Basso Medioevo: differenze tra le versioni

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I [[turchi ottomani]] erano un tribù turca che si era spostata verso il [[1230]] dall'Asia centrale verso ovest, incalzati dai mongoli. Si erano messi al servizio del sultano [[selgiuchide]] di [[Sultanato di Iconio|Konya]] ([[Iconio]]), ottenendo un piccolo territorio non lontano da Costantinopoli, il [[Sultanato di Osman]]. Alla fine del Duecento il ''khan'' [[Othman]] si era approfittato della debolezza del sultano di Konya, incalzato dai mongoli e dai [[mamelucchi]], per ingrandire il proprio territorio. Ma a differenza delle altre tribù turcomanne, essi iniziarono presto una campagna di conquista al di fuori dell'agguerrita concorrenza turca.
 
Erano infatti riusciti a strappare ai bizantini la [[Bitinia]], [[Iznikİznik]], [[Nicomedia]] e la preziosa [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], dalla quale si poteva controllare il [[Dardanelli]] e accedere alla penisola balcanica. Ciò era stato possibile per l'accondiscendenza di alcuni imperatori che si fecero aiutare dai turchi proprio per risolvere le loro diatribe dinastiche, ma presto [[Giovanni VI Cantacuzeno]] si rese conto della pericolosità dell'alleato, che stava circondando la capitale come a strangolarla. Nei Balcani, con la morte di [[Stefano Uroš IV Dušan]] ([[1355]]), il fondatore dello Stato serbo edificato sulle rovine dell'impero, i turchi approfittarono per conquistare [[Edirne|Adrianopoli]] ([[1361]]), che divenne la capitale del sultanato nel [[1366]], facendo chiaramente intuire le mire di espansione sui Balcani.
 
La corte del sultano ottomano stava diventando un centro di cultura, con l'incoraggiamento di una letteratura epica in turco, che da allora divenne, con l'arabo e il persiano, la terza lingua letteraria dell'Islam. Una delle chiavi del successo ottomano fu l'organizzazione militare, con la formazione di truppe basate non più sui turcomanni (che tendevano spesso a fomentare rivolte), ma su schiavi cristiani rapiti in giovane età, convertiti all'Islam e istruiti alla guerra in monasteri-caserme con ferrea disciplina e frugalità. La "Nuova Milizia" (in [[lingua turca|turco]] ''yeni ceri'') venne conosciuta in Europa col nome di [[giannizzeri]], la cui temibile fama di fanteria quasi invincibile, dipendeva in misura non esigua dall'uso geniale e anticipatore dell'artiglieria.