Palazzo del Senato (Milano): differenze tra le versioni

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{{WIP open|Erasmus 89|3=15 domenicau5domenica132018 2018}}{{Edificio civile
|nome edificio = Palazzo del Senato
|immagine = Palazzo del Senato - 1608 - facciata di F.M.Ricchino - Milano.JPG
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|paese = ITA
|indirizzo = via Senato 10
|divamm1 =
|città = Milano
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è disambigua -->
|latitudine = 45.47032
|longitudine = 9.19884
|stato =
|periodo costruzione = [[1608]]
|inaugurazione =
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|uso = Archivio di Stato
|architetto = [[Fabio Mangone]] (poi [[Francesco Maria Richini]])
|ingegnere =
|appaltatore = [[Federico Borromeo]]
|costruttore =
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}}
 
Il '''palazzo del Senato''' (''Senatt'' in [[dialetto milanese|milanese]]<ref>Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Milano, Imperial Regia Stamperia, 1839-1843.</ref>) è un palazzo storico di [[Milano]], che si trova in via Senato 10, attualmente sede dell'[[Archivio di Stato di Milano|Archivio di Stato]]. Originariamente sede del Collegio Elvetico, il Palazzo subì numerosi interventi architettonici e, al contempo, lo spostamento al suo interno di vari istituti politici e amministrativi. Dopo la soppressione degli ordini religiosi di [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], a partire dal 1786 il Palazzo fu sede infatti anche del Senato del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]], istituzione che renderà noto il complesso architettonico con questo nome. Dal 1886 il Palazzo divenne la sede definitiva dell'Archivio di Stato di Milano e, a partire daglidalla [[Anniseconda 1960|anni '60]]metà del [[XX secolo|secolo scorso]], anche della [[Soprintendenza archivistica e bibliografica|Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia]].
 
==Storia e descrizione==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1971) - BEIC 6357675.jpg|thumb|left|upright|Facciata della chiesa incorporata nel palazzo. Foto di [[Paolo Monti]], 1971.]]
 
=== Storia ===
 
==== L'erezione dell'edificio ====
[[File:Milano - Collegio Elvetico (1704) - da - Grevio, Giovanni Giorgio, Thesaurus Antiquitatum et Historiarum Italiae, Leiden 1704.jpg|sinistra|miniatura|Giovanni Giorgio Grevio, ''Il Collegio Elvetico'', in ''Thesaurus Antiquitatum et Historiarum Italiae'', Leiden 1704. Si noti il [[Naviglio Interno|Naviglio interno]] che scorreva davanti al complesso architettonico: verrà sotterrato da via Senato nel 1929<ref name=":3">{{Cita|Rovetta-Nava}}</ref>]]
L'origine del palazzo risale al [[1608]], quando il cardinale di Milano, [[Federico Borromeo]], volle erigere la nuova sede del Collegio Elvetico<ref name=":0">{{Cita|Lanza-Somarè|p. 178}}</ref>, che sarebbe sorto sulle rovine di un antico monastero di suore [[Umiliati|umiliate]]<ref>{{cita web|url=http://www.inmilano.com/arte-cultura-milano/palazzo-del-senato-milano|titolo=Palazzo del Senato, Milano|accesso=19 settembre 2010}}</ref> «''per ospitarvi studenti svizzeri, provenienti da terre appartenenti alla [[Arcidiocesi di Milano|diocesi di Milano]], i quali vi erano preparati a svolgere la funzione di parroci in [[Valtellina]] e nei [[Cantone dei Grigioni|Grigioni]], terre « infette » di eresia''»<ref>{{Cita|Canosa|p. 272}}</ref>, ossia in cui erano penetrate le idee della [[riforma protestante]], specialmente [[Calvinismo|calvinista]].
 
Il progetto fu inizialmente assegnato a il capomastro Cesare Arano e l'ingegnere-architetto Aurelio Trezzi. Dal 1613 i lavori vennero affidati a [[Fabio Mangone]], capomastro del [[Duomo di Milano]], per poi essere ripresi piùintorno dial vent'anni1632<ref name=":3" /> (dopo la [[Peste del 1630|pestilenza del 1630]] che portò via il Mangone<ref>{{Cita|Della Torre|p. 189 §1}}</ref>) da [[Francesco Maria Richini]]<ref name=":1">{{Cita|Liva}}</ref>. Nel corso dei decenni successivi ci furono ulteriori cantieri: lavori di ampliamento e di abbellimento della chiesa annessa al collegio si registrarono nel 1664 ad opera di [[Gerolamo Quadrio]]<ref name=":3" />.
 
