Micene: differenze tra le versioni

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Il popolo di Micene aveva ricevuto da un oracolo il consiglio di scegliere un nuovo re tra i Pelopidi. I due contendenti erano [[Atreo]] e suo fratello, [[Tieste]]. Quest'ultimo era stato scelto in un primo momento. In quel momento la natura intervenne e il sole apparve per invertire la direzione posizionandosi ad est. Atreo sosteneva che, poiché il sole aveva invertito il suo percorso, l'elezione di Tieste doveva essere invertita. La discussione fu ascoltata e Atreo divenne re. La sua prima mossa consistette nel perseguire Tieste e tutta la sua famiglia - cioè i suoi parenti - ma Tieste riuscì a fuggire da Micene.
 
Nella leggenda, Atreo ebbe due figli, [[Agamennone]] e [[Menelao]], gli Atreidi. [[Egisto]], figlio di Tieste, che uccise Atreo e restaurò Tieste sul trono. Con l'aiuto del re [[Tindaro]] di [[Sparta]], gli Atreidi condussero di nuovo in esilio Tieste. Tindaro aveva due figlie maledette, [[Elena (mitologia)|Elena]] e [[Clitennestra]], che Menelao e Agamennone sposarono. Agamennone ereditò Micene e Menelao divenne re di Sparta.
 
Presto, Elena fuggì con [[Paride]] di [[Troia]]. Agamennone condusse una guerra di 10 anni contro Troia per riportarla a suo fratello. A causa della mancanza di vento, le navi da guerra non potevano salpare per Troia. Per compiacere gli dei in modo che potessero far soffiare il vento, Agamennone sacrificò sua figlia [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]]. Secondo alcune versioni della leggenda, la dea della caccia [[Artemide]] la sostituì all'ultimo momento con un cervo sull'altare, e portò Ifigenia a [[Tauride]] (vedere [[Ifigenia in Aulide|Ifigenia]] di [[Euripide]]). Le divinità, essendo state soddisfatte da tale sacrificio, soffiarono i venti e la flotta greca partì.