==