==== Tra Giuseppe II e il Regno Lombardo-Veneto ====
[[File:Chiostro Collegio Elvetico.jpg|miniatura|[[Cesare Cantù]], ''Il chiostro del Collegio Elvetico'', nella ''Grande illustrazione del Lombardo Veneto'', Tranquillo Ronchi, vol. I, Milano 1851, p. 211]]
Nel [[1786]], per ordine di [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II d'Asburgo]], il collegio svizzero (che nel frattempo aveva assunto forme [[Neoclassicismo|neoclassiche]] ad opera di [[Leopoldo Pollack|Leopold Pollack]]<ref name=":3" />) divenne sede del ''Supremo consiglio di governo''<ref>{{Cita|Mocarelli|p. 91}}; {{Cita|Paganini|p. 145 §2}}</ref>, per poi, all'invasione francese, diventare sede della C''amera Bassa'' (''Consiglio de' Juniori'') della neonata [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]]<ref name=":2">{{Cita|Topografia storica|p. 46}}</ref>. Le vicende degli anni successivi furono travagliate: rimasto per pochi mesi sede del ''Consiglio de' Juniori'', divenne poi sede del Ministero della Guerra della Repubblica Cisalpina ma nel 1799, col ritorno degli austriaci, fu adibito a magazzino<ref name=":2" />. Ritornati i francesi con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] dopo la [[battaglia di Marengo]] (1800), dal 1802 ritornò ad essere sede del Ministero della Repubblica Italiana prima, e del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] poi<ref>{{Cita|Bertini-Valori|p. 14}}</ref>, per essere infine adibito a Palazzo del Senato (da qui il nome con cui è conosciuto l'edificio) a partire dal 1809<ref>{{Cita|Topografia storica|p. 46}}; {{Cita|Paganini|p. 146 §2}}</ref>. L'edificio continuò a mantenere questa funzione fino al 1814 quando, sconfitto Napoleone, ritornarono gli austriaci che decisero di adibire l'edificio prima alla Cancelleria dell'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|Armata imperiale austriaca]]<ref>{{Cita|Paganini|p. 146 §2}}</ref> e, nel 1817, alla Contabilità dello Stato<ref name=":2" />. Il Palazzo fu sede di quest'istituzione fino al 1859<ref name=":1" />.
 
==== Dall'Unità d'Italia ad oggi: l'Archivio di Stato di Milano ====
{{Vedi anche|Archivio di Stato di Milano}}
Negli [[Anni 1850|anni '50]], il direttore degli archivi governativi della Lombardia [[Luigi Osio]], resosi conto che lo spazio dei depositi di San Fedele cominciava a scemare sempre più, inoltrò la richiesta al governo austriaco prima, e a quello italiano poi, la possibilità di unificare i vari poli archivistici presenti in città nel Palazzo del Senato<ref>{{Cita|Cagliari Poli|p. 13 §1}}</ref>. Il processo di trasferimento fu assai lungo e travagliato, tanto che neanche l'Osio vide pienamente realizzarsi il suo sogno. Se la Direzione poté installarsi nell'edificio a partire dal 1873, tutti i fondi archivistici vi trovarono sede soltanto nel 1886, sotto il mandato direzionale di [[Cesare Cantù]]<ref>{{Cita|Cagliari Poli|p. 13 §2}}</ref>. Il palazzo del Senato fu interessato dai [[Bombardamenti di Milano|bombardamenti della seconda guerra mondiale]]: nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1943, infatti, l'edificio fu colpito pesantemente e alcuni fondi andarono distrutti<ref>{{Cita|Manganelli|pp. 52-55}}</ref>. il fianco sinistro - caratterizzato da una cortina di alte finestrature - appare infatti oggi posticciamente rifatto. A partire dalla fine della guerra, Il Palazzo fu oggetto di una ricostruzione architettonica che durò per buona parte degli anni '50 e che fu affidata in parte al [[genio civile]] e in parte alla Soprintendenza<ref>{{Cita|Della Torre|pp. 201-206}}</ref>.[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1971) - BEIC 6357675.jpg|thumb|left|upright|Facciata della chiesa incorporata nel palazzo. Foto di [[Paolo Monti]], 1971.]]
 
