Accaparramento di terra: differenze tra le versioni

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[[File:Local Malawi variety of sorghum.jpg|thumb|upright=1.7|Un campo coltivato a [[cereali]] ([[sorgo]]) nel [[Malawi]]]]
La locuzione [[Lingua inglese|inglese Grabbing Land]] (letteralmente: «'''accaparramento della terra'''») identifica un discusso fenomeno economico e [[Geopolitica|geopolitico]] di acquisizione di [[terreno agricolo|terreni agricoli]] su [[economia globale|scala globale]], venuto alla ribalta nel primo decennio del [[XXI secolo]]. La questione che tale fenomeno solleva riguarda gli effetti di tali pratiche di acquisizione su larga scala nei [[paesi in via di sviluppo]], che si realizzano mediante affitto, o acquisto, di grandi estensioni agrarie da parte di [[Multinazionale|imprese transnazionali]], governi stranieri, o singoli soggetti privati. Sebbene il ricorso a simili pratiche sia stato assai diffuso nel corso della [[Storia dell'uomo|storia umana]], il fenomeno ha assunto una paticolareparticolare rilevanza e connotazione a partire dagli anni 2007-2008, quando l'acquisizione di terre è stata stimolata e guidata dagli effetti della [[crisi dei prezzi agricoli]] registratasi in quegli anni e dalla conseguente volontà, da parte di alcuni paesi, di assicurarsi la disponibilità di approvvigionamenti e di proprie riserve alimentari<ref name="IFPRI, 1">{{cita pubblicazione | nome = Joachim | cognome = von Braun | nome2 = Ruth | cognome2 = Meinzen-Dick | url = http://www.ifpri.org/sites/default/files/publications/bp013all.pdf | titolo = "Land grabbing” by foreign investors in developing countries. Risks and opportunities'' | formato = pdf | lingua = en | rivista = [[International Food Policy Research Institute|IFPRI]] Policy Brief| giorno = 13 | mese = aprile | anno = 2009 | p = 1 }}</ref> al fine di tutelare interessi nazionali alla [[sovranità alimentare|sovranità]] e alla [[sicurezza alimentare|sicurezza nel campo dell'approvvigionamento alimentare]].
 
Il fenomeno del ''land grabbing'' non è negativo ''in sé'', dal momento che può essere portatore tanto di buone opportunità per i paesi destinatari del fenomeno quanto di rischi: da un lato, le acquisizioni possono garantire un'iniezione di preziose risorse per [[investimento|investimenti]], in realtà economiche in cui queste ultime sono necessarie ma scarseggiano; d'altro canto, esiste il rischio concreto che le popolazioni locali possano perdere potere di controllo e di accesso sulle terre cedute e sulle risorse naturali collegate alla terra e ai suoli, come, ad esempio, l'[[acqua]]<ref name="IFPRI, 1"/>. Risulta cruciale, pertanto, assicurare che le acquisizioni siano realizzate in modo da minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità di [[crescita economica|crescita]] e [[sviluppo economico]]<ref name="IFPRI, 1"/>. Una delle condizioni sfavorevoli da rimuovere è stata individuata, da ricercatori della [[Banca Mondiale]], nella detenzione privata di terre, da parte di comunità locali, sulla base di [[titolo di proprietà|titoli di proprietà]] [[Economia informale|informali]] e non [[Certezza del diritto|certi]], una condizione giuridica precaria che incide in modo negativo sulla valutazione degli appezzamenti come [[Capitale agrario|capitale produttivo]]<ref name="J. M. Graglia and E. Panaritis">J. Michael Graglia, [[Elena Panaritis]]; ''At the End of the Beginning: The Formalization of Property Rights in Emerging Markets'', Chazen Web Journal of International Business, Fall 2002</ref>.