Peruzzi: differenze tra le versioni

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== Storia familiare ==
Sono ricordati da [[Dante Alighieri]] nel [[Paradiso - Canto sedicesimo|XVI canto]] del [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]] della [[Divina Commedia]], mentre [[Giotto]] affrescò la loro cappella privata dentro [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]] a Firenze. La loro fama era legata al [[commercio]] e alle [[banca|banche]] ed erano una delle famiglie più ricche d'[[Europa]].
 
Nella Firenze del [[XIV secolo]] la ''Compagnia dei Peruzzi'' non era l'unica [[compagnia commerciale medievale|compagnia commerciale]]: dimensioni analoghe avevano anche le compagnie dei [[Bardi (famiglia)|Bardi]], degli [[Acciaiuoli|Acciajuoli]] e degli Scali.
Queste compagnie, anziché farsi concorrenza, formarono un consorzio per fare prestiti ai grandi sovrani dell'epoca<ref name=B&B>Graziella Buccellati Mantovani e Claudio Proserpio, ''La banca e la borsa'', Milano, Mondadori, 1978</ref>.
 
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Il consorzio divenne permanente per i prestiti internazionali: da un lato faceva grossi prestiti al [[Sovrani di Francia|re di Francia]], ma dall'altro finanziava il [[Sovrani d'Inghilterra|re d'Inghilterra]] che stava preparando la [[Guerra dei cent'anni]] contro la Francia. È chiaro che i banchieri fiorentini rischiavano di non venire ripagati almeno da uno dei due nemici, e inoltre temevano rappresaglie contro i loro agenti da entrambe le parti.
In effetti le somme prestate all'Inghilterra erano più cospicue ed inoltre da quel paese proveniva la lana che era la materia prima della principale industria fiorentina, di cui le tre famiglie erano maggiori imprese: perciò scelsero di parteggiare per l'Inghilterra: la confisca dei loro beni da parte del re di Francia non si fece attendere. Vano fu il tentativo di mediazione da parte del Papapapa. [[Edoardo III d'Inghilterra]] promise ai fiorentini di risarcirli delle confische subite dal re di Francia<ref name=B&B/>.
 
Il problema era che Edoardo non aveva i soldi nemmeno per rimborsare il prestito fatto a lui. E quando la notizia si seppe anche il re di Francia e quello di Napoli decisero di non pagare e così nel [[1343]], le tre compagnie fiorentine fallirono<ref name=B&B/>. Da questo momento la ricchezza dei Peruzzi fu notevolmente ridimensionata.
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===Peruzzi de' Medici===
[[File:Palazzo di ubaldino peruzzi, fi, stemma peruzzi-medici.JPG|thumb|Stemma dei Peruzzi de' Medici]]
Alla fine del [[XVIII secolo]] un ramo della famiglia Peruzzi si unì con quella dei [[Medici]] grazie al matrimonio tra Bindo Simone ([[1729]]-[[1794]]) di Bindo Simone e [[Tavole_genealogiche_della_famiglia_Medici#Origini|Anna Maria Luigia]] di Averardo di Pietro Paolo de' Medici. Il matrimonio tra Bindo Simone e l'ultima erede diretta del ramo mediceo venne celebrato nel [[1783]]. Dei tre figli avuti dalla coppia Bindo Giovan Battista ([[1784]]-[[1825]]) fu dichiarato - nel codicillo di Anna Maria Luisa, sorella di [[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]] ultimo granduca Medici - "il più prossimo dei suoi agnati"<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=28213|titolo=Peruzzi de' Medici|sito=www.siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=17 novembre 2016}}</ref>.
 
Alla morte di Averardo nel [[1808]], padre di Anna Maria Luigia, anche i Peruzzi ebbero parte dell'eredità medicea. Si giunse al [[1895]] quando Ridolfo di Giovan Battista Peruzzi ([[1831]]-[[1905]]), fu autorizzato ad assumere il titolo di "marchese de' Medici" con una nuova arma partita e la seguente [[blasonatura]]: "nel primo di Peruzzi, che è di azzurro a sei pere d'oro, gambute e fogliate di verde, ordinate 3, 2, 1; nel 2° di De' Medici che è d'oro a sei palle poste in cinta, quella del capo di azzurro carica di 3 gigli d'oro, le altre di rosso e col motto ''Felix conjunctio''". In seguito il titolo passò al secondogenito di Giovan Battista, Simone<ref>{{Cita news|lingua = en|url = http://chroniclingamerica.loc.gov/lccn/sn83030272/1913-04-27/ed-1/seq-36/|titolo = Romance of Beautiful American Marchesa Peruzzi de' Medici|pubblicazione = The Sun|città = New York City|editore = Sun Printing and Publishing Association|data = 27 aprile 1913|p = 36|accesso = 17 novembre 2016}}</ref> ([[1832]]-[[1900]]) che venne poi trasmesso alla sua discendenza.