=== Descrizione architettonica ===
{{Vedi anche|Barocco a Milano|Neoclassicismo a Milano}}
Sul lato sinistro del palazzo si ergeva una chiesa, il cui impianto oggi può essere ricostruito solo attraverso antichi rilievi, essendo stato modificato dai rifacimenti settecenteschi e novecenteschi. Si ricorda il celebre rilievo del 1776 eseguito da [[Leopoldo Pollack|Leopold Pollack]], che mostra la chiesa sia in pianta sia in sezione <ref>Stefano Della Torre, ''L'archivio edificato dell'architettura milanese'', in ''L'Archivio di Stato di Milano'', Firenze, Nardini, 1992. </ref>. Attualmente nel volume anticamente occupato dalla chiesa si trova la sala conferenze dell'Archivio di Stato di Milano.
Il palazzo è costruito in stile [[barocco]]. Di immediato impatto è la facciata centrata nella sua soluzione ellittica dovuta a [[Francesco Maria Richini]], ed è decorata con finestre dai [[Timpano (architettura)|timpani]] triangolari e curvi rispettivamente al primo e al secondo piano. All'interno dell'edificio si trovano due grossi [[Corte (architettura)|cortili]], composti da un doppio ordine di [[Loggia|logge]] [[architrave|architravate]]<ref name="PalSen">{{cita libro|AttiliaCita|Lanza-Somaré|Milano e i suoi palazzi:porta vercellina, comasina e nuova|1993|Libreria Meravigli Editrice|Vimercate|pagine=ppp. 178}}</ref>, una soluzione quasi unica nel panorama dei palazzi milanesi dell'epoca per cui non mancarono apprezzamenti,. infattiA tal proposito, la ''Nuova Guida di Milano'' di [[Carlo Bianconi]] del [[1787]] definisce il palazzo come: “una«una delle più belle, e corrette Fabbriche, rispetto all'interno, che vanti l'[[Italia]] [...] abbiamoAbbiamo adunque il piacere non solo di assicurare il Forestiere del suo vero Autore, ma di lusingarci che passeggiando egli sotto i di lei portici potrà sembrargli d'essere in [[Atene (città antica)|Atene]] ai felici tempi di [[Pericle]], o in [[Roma]] a quelli d'[[Augusto"]]»<ref name="PalSen_2">{{cita webCita|Bianconi|url=http://wwwp.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/senato.htm|titolo=Il Palazzo del Senato del Regno d'Italia|accesso=19 settembre 201075}}</ref>.
 
Sul lato sinistro del palazzo si ergeva una chiesa, il cui impianto oggi può essere ricostruito solo attraverso antichi rilievi, essendo stato modificato dai rifacimenti settecenteschi e novecenteschi. Si ricorda il celebre rilievo del 1776 eseguito da [[Leopoldo Pollack|Leopold Pollack]], che mostra la chiesa sia in pianta sia in sezione <ref>Stefano Della Torre, ''L'archivio edificato dell'architettura milanese'', in ''L'Archivio di Stato di Milano'', Firenze, Nardini, 1992. </ref>. Attualmente nel volume anticamente occupato dalla chiesa si trova la sala conferenze dell'Archivio di Stato di Milano<ref>{{Cita|Della Torre|p. 186 §1}}</ref>.
Il palazzo è costruito in stile [[barocco]]: di immediato impatto è la facciata centrata nella sua soluzione ellittica, dovuta a [[Francesco Maria Richini]], decorata con finestre dai timpani triangolari e curvi rispettivamente al primo e al secondo piano.
All'interno dell'edificio si trovano due grossi cortili, composti da un doppio ordine di [[Loggia|logge]] [[architrave|architravate]]<ref name="PalSen">{{cita libro|Attilia|Lanza|Milano e i suoi palazzi:porta vercellina, comasina e nuova|1993|Libreria Meravigli Editrice|Vimercate|pagine=pp.178}}</ref>, una soluzione quasi unica nel panorama dei palazzi milanesi dell'epoca per cui non mancarono apprezzamenti, infatti la ''Nuova Guida di Milano'' del [[1787]] definisce il palazzo come: “una delle più belle, e corrette Fabbriche, rispetto all'interno, che vanti l'Italia [...] abbiamo adunque il piacere non solo di assicurare il Forestiere del suo vero Autore, ma di lusingarci che passeggiando egli sotto i di lei portici potrà sembrargli d'essere in Atene ai felici tempi di Pericle, o in Roma a quelli d'Augusto"<ref name="PalSen_2">{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/senato.htm|titolo=Il Palazzo del Senato del Regno d'Italia|accesso=19 settembre 2010}}</ref>.
 
