Ammutinamento di Cattaro: differenze tra le versioni

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[[File:Bay of Kotor maps.jpg|thumb|left|La posizione delle [[Bocche di Cattaro]] ]]
 
Porto naturale situato nel basso [[marmare Adriatico]], le insenature delle [[Bocche di Cattaro]] rappresentavano un'eccellente base navale per la Marina militare austro-ungarica, e poco dopo l'inizio delle operazioni belliche contro l'[[Italia]] un considerevole scaglione della flotta, con le unità più veloci e moderne, fu concentrato a Cattaro per compiere incursioni contro le coste dell'Italia meridionale, del [[Montenegro]] e dell'[[Albania]]. Nel corso dei primi anni di guerra le unità di superficie austro-ungariche furono impegnate in diverse azioni di guerra nel basso Adriatico, ma con il proseguire del conflitto le forze degli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] presero nettamente il sopravvento imponendo sempre più spesso agli austro-ungarici di trattenere le proprie unità in porto; un'ultima azione di superficie su vasta scala del naviglio austro-ungarico si ebbe tra il 14 e il 15 maggio 1917 (la cosiddetta [[battaglia del Canale d'Otranto (1917)|battaglia del Canale d'Otranto]]), dopodiché le principali missioni di attacco della Imperiale e Regia Marina furono condotte principalmente da [[sommergibile|sommergibili]] e unità leggere: le maggiori unità di superficie come [[nave da battaglia|navi da battaglia]] e [[incrociatore|incrociatori]], troppo preziose per essere rischiate in un confronto diretto con il nemico, furono lasciate in porto, con gli equipaggi confinati a bordo e condannati a una perenne inattività.
 
I disordini interni al paese, causati dalla sempre più grave carenza di generi alimentari e saldatisi ben presto con le istanze nazionaliste delle varie etnie che componevano il multiforme Impero, arrivarono ben presto a interessare anche la Marina: dopo una grande manifestazione di protesta della popolazione civile di [[Trieste]] svoltasi il giorno prima per protestare contro la riduzione delle razioni di pane, il 14 gennaio 1918 gli operai del cantiere navale e degli stabilimenti industriali della città scesero in sciopero; la protesta raggiunse [[Pola]], base principale della Marina austro-ungarica, dove il 22 gennaio si ebbero manifestazioni di protesta tra le maestranze dell'arsenale e il 30 gennaio episodi di indisciplina a bordo dell'incrociatore {{nave|SMS|Aspern||6}}<ref name=favre-321>{{cita|Favre 2008|p. 231}}.</ref>. La diffusione di notizie riguardanti la [[rivoluzione d'ottobre]] in [[Russia]] non fece poi che aggravare la situazione.
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[[File:SMS St.GEORG.jpg|thumb|L'incrociatore {{nave|SMS|Sankt Georg||6}}, epicentro dell'ammutinamento]]
 
All'inizio del 1918 la 5ª Divisione da battaglia della Imperiale e Regia Marina di base a Cattaro, al comando del [[contrammiraglio]] [[Aleksander Hansa]], annoverava ancora diverse unità<ref>{{cita|Sondhaus 1994|p. 318}}.</ref>: la vecchia [[pre-dreadnought|corazzata pre-dreadnought]] {{nave|SMS|Monarch||6}}, gli [[incrociatore corazzato|incrociatori corazzati]] {{nave|SMS|Sankt Georg||6}} e {{nave|SMS|Kaiser Karl VI||6}}, l'[[incrociatore protetto]] {{nave|SMS|Kaiser Franz Joseph I||6}}, i moderni [[esploratore (nave)|esploratori]] {{nave|SMS|Saida||6}}, {{nave|SMS|Helgoland|1912|6}} e {{nave|SMS|Novara|1912|6}}, i quattro moderni [[cacciatorpediniere]] della [[Classe Fasana (cacciatorpediniere)|classe TatraTátra]] e i quattro più vecchi della [[classe Huszár]], oltre a 14 [[torpediniera|torpediniere]] e un considerevole numero di sommergibili e unità d'appoggio.
 
A parte gli equipaggi dei sommergibili, frequentemente inviati in missione, il resto dei marinai viveva in una situazione di obbligata inattività, con lunghi periodi fermi all'ancora intervallati da occasionali uscite per un breve pattugliamento; lo stato di esaurimento e prostrazione psichica dato dal tedio continuo non era migliorato dalle croniche carenze di ogni tipo di equipaggiamento, da razioni alimentari che spesso scendevano al di sotto degli ufficiali 500 grammi di pane al giorno e dalla scarsità di distrazioni che la città di Cattaro poteva offrire<ref name=Tucker-360>{{cita|Tucker 2014|p. 360}}.</ref>. La risposta dei comandanti alle rimostranze degli equipaggi circa le loro condizioni di vita fu l'imposizione di una rigida disciplina militare, con frequenti punizioni ed equipaggi confinati a bordo delle navi; la comparazione tra la vita dei marinai e i privilegi di cui godevano gli ufficiali, per quanto nel concreto relativamente modesti, finì per alimentare voci incontrollate e storie irrealistiche che acuirono il già pesante malcontento degli equipaggi<ref name=Sondhaus-320>{{cita|Sondhaus 1994|p. 320}}.</ref>.