Bacteria: differenze tra le versioni
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→Comunicazione nei batteri: cambiato il titolo in interazioni tra batteri perché comunicazione suona troppo teleologico. I batteri non cominicano nel vero senso del termine. |
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Le PBP HMW di classe A promuovono sia la [[polimerizzazione]] del [[glicano]] dai precursori disaccaridici (successive addizioni delle unità glicopeptidiche MurNAc(-L-Ala-D-isoGlu-L-Lys-D-Ala-D-Ala)-GlcNAc a C55-PP-MurNAc(-L-Ala-D-isoGlu-L-Lys-D-Ala-D-Ala)-GlcNAc) sia la transpeptidazione (cross-linking) dei peptici della parete. Quest'ultima reazione consiste nella rimozione proteolitica della D-Ala all'estremità C-terminale del pentapeptide e nella formazione di un nuovo legame ammidico tra l'aminogruppo del peptide trasversale (crossbridge) e il gruppo carbonilico della D-Ala in posizione 4. Questa reazione è il bersaglio degli antibiotici beta-lattamici che mimano la struttura della D-alanil-D-alanina. Dopo la reazione proteolitica, gli antibiotici beta-lattamici continuano a occupare il residuo serinico del sito attivo delle PBP, inibendole.
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Già nel [[1970]] i ricercatori dell'[[Università di Harvard]] Kenneth H. Nealson e John Woodland Hastings confermarono l'intuizione che i batteri comunichino per mezzo di sostanze chimiche e, nel caso specifico dei batteri marini luminescenti, individuarono in un [[messaggero chimico|messaggero molecolare]] che si muove da una cellula batterica a un'altra, il controllore dell'emissione della luce; è proprio il messaggero a indurre l'attivazione dei [[geni]] che codificano per un [[enzima]] (luciferasi) e per le [[proteine]] coinvolte in questo fenomeno.<ref name="Combatt">"La comunicazione nei batteri", di Richard Losick & Dale Kaiser, pubbl. su "Le Scienze (American Scientific)", num.345, maggio 1997, pag.70-75</ref>
Le cellule batteriche elaborano
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