Galleria del Popolo: differenze tra le versioni

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La '''Galleria del Popolo''', originariamente chiamata '''Galleria Gallini e Carpigiani''', è una [[galleria commerciale]] situata a [[Mirandola]], in provicia di Modena.
 
La galleria coperta, inaugurata nel 1930, venne realizzata modificando l'antico edificio che ospitò il [[Monte di Pietà]], istituito nel 1495 dall'[[Ordine dei frati minori]] francescani.
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[[File:Mirandola - Interno della Galleria Gallini - Carpigiani.jpg|miniatura|sinistra|Interno della galleria]]
Negli anni 1920 vennero realizzati alcuni lavori di sistemazione, mentre nel 1927 fu deciso di trasformare il palazzo in una "Galleria del Comme­rcio", per mettere in comunicazione piazza Montanara (attuale piazza Giuseppe Mazzini) con la trafficata via Fenice (via Giovanni Pico). Il progetto venne affidato all'archi­tetto [[Mario Guerzoni]] di Modena, autore anche del vicino [[Palazzo della Milizia (Mirandola)|Palazzo della Milizia]]. La parte centrale del palazzo venne perciò demolita fino al tetto (sostituito da lastre di vetro), ricavando una strada coperta e illuminata di sera larga sette metri per ospitare 12 negozi. Il piano superiore venne invece destinato ad uffici, studi professionali e alla sede del [[Partito nazionale fascista]].<ref name=Barnardon/> I lavori vengono conclusi il 26 agosto 1929, mentre si procede al collaudo il 10 marzo 1930.<ref name=Barnardon/> Inizialmente l'edificio rinnovato venne denominato "Galleria Carpigiani e Gallini", a ricordo di due fascisti uccisi a Modena il 26 settembre 1921 dalla Guardia Re­gia.<ref name=Barnardon/>
 
Inizialmente l'edificio rinnovato venne denominato "Galleria Carpigiani e Gallini",<ref name=Barnardon/> a ricordo dei fascisti Umberto Carpigiani e Gioacchino Gallini (segretario politico del Fascio di Mirandola) uccisi a Modena il 26 settembre 1921 in uno scontro a fuoco con la Guardia Re­gia, il cui comandante Guido Cammeo era stato schiaffeggiato dagli squadristi per non essersi tolto il cappello davanti al gagliardetto fascista.<ref>{{cita news|autore=Emma Moriconi|titolo=Sangue fascista sulle strade di Modena|pubblicazione=Il Giornale d'Italia|data=2014-09-26|url=http://www.ilgiornaleditalia.org/news/la-nostra-storia/858545/Sangue-fascista-sulle-strade-di-Modena.html}}</ref><ref>{{cita web|titolo=A Modena uccisi 8 squadristi|data=26 settembre 1921|url=http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4daea4eee87ec}}</ref>
 
Dal 1930 al 1960 il palazzo ospitò al primo piano nord la Pretura di Mirandola, poi trasferita in via Cesare Battisti; nel 1934 venne collocato l'ufficio postale.