Tayammum: differenze tra le versioni

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Il '''tayammum''' (dall'[[Lingua araba|arabo]] ﺗﻴﻤﻢ) è la pulizia che, in assenza d'[[acqua]], permette al [[musulmano]] di conseguire lo stato di [[ṭahāra|purità rituale]].
 
== Modalità ==
Dal momento che ogni atto [[Fiqh|legale]] deve essere adempiuto in stato di purità rituale, il musulmano ha l'obbligo di pulirsi il corpo parzialmente (col ''[[wuḍūʾ]]'') o totalmente (con il ''[[ghusl]]''), ma non in ragione ai peccati (minori o maggiori) come si potrebbe pensare. Dipende piuttosto se il musulmano sia o meno in stato di impurità minore (ad esempio, dopo essere andato in bagno) o maggiore (come dopo un'eiaculazione o per il ciclo mestruale). Senza la purità rituale e l'espressione della propria retta volontà di procedere all'assolvimento del suo obbligo, l'atto di legge non avrebbe infatti alcuna validità.
 
In mancanza di acqua (o [[neve]]), vi è la possibilità di ricorrere a elementi inerti e non sudici (pietre, intonaco murale, sabbia, polvere) per il un lavacro che trova un perfetto corrispettivo nella ''lustratio pulveralis'' dei [[Latini]].
 
== Bibliografia ==
* [[David Santillana]], ''Istituzioni di diritto [[Malikismo|malikita]], con riferimento anche al sistema [[Shafeismo|sciafeita]]'', 2 voll., Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1926-38.
 
== Voci correlate ==
* [[Lavacro]]
* [[wuḍūʾ]]
* [[Ghusl]]
* [[Ṣalāt]]
 
[[Categoria:Diritto islamico]]