== Curiosità ==
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* {{cita libro|autore= Attilia Lanza e Marilea Somarè|volume=2|anno=1993|editore=Libreria milanese|città=Milano|cid=Lanza-Somarè|SBN=IT\ICCU\CFI\0265466|titolo=Milano e i suoi palazzi: Porta Vercellina, Comasina e Nuova}}
*{{Cita pubblicazione|autore=[[Guido Manganelli]]|anno=1948|titolo=Il Palazzo del Senato (Cenni storici. La distruzione. La rinascita)|rivista=Notizie degli Archivi di Stato|editore=Istituto Poligrafico dello Stato|città=Roma|volume=8|numero=|pp=52-55|cid=Manganelli|ISSN=0394-9095}}
* {{Cita libro|autore=Luca Mocarelli|titolo=Costruire la città: edilizia e vita economica nella Milano del secondo Settecento|anno=2008|editore=Il Mulino|città=Bologna|cid=Mocarelli|ISBN=978-88-15-11982-7}}
* {{Cita libro|autore=Carlo Paganini|curatore=Gabriella Cagliari Poli|titolo=Il Collegio Elvetico|collana=I tesori degli archivi|anno=1992|editore=Nardini Editore|città=Firenze|pp=139-148|opera=L'archivio di Stato di Milano|cid=Paganini|ISBN=88-404-1301-4}}
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|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/dolly/oggetti/1966/bookreader/#page/118/mode/2up
}}
*{{Cita libro|autore=[[Carlo Bianconi]]|titolo=Nuova guida di Milano per gli amanti delle belle arti et delle sacre et profane antichità milanesi|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=onq6k0WYmqEC&q=Collegio+Elvetico#v=snippet&q=Collegio%20Elvetico&f=false|accesso=15 luglio 2018|anno=1787|editore=nella stamperia Sirtori|città=Milano|cid=Bianconi|SBN=IT\ICCU\LO1E\006110}}
*{{Cita libro|titolo=Topografia storica di Milano, ossia Prospetto delle cose principali che costituiscono la rinomanza, il lustro ed il benessere della metropoli milanese|url=https://books.google.it/books?id=jYNXAAAAcAAJ&pg=PA46&dq=Palazzo+del+Senato+Milano&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjS-rLHrKHcAhVHQBQKHeIMB8E4ChDoAQhPMAg#v=onepage&q=Palazzo%20del%20Senato%20Milano&f=false|accesso=15 luglio 2018|anno=1846|editore=G. Bernardoni|città=Milano|volume=3|cid=Topografia storica|SBN=IT\ICCU\VEA\0150921}}
*{{Cita pubblicazione|autore=[[Guido Manganelli]]|anno=1948|titolo=Il Palazzo del Senato (Cenni storici. La distruzione. La rinascita)|rivista=Notizie degli Archivi di Stato|editore=Istituto Poligrafico dello Stato|città=Roma|volume=8|numero=|pp=52-55|cid=Manganelli|ISSN=0394-9095}}
 
==Voci correlate==
*[[Accademia scientifico-letteraria di Milano]]
*[[Archivio di Stato di Milano]]
*[[Carlo Borromeo]]
*[[Federico Borromeo]]
*[[Barocco a Milano]]
*[[Neoclassicismo a Milano]]
*[[Bombardamenti di Milano]]
 
==Altri progetti==
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* {{Cita web|url=http://www.archiviodistatomilano.beniculturali.it/it/144/storia-dell-archivio-di-stato-di-milano-il-palazzo-del-senato|titolo=Storia dell'Archivio di Stato di Milano - Il Palazzo del Senato|autore=Giovanni Liva|cid=Liva|accesso=15 luglio 2018}}
*{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00198/|titolo=Palazzo del Senato - complesso|autore=Alessandro Rovetta e Valentina Nava|editore=LombardiaBeniCulturali|data=15 settembre 2017|cid=Rovetta-Nava|accesso=15 luglio 2018}}
{{Ville e palazzi di Milano}}
{{Storia dell'arte di Milano}}