Colesterolo: differenze tra le versioni

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Basandosi sui ''[[biomarcatore|markers]]'' di assorbimento degli steroli (sitosterolo, campesterolo e colestanolo) e di ''markers'' di sintesi del colesterolo (derivati del lanosterolo, come latosterolo e desmosterolo), è stata proposta una classificazione degli individui in «alti assorbitori/bassi sintetizzatori» e «bassi assorbitori/alti sintetizzatori».<ref>{{Cita pubblicazione|autore=TA. Miettinen|anno=2005|titolo=Effect of statins on noncholesterol sterol levels: implications for use of plant stanols and sterols|rivista=Am. J. Cardiol|volume=96(1A)|numero=|pp=40D-46D|lingua=EN|abstract=si|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=effect%20of%20statins%20on%20non%20cholesterol%20sterols%20levels%20implications%20for%20use%20of%20plant%20stanol%20and%20sterols&cmd=correctspelling|PMID=15992515}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=N.R. Matthan|anno=2013|titolo=Sex‐Specific Differences in the Predictive Value of Cholesterol Homeostasis Markers and 10‐Year Cardiovascular Disease Event Rate in Framingham Offspring Study Participants|rivista=J. Am. Heart Assoc.|volume=2|numero=|p=e005066|lingua=EN|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3603247/pdf/jah3-2-e005066.pdf|PMID=23525441}}</ref> Hoenig (2006) ha proposto che il rapporto colestanolo/colesterolo venga utilizzato per classificare gli individui in 3 fenotipi: assorbitori (alto rapporto), sintetizzatori (basso rapporto) e fenotipo misto.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=MR. Hoenig|anno=2006|titolo=Cholestanol: a serum marker to guide LDL cholesterol-lowering therapy|rivista=Atherosclerosis|volume=184|numero=|pp=247-254|lingua=EN|abstract=si|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16216250|PMID=16216250}}</ref> L'utilità pratica di questa classificazione, soprattutto alla luce di una possibile guida alla terapia ipocolesterolemizzante (ezetimibe vs statine), non è stata dimostrata.
 
La più comune sindrome genetica da difetto dei processi di biosintesi del colesterolo è la [[sindrome di Smith-Lemli-Opitz]] (SLOS), una sindrome rara (1 su 20.000÷50.000 nati) dovuta a deficit dell’enzima [[7-deidrocolesterolo reduttasi]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Witsch-Baumgartner|anno=2015|titolo=Birthday of a syndrome: 50 years anniversary of Smith-Lemli-Opitz Syndrome.|rivista=Eur. J. Hum. Genet|volume=23|numero=|pp=277-278|lingua=EN|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4326718/|PMID=24824134}}</ref><ref name="porter" />
 
== Trasporto nell'organismo ==
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Su raccomandazioni dell'[[organizzazione mondiale della sanità]] (OMS), i valori consigliati di colesterolemia nella popolazione generale sono:<ref name="Robertson" /><ref>{{Cita|Goldman |p.2713|Goldman}}</ref>
* colesterolemia totale inferiore a 200&nbsp;mg/dl (limiti più restrittivi sono suggeriti dalle varie linee guida, come quelle della Società Europea di Cardiologia, per i soggetti con più [[fattori di rischio cardiovascolare]])<ref name="ESoC's Giudelines">{{cita web|url=http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/early/2016/08/26/eurheartj.ehw272|titolo=2016 ESC/EAS Guidelines for the Management of Dyslipidaemias|autore=A.L. Catapano|etal=si |data=27 agosto 2016|lingua=enEN|pp=2999-3058|accesso=31 agosto 2016|etal=si|rivista=European Heart Journal|doi=10.1093/eurheartj/ehw272}}</ref>
 
Numerosi studi epidemiologici (MRFIT, CARDIA, CHH, Progetto CUORE) hanno infatti dimostrato che, nella popolazione generale, la più bassa mortalità totale e cardiovascolare si registra negli individui con colesterolo totale <200 mg/dl, [[pressione arteriosa]] <120/80, [[indice di massa corporea]] (BMI) <25 [[Chilogrammo|kg]]/m<sup>2</sup>, non [[tabagismo|fumatori]] e non [[diabete|diabetici]].<ref name=":11">{{Cita pubblicazione|autore=M.M. Gulizia|anno=2016|titolo=Colesterolo e rischio cardiovascolare: percorso diagnostico-terapeutico in Italia|rivista=G. Ital. Cardiol.|volume=17 (Suppl. 1)|numero=|p=S6|doi=10.1714/2264.24358|url=http://www.giornaledicardiologia.it/allegati/02264_2016_06/fulltext/01%20Gulizia%20(3-57).pdf}}</ref>
 
Fondamentale è anche la suddivisione tra frazione di colesterolo LDL e HDL: tanto più il rapporto è favorevole alla prima, tanto più alto è il rischio di malattie CV. Il rapporto ottimale colesterolo totale/HDL è non superiore a 5 per gli uomini e a 4,5 per le donne. L'unione dei due parametri (colesterolo LDL e rapporto colesterolo totale/HDL) consente una migliore predittività dei rischi di mortalità CV.<ref name=Robertson>{{cita|Robertson|pp.25-27|Robertson}}</ref>