Pier Capponi: differenze tra le versioni

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Proprio riguardo all'arrivo di Carlo VIII e del suo esercito a Firenze è legato l'aneddoto più famoso riguardo a Piero Capponi. I fiorentini erano disposti a ricompensare Carlo con una grande somma di denaro per il suo sostegno, ma non vi era accordo sull'entità. Di conseguenza Carlo presentò un ultimatum alla Signoria e, ricevutone un rifiuto, minacciò dicendo: ''allora noi suoneremo le nostre trombe''. A questa minaccia rispose deciso Capponi: ''e noi faremo suonare le nostre campane'', manifestando l'intenzione della città di resistere.
 
Allora Carlo, che non poteva accettare la prospettiva di una lotta ad oltranza, fu costretto a moderare le sue richieste e concluse un trattato più equo con la repubblica. Quando le truppe francesi lasciarono la [[Toscana]], Pier Capponi guidò l'esercito di [[Firenze]] a domare i focolai di rivolta alimentati dai [[pisa]]ni. Fu ucciso il 25 settembre [[1496]] durante l'assedio al castello di [[Soiana]].
<br>Fu ucciso il 25 settembre [[1496]] durante l'assedio al castello di [[Soiana]].
 
Una statua di Pier Capponi venne posta nell'Ottocento in una nicchia esterna della [[Galleria degli Uffizi]] accanto ad altri condottieri fiorentini ([[Francesco Ferrucci]], [[Giovanni dalle Bande Nere]] e [[Farinata degli Uberti]]), ai tempi dell'ultimo discendente di Pier Capponi, lo scrittore e statista [[Gino Capponi]].