Particella α: differenze tra le versioni

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Nel [[1909]] [[Ernest Rutherford]] con i suoi assistenti [[Hans Wilhelm Geiger]] e [[Ernest Marsden]], sfruttò le proprietà delle particelle alfa per confermare i suoi studi sugli atomi<ref>{{Cita web|url=https://www.asimmetrie.it/al-cuore-della-materia?highlight=WyJhbGZhIl0=|titolo=Al cuore della materia|autore=Multimedia Service|accesso=23 settembre 2017}}</ref>. Egli misurò l'angolo con cui veniva riflesso un fascio di queste particelle da parte di una lamina d'oro sottile (spessa 0,00004&nbsp;cm, contenente circa 1400 atomi) e trovò che solamente una piccola percentuale di queste particelle (1 su 20.000) veniva riflessa con un angolo maggiore di 90°. Erano queste le particelle che colpivano i nuclei, mentre le altre continuavano linearmente il loro spostamento: questo mostra come il raggio di un atomo (distanza nucleo-elettrone) sia circa 10 000 volte superiore del raggio del singolo nucleo (protoni e neutroni).
 
[[Esperimento di Rutherford|Questo esperimento]] cambiò la visione dell'atomo che si aveva all'epoca (il [[Modellomodello atomico di Thomson|Modello]] atomicodetto aanche panettonemodello oa Modello di Thomson]]panettone) nel nuovo modello detto, appunto, [[Modellomodello atomico di Rutherford]] che, a sua volta, costituì la base per il modello proposto da [[Niels Bohr]] nel [[1913]] ([[Modellomodello atomico di Bohr]])<ref>{{Cita web|url=http://ebook.scuola.zanichelli.it/concettimodelli/parte-b/le-particelle-dell-atomo/l-esperimento-di-rutherford#135|titolo=Chimica: concetti e modelli|autore=G.Valitutti, M.Falasca, A.Tifi, A.Gentile|sito=ebook.scuola.zanichelli.it|lingua=it|accesso=2018-04-03}}</ref>.
 
== Note ==