Giuseppina Arcucci: differenze tra le versioni

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Inizia così la vita religiosa di Ernestina che il 15 maggio 1880 diviene suor Giuseppina. Divenuta poi direttrice della ''Pia Casa'' dal 1883, la figura di suor Giuseppina diviene nota fin dal settembre 1889, allorquando si distingue nelle operazioni di soccorso in occasione dell'[[incidente ferroviario di Pianerottolo]]. A partire dal 1894 le Suore del Preziosissimo Sangue lasciano Ariano di Puglia ma suor Giuseppina, unitamente a un gruppo di giovani consorelle e con l'appoggio di monsignor Andrea D'Agostino, vescovo della [[diocesi di Ariano]], decide di rimanere. Si pongono così le basi che porteranno alla nascita della congregazione delle [[Suore dello Spirito Santo (Ariano Irpino)|Suore dello Spirito Santo]], avvenuta nel 1896 (la ''Regola'' porta la data del 2 febbraio).
 
Fin dall'inizio l'opera della congregazione si orienta sul fronte educativo-assistenziale ma, a partire dal 1904, l'intera opera viene messa a rischio da un ricorso, promosso dal comune, volto a richiedere la chiusura della Pia Casa. La controversia giudiziaria si conclude solo nel 1908 quando il [[Consiglio di stato]] respinge la richiesta del comune. Da quel momento ha inizio una fase assai proficua per suor Giuseppina che raccoglie numerose vocazioni ed apre molte filiali (la prima nel 1911 a [[Faeto]], nella [[diocesi di Troia]]). Le attività educative si susseguono ininterrotte mentre le finalità assistenziali si rivolgono ai bisogni contingenti: così nel primo dopoguerra la Pia Casa accoglie un gran numero di orfanelle di guerra, mentre a seguito del [[terremoto dell'Irpinia del 1930|terremoto del 1930]] ospita un ricovero per i senzatetto con l'aggiunta di un ospedaletto. Suor Giuseppina dedica gli ultimi anni della sua vita a diffondere la sua opera in molte realtà dell'Italia meridionale: ormai la congregazione conta un numero di suore sufficientemente elevato da consentire l'apertura di filiali in grandi città come [[Bari]] (dal 1937) e [[Napoli]] (dal 1939). Il 21 gennaio 1940 suor Giuseppina Arcucci si spegne nella casa madre di Ariano Irpino (città così ridenominata fin dal 1930) ove è sepolta.<ref>{{cita|B. Carderi}}</ref>
 
== Museo ==