Propaganda: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Il XX secolo è stato caratterizzato da tre sviluppi di grande importanza politica: la crescita della democrazia, la crescita del potere economico, e la crescita della propaganda per proteggere il potere economico dalla democrazia|Alex Carey, ''Taking the Risk out of Democracy: Corporate Propaganda versus Freedom and Liberty'', University of Illinois Press, 1997, p.19}}
 
Molti analisti sostengono che i [[Mezzo di comunicazione di massa|media]], oltre a "divertire, intrattenere e informare", hanno avuto la funzione (il più delle volte implicita) di "imprimere negli individui valori, credenze e codici di comportamento atti a integrarli nelle strutture istituzionali della società di cui fanno parte". Nel XX secolo ciò ha riguardato sia le [[élite (sociologia)|élite]] politiche che quelle economiche, quando sono state in grado di controllare direttamente i [[mezzi di comunicazione]].
 
Un tipico esempio di propaganda di fonte politica particolarmente dannosa è stata quella del [[nazismo]]: tramite un uso sapiente dei [[mezzi di comunicazione di massa]], [[Hitler]] aveva convinto le folle a massacrare degli innocenti e ha condotto un'intera nazione in una guerra che ha devastato la [[Germania]] e mezzo mondo producendo milioni di morti. Casi meno estremi, ma non meno dannosi di propaganda sono determinati dall'enfatizzazione dei moventi dell'azione politica a scopi di mera utilità della propria parte: [[Benito Mussolini]], ad esempio, sosteneva che "in [[politica]] bastano tre centesimi di merce e novantasette di tamburo"<ref>Testimonianza di [[Ezio Riboldi]], in [http://avanti.senato.it/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19640501_104.pdf#page=5 F. Sass., ''Un pellegrino massimalista'', L'Avanti!, 1° maggio 1964].</ref>.