Giovanni Miranda: differenze tra le versioni

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Scrisse le "''Osservationi della lingua castigliana... divise in quatro libri: ne’ quali s’insegna con grande facilità la perfetta lingua spagnuola. Con due tauole: l’una di’ capi essentiali, & l’altra delle cose notabili"'' (Venecia: Gabriel Giolito di Ferrari, 1566; ne esiste un'edizione critica moderna di Juan M. Lope Blanch, Messico: Università Nazionale Autonoma di Messico, 1998).<ref>[http://redalyc.uaemex.mx/src/inicio/ArtPdfRed.jsp?iCve=60248108 ''Osservationi della lingua castigliana'']{{Collegamento interrotto}}</ref>
 
Si tratta di un'opera fondamentale nello sviluppo dell'insegnamento dello spagnolo come lingua straniera in Europa nei secoli XVI e XVII ed ha costituito la fonte più autorevole e utilizzata dalle grammatiche straniere di spagnolo in quella epoca, in particolare in quelle francesi (specialmente quella di [[César Oudin]]) e inglesi. Il suo successo lo testimoniano le quattro ristampe che ha curato lo stesso Gabriel Giolito in quello stesso decennio (1566, 1567, 1568, 1569). Il napoletano [[Massimo Troiano]] l'adattò appena nel suo Compendio in forma di [[dialogo]], e questo ''compendio'' è stato anche adattato per il poeta e prosista siciliano [[Argisto Giuffredi]], che nel 1593 ha ottenuto l'approvazione per  ripubblicarlo con le sue ''Annotazioni'' (Florencia, 1601).
 
Il Miranda supera a tutte le grammatiche spagnole in italiano precedenti e ispira principalmente quella di [[Giovanni Mario Alessandri]]; la sua originalità consiste nell'avere sostituito la semplice descrizione obiettiva dell'idioma per l'analisi delle difficoltà che la lingua castigliana offre agli italiani.
 
== Note ==