Scuola pitagorica: differenze tra le versioni

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[[Clemente Alessandrino]] nelle sue ''Stromata'' attesta l'eccellenza delle donne pitagoriche.</ref>, offriva due tipi di lezione: una pubblica e una privata.
 
{{Vedi anche|Pitagora#Il pensi neropensiero{{!}}Matematici e Acusmatici}}
Durante quella pubblica, seguita dalla gente comune, il maestro spiegava nel modo più semplice possibile, così che fosse comprensibile a tutti, la base della sua filosofia basata sui numeri. Quella privata era invece di più alto livello e veniva seguita prevalentemente da eletti iniziati agli studi matematici.
 
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=== Una comunità tribalistica ===
Secondo [[Karl Popper]]<ref>K.Popper, ''La società aperta e i suoi nemici'', Vol. 1, Armando Editore, 2004, p.451</ref> la setta pitagorica aveva caratteristiche [[tribalismo|tribalistiche]] che si evidenziavano nella prescrizione e osservanza di [[dogma|dogmi]] e [[tabù]] tipici della mentalità di questi gruppi esclusivisti. A questo proposito [[John Burnet]]<ref>citato anche da [[Bertrand Russell]] in ''Storia della filosofia occidentale'’, ed. Tea, Milano, 1983, p. 51''</ref>, nella sua opera [http://www.classicpersuasion.org/pw/burnet/egp.htm?chapter=2#44 ''Early Greek Philosophy''], riprendendolo dal [[Hermann Diels|Diels]],<ref>''Die Fragmente der Vorsokratiker'', vol.I, pp.97 e sgg. (tr. it. pp.217 e sgg.)</ref> indica un elenco di quindici tabù<ref>Ne riferisce anche [[Aristosseno]] di Taranto filosofo [[peripatetici|peripatetico]]</ref> «di tipo assolutamente primitivo» imposti da Pitagora che per questo diviene un personaggio a metà tra il filosofo e lo [[sciamano]]<ref>U.Nicola, ''Antologia illustrata di filosofia. Dalle origini all'era moderna'', Editrice Demetra (Giunti editore), 2003 alla voce "Setta pitagorica"</ref>:
# Astieniti dalle fave
# Non raccogliere ciò che è caduto